La risposta di Di Pietro è stata di difesa di Cinzia Damonte per quanto noi ed altri (Repubblica, Espresso, MicroMega, il Fatto) abbiamo denunciato (vedi qui). Di Pietro ha scritto sul suo blog che la Damonte proviene dalla società civile, nel senso che è nuova alla politica e che c'è solo "una foto". Di Pietro che non è un ingenuo e che se non è un fesso prima di scrivere si è informato bene (altrimenti che credibilità ha?) dice delle falsità assolute.
La prima cantonata di Di Pietro è di Cinzia Damonte novella della politica proveniente dalla società civile. Infatti la Damonte non viene dall'impegno sociale, ma dai partiti, dalla politica e dall'amministrazione pubblica. Si era candidata in una lista civica senza riuscire ad essere eletta, quindi si candida alle successive elezioni con la lista ad Arenzano dei Ds che porta Luigi Gambino a Sindaco. Poi scoppiano i casini delle concessioni edilizie e Gambino la nomina assessore all'urbanistica. Quando il Comune di Arenzano rischia lo scioglimento coatto vi sono le dimissioni che portano allo scioglimento anticipato e si torna al voto. La Damonte è di nuovo candidata con Gambino ed i Ds, viene rieletta e torna assessore all'urbanistica. Poi passa a Sinistra Democratica, una formazione più piccola dove è più facile emergere. Dove sia quindi una novella della politica ci piacerebbe davvero capirlo!
La seconda cantonata, quella sulla singola foto di cui parla Di Pietro la vediamo per ultima, dando spazio, a questo punto ad una panoramica più ampia sulla Damonte ed il suo contesto, così che sia chiaro quanto sia devastante la questione politica apertasi e che Di Pietro non vuole affrontare, perché, lo dice lui, va tutto bene così!
Procediamo quindi a vedere e approfondire, ed innanzitutto constatiamo che...
Ricordate il senatore Di Girolamo con il boss Pugliese della 'ndrangheta, in posa, uno accanto all'altro? Bene. Pesavate che questo fosse solo un caso isolato? Pensavate che potesse avvenire solo in alcune parti del Paese? Pensavate male. Le mafie fanno affari, li fanno nei territori, a partire dai piccoli Comuni per salire, passando dalle Regioni. Non guardano al colore politico, le mafie... I boss sono pronti ad allearsi con chi accetta di lavorare per gli interessi delle cosche. La recente denuncia di Angela Napoli sul nuovo asse in Calabria tra centrodestra e 'ndrangheta lo hanno confermato. La 'ndrangheta può condizionare il voto, così come Cosa Nostra e le Camorre. E non c'è nessun partito che possa tirarsi fuori e dire io non c'entro... nemmeno l'Italia dei Valori di Di Pietro. Ed è così che dopo l'ombra della 'ndrangheta sulle elezioni amministrative a Genova nel 2007, adesso si ha la prova immortalata nei fotogrammi della Casa della Legalità, su come la 'ndrangheta influenza il voto per le elezioni regionali del 28 e 29 marzo 2010 in Liguria.
Ieri sera...
Dopo i conflitti alle famiglie siciliane a Genova, a partire da Terra di Nessuno con la famiglia CANFAROTTA e 5 milioni di beni sequestrati per arrivare alle misure di prevenzione a carico di Antonino LO JACONO, numero due clan di Piddu MADONIA, nella sua "terra" dell'alta Valpolcevera, la struttura della "decina" che faceva capo a Daniele EMMANUELLO continua ad evolversi...
Atto secondo, in attesa delle risposta alle 10 domande pubbliche
Giovanni Paladini arriva nell'Italia dei Valori nel 2008. Ci arriva ed è boom di tessere. Dopo l'arrivo del suo gruppo giungono nel partito di Di Pietro migliaia di tesserati, ed in Liguria gli iscritti passano dall'ordine delle centinaia a quello delle migliaia.
Da dove viene Paladini? Dalla Margherita, per cui è, in quel momento, uno dei consiglieri regionali in Liguria, insieme all'altro uomo politico di peso, Rosario Monteleone (ora nell'Udc, ma anche lui sempre fedelissimo, come Paladini, a Claudio Burlando con il suo blocco di potere)...
