Ci stanno attaccando in tutti i modi. Oltre a minacce ed intimidazioni si stanno prodigando anche in attacchi informatici ai siti della "Casa della Legalità".
Se il giorno 11 maggio 2011, nelle prime ore dopo gli arresti nel savonese, tra cui quello di Pietro FOTIA (soggetto che abbiamo più volte denunciato per l'appartenenza ad una famiglia della cosca dei MORABITO-PALAMARA-BRUZZANITI), il sito della "Casa della Legalità" - http://www.casadellalegalita.org - , ove è ricostruita tutta la storia criminale e imprenditoriale della cosca attiva nel savonese, era disponibile solo con una schermata in "giapponese".
Se questo problema si è risolto velocemente, più pesante è quello che riguarda il sito del libro "Tra la via Emilia e il Clan" - http://www.legalitabooks.com -, dove erano pubblicati alcuni estratti dello stesso, tra cui proprio uno che metteva in evidenza i consolidati rapporti tra i FOTIA con la politica e le grandi cooperative rosse delle costruzioni. In questo caso il sito è stato attaccato e messo off-line. Al momento i tecnici che collaborano con noi volontariamente si stanno adoperando per risolvere il problema che, in questo caso, ha "annientato" nei giorni di vigilia degli arresti savonesi.
Certamente le nostre denunce e pubblicazioni producono profondo fastidio. Da quelle sui FOTIA, così come quelle sui MAMONE, FAZZARI e GULLACE-RASO-ALBANESE, oltre che sui FAMELI e gli altri uomini dei PIROMALLI, alle "mappature" delle cosche - come quella sull'estremo ponente ligure e le connessioni con i "locali" delle altre regioni -, da quelle sui "professionisti" e "colletti bianchi" asservitisi ai mafiosi, sempre documentate e complete di nomi e cognomi, a quelle indicanti i conclamati rapporti con le Pubbliche Amministrazioni, la politica ed il mondo economico e finanziario.
Molto spesso con queste pubblicazioni abbiamo anticipato inchieste e provvedimenti dell'Autorità Giudiziaria, così come anche abbiamo sollevato da tempo il problema di pesanti infiltrazioni e condizionamenti nei settori di controllo che se da un lato hanno garantito per anni protezioni indicibili al potere criminale e mafioso, dall'altro, ad ogni inchiesta che si sta sviluppando, trovano conferma.
Questo lavoro, sicuramente, da molto fastidio, ma come abbiamo sempre detto: noi andiamo avanti e non cediamo ad alcun attacco: ne a quelli volti a delegittimarci e isolarci, ne a quelli più pesanti di intimidazioni, minaccia o aggressione, ne a quelli vessatori portati avanti per via legale e neppure a quelli informatici.