Vincenzi&Marchese
Alla fine alcune risposte (se così le si può chiamare) sono giunte, con tante contraddizioni, qualche bugia, mezze verità (e mezze falsità). Intanto la legge prevede che ad accertare (e quindi decidere) se al momento attuale vi è incompatibilità per conflitti di interesse di Marta Vincenzi, spetta non a noi, non ai partiti e non ai consorti, ma al Tribunale Civile di Genova. L’aspetto etico è un altro e su questo pesano anche le menzogne e su questo occorre chiarire pubblicamente...
L’Istanza al Tribunale Civile di Genova
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Vincenzi&Marchese
In movimento contro i conflitti di interesse e la politica degli affari...
La signora continua a non rispondere. Nessuno produce elementi documentali a negazione del conflitto di interessi. Non è possibile non chiarire e non è possibile, se controprova non esiste all’esistenza conflitto di interessi pesante, che la Vincenzi possa essere Sindaco per “incompatibilità” prevista dalla Legge (quella bellissima legge che vale sole dalle Circoscrizioni alla Provincia ma non per Regioni e Parlamento)...
07.06.2007 – Politica&Affari (2° parte)
Tra immobiliari, finanziarie e servizi le “aziende di partito” sono una galassia
D’Alema dice che la sinistra non ha conti all’estero. Vogliamo credergli. Sicuramente ha investito tutto in Italia, anche con puntatine a Mosca ed in Lussemburgo. Padoa Schioppa accusa la Finanza ed il generale Speciale di non essere stati “agli ordini” del Governo. (Ma lo sa che la Finanza applica le leggi e non deve essere succube di alcun Governo? Chi voleva tale controllo era la P 2 non ricorda? Noi si)...
Vincenzi&Marchese
Non sappiamo più che dire. Cestina la posta che ha come oggetto “Lettera aperta sul Conflitto di Interessi”. In tutte le sue caselle e-mail. Non risponde nemmeno a chi la chiama. Voci dicono che ci sia molto nervosismo, forse per questo si è ritirata a Bruxelles. Non ci si crede che appena arrivata nel parlamento europeo, “la” Sindaco in tour si sia messa, dalle 21 a quasi l’una di notte, alla posta? Eppure clicca qui e ri-clicca qui. Comunque noi non ce la prendiamo...
06.06.2007 – Politica&Affari (1° parte)
Tra mattone & istituzione la sinistra ha fatto BINGO!!!
Ci avevano detto che noi diciamo e non diciamo, che noi lavoriamo per il re di Prussia, e che siamo finanziati dalle destre. Peccato che la realtà sia un po’ diversa. Partendo dal fatto che non abbiamo ancora i soldi per poter pagare la bolletta del telefono e Adsl scaduta (anzi rinnoviamo l’appello a sottoscrizioni e donazioni) e che non lavoriamo per nessuno, perché la legalità non è di qualcuno ma patrimonio di tutti...
Chissà come la prenderebbero, se lo sapessero, i lavoratori del Porto di Genova che chiedono invano sicurezza e dignità, nel sapere che tra i principali finanziatori dei DS vi sono proprio i loro “padroni”. E soprattutto chissà come la prenderebbero i colleghi e familiari del portuale morto pochi mesi fa a Genova, sotto un carico di cellulosa, nel sapere che i soldi che la società Forest spa non investe in sicurezza, sono andati nelle casse dei Ds. Non lo possiamo sapere, ma crediamo, non la prenderebbero bene...
la "nuova stagione" del conflitto di interessi
Ebbene sì, oltre ai conflitti di interesse anche le coincidenze perseguitano la famiglia Marchese-Vincenzi ed i rapporti con Gavio. Andiamo con ordine: la Impregilo spa di Gavio, mentre Marta Vincenzi era Presidente della Provincia (lo è stata dal 1993 al 2002), giusto prima della super svendita da parte sua a Gavio delle azioni della Milano-Genova, la “Serravalle” (1999), l’Ansaldo ha chiamato per uno dei tratti della Metropolitana genovese (la più corta e la più costosa del mondo!) la Impregilo spa di Gavio. Ma le cose che vengono dalla rete sono informazioni straordinarie...