Di seguito, in merito all'articolo che pubblicammo il 14 ottobre 2009 "Italia dei Valori, news dalla Liguria", abbiamo ricevuto una diffida che, naturalmente, pubblichiamo con risposta punto per punto ed aggiungendo 10 domande all'On. Giovanni Paladini (Italia dei Valori - Lista Di Pietro) aspettando una sua risposta, e ribadendo che noi siamo pronti a rispondere in ogni sede...
Leggiamo su "Il Secolo XIX web" che: "Il Pd ligure - ha detto Basso (segretario regionale e candidato, ndr) - è sceso in piazza a fianco del popolo viola per difendere la Costituzione italiana..." Infatti proprio in Liguria il Pd candida Michele Fossa, piduista, già assessore alla sanità della giunta di Alberto Teardo. Ma che facce hanno??? E' davvero curioso vedere il popolo "libero" e "indipendente" scendere in piazza contro il "regime piduista" con chi resuscita i piduisti! Insieme al PD, sinistre varie vi era anche l'Idv di Di Pietro, che già cercò di canidare a Genova un alto esponente della P2, coinvolto nel tentato Golpe Borghese, alias Filippo De Jorio (e poi ne candidò uno in Sardegna, Giuseppe Aleffi).
Tra gli slogan nazionali della manifestazione di oggi ricorrevano, inoltre, quelli che richiavano Sandro Pertini... ma Pertini si scagliò senza mezzi termini contro il clan Teardo (che poi sarà condannato) mentre Craxi lo difendeva e proprio quando scoppiò lo scandolo P2 disse (senza tentennamenti e senza sconti nemmeno ai socialisti di Savona, tra cui Teardo): "Nessuno può negare che la P2 sia un'associazione a delinquere".
Intanto il popolo continua a bere e mangiare popcorn come al cinema e non si accorge che i due POLI non sono alternativi ma semplicemente COMPLEMENTARI, dove non arriva l'uno arriva l'altro, tenendo fede al copione che li mostra in pubblico sulle barricate ed in privato nella grande comune orgia del Potere.
E visto che l'illegalità è patrimonio condiviso dai due schieramenti - e basterebbe leggere le carte che escono dalle inchieste (tutte e non solo una parte, non solo le parti che fanno comodo) dalla Liguria, alla Puglia, dalla Campania alla Toscana e così via - si dovrebbe capire che stando dentro al "sistema" le cose non le si cambia. Pensate un attimo se mai un medico, davanti ad una grave patologia dicesse al paziente, per farlo stare tranquillo di non curarsi, che poi tutto passa? Il paziente davanti alla "favoletta" avrebbe un solo destino: la morte!
Chissà poi cosa direbbero se scoprissero che Claudio Burlando, candidato alla Presidenza della Regione Liguria (senza primarie ed acclamato dalle nomenklature che passano dall'Udc a Rifondazione & C, passando per l'Italia dei Valori e la cd. "società civile") oltre ad essere il nome ricorrente nelle indagini locali (Sanità, Appalti, per arrivare agli amici (suoi) come i Mamone) è anche coinvolto in un indagine della Procura di Milano per il Porto di Lavagna del vecchio Jack Roc Mazreku?
Pare anche che il popolo che scende in piazza per il "rispetto delle regole" si sia anche scordato che la vergogna delle firme taroccate per la presentazione delle liste alle prossime regionali, in Liguria, non è solo quella del Pdl e alleati, ma anche del Pd e alleati.
Di seguito alcune nostre rifressioni di questi giorni che spiegano perchè non abbiamo aderito ad alcuna manifestazione ed una nota di uno degli esponenti del Popolo Viola di Genova che si è ritrovato in piazza partiti e politici che cercavano di mettere la loro etichettina ed inglobarsi la mobilitazione di quandi sono scesi in piazza da cittadini indipendenti e liberi... forse i Partiti e politici locali erano convinti che anche a Genova ci fosse un Mascia pronto ad assecondare gli interessi di partito... e certamente ce ne sono di Mascia, tra i politici e gli emissari di partito, innestati in questo movimento, ma hanno vita un po' dura per i loro disegni, speriamo non solo oggi. Bisognerà solo vedere se il popolo Viola di Genova saprà affermare la propria indipendenza e tenere (o mettere) fuori dalla porta partiti e politici (e colonizzatori mascherati)...
