Il 4 ottobre scorso con Varazze in provincia di Savona (dove vi erano due criticità causate in un versante dagli omessi interventi a seguito degli incendi e sull'altro a seguito invece di lavori di scavo e costruzione con operanti la società del clan Pellegrino e quella della famiglia Fotia) anche il ponente di Genova è stato colpito. Non solo è stato il caso di Arenzano e Cogoleto con i resti tossici al cromo della Stoppani - come documentato da Molinari su Savonanwes - ma vi è stato anche il caso clamoroso delle terre a valle di Scarpino, ovvero a valle dell collina della discarica...
Abbiamo espresso pesanti critiche sul pm Alberto Landolfi (poi trasferito a Monstar, dopo un passaggio lampo alla DDA di Genova) e sul proc. Vincenzo Scolastico (presentato sino all'altro ieri come coordinatore della DDA di Genova ma che dal sito del Csm non è più nella DDA di Genova, tanto meno come coordinatore).
Nei giorni scorsi abbiamo appreso che in loro difesa qualcuno ha preso carta e penna ed è quindi giusto che si riportino a tutti questi passaggi di un noto conoscitore della realtà savonese, così che anche il CSM li possa conoscere ed integrare per gli eventuali procedimenti aperti.
Chi ha scritto in difesa di Landolfi e Scolastico e della loro passata attività nella Procura di Savona è niente meno che il boss della 'ndrangheta Carmelo Gullace...
Quello che abbiamo pubblicato non è proprio una "bazzecola", ma non è giunta alcuna risposta, replica o smentita da parte del coordinatore della DDA di Genova, dott. Vincenzo Scolastico. Così come non è stato adottato alcun intervento da parte del Procuratore Capo di Genova o di altri. Quindi torniamo sulla questione ed a breve invieremo anche un esposto al CSM in merito a questo caso ligure (ma anche su altri di altre regioni).
La questione che riprendiamo ora è questa: in Liguria a fronte delle risultanze investigative di anni di lavoro dei reparti la DDA dell'era Scolastico è pressoché immobile (ad eccezione del pm Panichi). I fatti che abbiamo descritto esplicitavano, senza dubbio, questa situazione inquietante, che non può essere passata nell'indifferenza... e non vorremmo che per salvarsi, il responsabile, pensi di procedere con il vecchio metodo dello "scarica barile", cercando, magari, di far ricadere le proprie colpe su altri colleghi o su quei reparti investigativi che da anni la lotta alla mafia la fanno e rischiano, tanto da non potersi permettere di vagare in bicicletta...
I fatti relativi alla guida della Procura di Savona da parte di Vincenzo Scolastico ci avevano imposto di esprimere tutta la nostra preoccupazione per il possibile (e poi avvenuto) incarico allo stesso di coordinatore della DDA di Genova (leggi qui). E da quanto è divenuto coordinatore della DDA del capoluogo ligure abbiamo assistito ad alcuni fatti significativi che riteniamo degni di valutazione negli ambiti propri dell'autogoverno della magistratura (anche in considerazione che dovrebbero già essere aperti alcune pratiche disciplinari nell'ambito del CSM). Adesso un nuovo elemento, che ci sentiamo di definire inquietante, ci impone di intervenire nuovamente. Vediamo con ordine...