Vincenzi&Marchese
Ormai ci siamo abituati. In Italia, a destra come a sinistra, quando qualcuno scopre qualcosa di comprovato e pesante su un “potente” allora chi lo scopre diventa un colpevole, criminale, che si muove per oscure e brame ragioni. Così è stato per Tangentopoli: i condannati per corruzione sono stati santificati ed i magistrati che hanno scoperto e perseguito (e fatto condannare) i ladri sono divenuti carnefici...
Conflitto di Interessi, partitocrazia,...
La società civile vuole risposte, ma “la” Sindaco” continua a tacere. I giornalisti si accodano. Gli affari tra Gavio & DS crescono, la Giunta non si fa perché non si sa se ci saranno ancora i “posti” in Provincia, il Piano per la Sicurezza lo copia da Torino e Roma, il “dialogo urgente” con i cittadini diventano i colloqui i vertici istituzionali e politici, mentre continua la spola tra Genova e Bruxelles, in collaborazione con la figlia, Malvina. Tutte le novità…
29.05.2007 - VINCENZI&MARCHESE
Lettera aperta a “la” Sindaco, Vincenzi (consorte di Marchese)
Ora ci spieghi come risolverà il Conflitto di Interessi
Casa della Legalità e DemocraziaLegalità
Il “caso” che abbiamo sollevato – parlando di fatti documentati – sulla “nuova stagione dei conflitti di interesse” in riferimento alla candidata a Sindaco Marta Vincenzi ed il suo consorte Bruno Marchese, sta smuovendo qualcosa.
Anche DemocraziaLegalità.it con un comunicato stampa ha sostenuto quanto da noi sollevato con l’inchiesta, invitando chi di dovere a chiarire e impegnandosi a continuare con noi questa battaglia per contribuire a fare chiarezza...
LA NUOVA STAGIONE" dei CONFLITTI DI INTERESSE
Il Marchese, consorte della Vincenzi, tra affari, Gavio e finanziamenti ai DS
[con aggiornamento alle ore 01:50 del 25.05.2007]
MARCHESE BRUNO, classe 1946. E’ il consorte di MARTA VINCENZI. Una coppia molto unita, tanto unita da avere gli uffici nella stessa palazzina di Via Ponte Reale 2 a Genova. Lui con le ditte, lei con il point da europarlamentare e la regia della campagna elettorale in cui corre come “la” Sindaco della “nuova stagione” (scusate le virgolette ma è dal 1990 che è nelle amministrazioni pubbliche locali, prima come assessore in Comune, poi come Presidente della Provincia dal 1993 al 2002 ed in ultimo, prima del salto a Strasburgo, come superassessore in Comune e Consigliere Provinciale con deleghe più “pesanti” che un assessorato, naturalmente sulle stesse funzioni di Palazzo Tursi, le infrastrutture). Per la serie non se ne vanno mai, ecco puntuale l’ennesimo abnorme conflitto di interessi in casa Ds e Ulivo, ops Unione e Pd...
Allora vediamo le “motivazione” addotte, ma non dotte, dell’Assessore ulivista Facco, e qualche considerazione tra il “tecnico” ed il “concreto”.
1. Il blocco è per impedire l’accesso ai virus...
Venerdì scorso a Genova una notizia da prima pagina. Un fatto che avrebbe dovuto far scattare inchieste giornalistiche da paginate. Invece niente poche righe. Le “notizie” del giorno erano le “tette da rifare” ed i “trapianti di capelli” per gli adolescenti che si affacciano alla maggior età, ma anche la proposta di unire Liguria e Piemonte in un’unica Regione che unisce Mercedes Bresso e Claudio Burlando...
Lo scorso anno lo avevamo annunciato: non sarebbe rimasto un appuntamento isolato ma costante.
