Non prova vergogna Claudio Burlando. Non la prova quando calunnia Adriano Sansa, così come non la prova quando cerca di scaricare su altri le colpe proprie e del suo blocco di potere. Mente spudoratamente su ogni cosa, negando l'evidenza, facendosi ritratto perfetto dell'indecenza del Potere. Anche sul Fereggiano dove le sue responsabilità sono documentali, persevera nel negare...
BURLANDO è stato Commissario Delegato dal 2007 per il Fereggiano. E dice che non era lui. Ci sono i decreti di nomina? Non conta, lui nega.
BURLANDO aveva una struttura da lui nominata e gestita (POGGI ed altri) per espletare quell'incarico di Commissario. E lui afferma che non aveva alcuna struttura. Ci sono i documenti che lo dimostrano? Non conta, lui nega.
La storia della gestione dei fondi per l'Emergenza del Fereggiano, promossa da Claudio BURLANDO e dal suo fido Gian POGGI, a partire dal 2007, è la storia di una vergogna. Una vergona pesante che BURLANDO, sino ad oggi, è riuscito a tenere nascosta sotto il tappeto. Non c'è un atto di quella gestione che sia pubblicato online (non una Determina, non un Verbale, non un contratto o progetto). Ha gestito i fondi per la messa in sicurezza idraulica del Fereggiano per fare altro (utile alla sua campagna elettorale) che però non è stata utile a ridurre i rischi e quindi le vittime e la devastazione. Di questo avevamo già parlato in diverse occasioni (vedi ad esempio qui) ma ora pubblichiamo una nostra inchiesta, centrata su Atti e Documenti (compresi alcuni video dello stesso BURLANDO) per denunciare (come abbiamo già fatto nelle opportune sedi) questa vergogna in cui al BURLANDO ed ai suoi uomini si affianca quel FURFARO Antonio già mappato dall'Antimafia...
Questa volta parlerò di me. Un giornalista non dovrebbe mai farlo. Mi rincresce doppiamente perché Genova in questo momento ha bisogno di tutto fuorché di polemiche. Ma credo di doverlo a me stesso, al legame che ho con Genova e alla mia famiglia. E a voi lettori.
Nei giorni scorsi Claudio Burlando, Governatore della Liguria al potere da trent’anni, ha attribuito la responsabilità delle alluvioni e dei morti a mio padre, Adriano Sansa, sindaco di Genova dal 1993 al 1997. Una calunnia – il metodo Sansa invece del metodo Boffo – per salvare la poltrona: Burlando e la sua combriccola sono allarmati dalla voce di una mia candidatura alle elezioni regionali (ma di questo parlerò poi). Ma la politica, come diceva il socialista Rino Formica, “è sangue e merda”. Forse in quella ligure oggi c’è poco sangue. Perciò sono costretto a rispondere...
Sui fondi (35 milioni) per i lavori di messa in sicurezza (parziale) del Bisagno, il RENZI ed il BURLANDO mentono sapendo di mentire quando dicono che sono tre anni che i lavori sono fermi e che questo stop è dovuto al TAR.
Costoro fanno venire il vomito con quella clamorosa falsità. Ma non sono da meno i giornalisti che li intervistano, che li hanno davanti quando affermano questa falsità e tacciono, e non gli domandano: "Mi scusi, ma il TAR della Liguria ha respinto la sospensiva, quindi non ha fermato proprio nulla. L'Ordinanza dell'agosto 2012 è chiarissima. Perché mente ai cittadini?"
Ora vediamo qualche dato ed il documento ufficiale che li smentisce definitivamente, sbugiardandoli una volta per tutte...
Se la Protezione Civile della Regione Liguria, il cui assessore è la Raffaella PAITA (erede del Burlando, e quindi messa al riparo dai riflettori), ha senza margine di dubbio fallito con il disastro di Genova, l'iniziativa della Roberta PINOTTI, Ministro della Difesa sembra sempre più una mossa di propaganda (“non vi lasciamo soli”). E se gli altri non lo dicono, lo diciamo noi...
I politici responsabili (o più correttamente: co-responsabili) si mostrano compatti e trovano l'eterno alleato nel cardinal Bagnasco, per coprire le proprie vergogne e conquistare mano libera dai controlli di legalità. Questo è il primo dato che si registra, oltre ad una gestione disastrosa dell'emergenza a Genova, sentendo le dichiarazioni dell'amministrazione del Comune di Genova (centrosinistra guidato da Marco Doria) alla Regione Liguria (amministrata dalla medesima coalizione guidata da Claudio Burlando). Questa è anche la linea assunta anche da Matteo Renzi, il Presidente del Consiglio che si basa sul “mi hanno detto”, e del Franco Gabrielli, il Capo della Protezione Civile che si mostra “fedele alla linea”...
La storia non insegna nulla. Non solo quella più lontana nella memoria, ma nemmeno quella delle ferite e delle morti recenti, del novembre 2011. Il “sistema” Genova è responsabile, con colpe specifiche e chiare dei diversi attori Pubblici...
Per la messa in sicurezza del suolo, di una città, provincia e regione, sotto la perenne mannaia del dissesto idrogeologico, non ci sono mai soldi. Quando ci sono vengono “distorti” per realizzare (come è stato per il Fereggiano) dei bei parcheggi, tombinando rivi e torrenti, perché è questo che fa “guadagnare” voti. Ci sono i via libera continui a nuove cementificazioni come le grandi opere (vedesi il Terzo Valico) che altro non producono che nuovi disboscamenti, impermeabilizzazioni del suolo, deviazioni di rivi e corsi d'acqua sotterranei, deviazione del deflusso naturale delle acque.
La speculazione è la parola d'ordine...