Ed allora eccoci con i principali appuntamenti di questo secondo anno, organizzati dalla “Casa della Legalità e della Cultura” – Onlus della Sicurezza Sociale, legata a “Libera – associazioni, nomi e numeri contro le mafie”, a “Riferimenti – coordinamento nazionale antimafia”, alla “Fondazione Caponnetto” ed al “Centro Sportivo Italiano”, che promuove, tra l’altro, le attività dell’Osservatorio sulla criminalità e le mafie e dell’Osservatorio sui reati ambientali.
La mafia non è solo al sud, è nel nord e centro del paese, è anche in Liguria (in tutte le province), che ricicla ed investe il denaro sporco, che persegue un sempre maggiore controllo di pezzi sempre più ampi di territorio per garantirsi il proliferare delle sue tradizionali attività illecite (traffico e spaccio di droghe e sostanze dopanti, gioco d'azzardo e scommesse clandestine, pizzo-estorsione e usura, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e sfruttamento della prostituzione, il caporalato ed il lavoro nero, sofisticazione alimentare – contraffazione e vendita abusiva, traffico d’armi e di rifiuti, condizionamento degli appalti pubblici e dell’economia).
Tacere questa realtà è rendersi complici, perché le mafie si nutrono, prima di tutto, del silenzio. Parlarne, aiuta a rompere l’omertà, esorcizza la paura e fa emergere le mafie dall’insabbiamento che queste hanno saputo costruire, per essere invisibili. Alle mafie italiane, si sono aggiunte le mafie straniere, spesso usate da manovalanza, ma non estranee agli equilibri che danno i tradizionali sodalizi mafiosi italiani come i registi permanenti.
In Liguria, per esempio, su 26 beni confiscati, solo tre sono stati assegnati. La percentuale più bassa d’Italia (insieme al Molise che però conta solo 2 beni confiscati), guardando ai dati ufficiali del Demanio, al dicembre 2006, pubblicati da Libera.
Occorre invertire la rotta da subito. Le mafie ci sono, sapendolo le si può combattere, senza lasciare come unico contrasto quello giudiziario della repressione. L’aspetto civile e culturale di contrasto alle mafie è vitale per sconfiggerle...
17.05.2007 - CATTIVI ESEMPI VERSO LE AMMINISTRATIVE
Quando si parte con il piede in fallo, non ci si può aspettare nulla di buono...
Avevamo capito che l’Atto di Impegno contro le mafie e la corruzione fosse sgradito a molti. Solo tre candidati sindaco (Budria – Città Partecipata; Musso – indipendente del centrodestra; Trombetta – movimento partecipazione) hanno aderito e sottoscritto, gli altri sono rimasti in silenzio. Ora, che abbiamo reso pubblico lo stato delle cose, che abbiamo detto chi ha detto da che parte sta, con chiarezza e con un impegno preciso (la selezione della classe dirigente, come gli assessori, non deve aspettare sentenze quando vi sono elementi certi, eticamente scorretti), la stampa ha deciso di fare, come al solito, il cane di compagnia (e non quello che gli compete, cioè da guardia!) e quindi tace...
NOVITA' SULL'OMICIDIO ALESSI...
A pochi giorni dalle elezioni la realtà di una presenza ed attività delle mafie nel capoluogo ligure rompe bruscamente il silenzio. Non che si dica, praticamente mai, la parola mafia, ma i fatti parlano chiaro. D’altronde anche l’ultima Relazione della Direzione Investigativa Antimafia relativa al secondo semestre 2006 dice chiaramente che la presenza di Cosa Nostra, ‘Ndrangheta, Camorra e Sacra Corona Unita è sempre più constatata nelle regioni del centro e del nord, e la Liguria non fa eccezione. Ma queste sono, come si dice, bazzecole Qui va tutto bene, come a Palermo o Napoli il problema è solo il traffico. Ma veniamo ai fatti di questo caso di omicidio di mafia, consumato nel centro storico genovese il 20 aprile scorso e rapidamente risolto dagli agenti e dalla magistratura...