L'Opus Dei è potente in Liguria e la rincorsa al suo sostegno porta a fare di tutto. Il "partito" per eccellenza di lor signori si chiama Udc, e la corsa per accaparrarsi il consenso (alias i "voti") non conosce confini e limiti, ed i più inclini a cedere su ogni fronte sono proprio quei partiti che della "laicità" fanno la propria bandiera, a partire dal Pd per arrivare a Rifondazione Comunista e sinistre e gabbiani vari.
L'esempio offerto dalla Liguria è emblematico. Non lo è perché quel manifesto con l'immagine di Pierferdinando Casini e lo scudo crociato dei Mannino e Cuffaro, con lo slogan "Vota Udc per Burlando presidente" svela la burla di un Burlando candidato della "sinistra" che Rifondazione ed affini cercando di affermare in lungo e in largo per la regione, ma lo è per gli atti politici (concreti) che hanno caratterizzato la gestione politica ed amministrativa della Regione Liguria e degli altri enti locali a guida di questo fantomatico centrosinistra negli ultimi anni ed in crescendo, negli ultimi mesi pre-elettorali...
[BURLANDO MENTE SAPENDO DI MENTIRE... IN CODA LE CARTE CHE LO DIMOSTRANO] Tra due mesi si vota in Liguria, ma la campagna elettorale è cominciata da un anno. Peccato soltanto che sia stata fatta a spese nostre. E noi non ne possiamo più: il presidente della Regione, Claudio Burlando, da un anno ha invaso i muri della città con manifesti che raccontano quante cose belle ha fatto la Regione. Cioè lui. Ma, ancora più grave, ha intasato tutti i media locali con la sua pubblicità: giornali, radio, televisioni e siti internet hanno pubblicato o mandato in onda quella che lui definisce "comunicazione istituzionale" e a tanti genovesi invece sembra propaganda elettorale fatta con soldi pubblici. Adesso dopo "resta in ascolto" sono arrivati anche gli spot targati "fondi europei", con Burlando e la sua giunta che raccontano quanto sono bravi...
A Pavia le cosche della 'ndrangheta avevano una "scuola di guerra", lì provavano le armi dai bazooka, a kalasninkov, passando per fucili e pistole che facevano comunella nel loro arsenale all'esplosivo C4. Tra Lombardia e Emilia Romagna le cosche di Isola Capo Rizzuto facevano i classici movimenti terra, inquinavano l'economia, facevano estorsioni, progettavano e organizzavano omicidi di mafia... trafficavano droga. Poi per ripulire e reinvestire il denaro sporco c'è sempre il classico mattone. E dove scendevano gli uomini e donne della cosche della 'ndrangheta? A Genova e alla banca genovese per eccellenza, naturalmente e non è una novità visto che uno degli uomini che spuntava fuori nell'Ordinanza "Cento anni di storia" che ha decapitato i PIROMALLI, era un funzionario della CARIGE di Genova.
In questo caso vi sono due mutui avuti dagli istituti bancari di Genova, UNICREDIT e CARIGE, ed uno alla CARIGE, la banca genovese, a Milano... Banche tanto attente e pignole nel chiedere garanzie su garanzie ai poveri cristi, davanti ad esponenti di cotanta "garanzia" hanno emesso questi mutui...
Si aggiungono tasselli a quanto stiamo seguendo da tempo.
La notizia resa nota dal giornalista Gianni Lannes ad un convegno è inquietante e, comunque, non ci stupisce.
Al centro via sarebbe di nuovo la ECO.GE dei Mamone, famiglia della 'ndrangheta, indicata come tale sin dal 2002 dalla DIA, che da anni denunciamo per i suoi legami, le sue entrature politiche, i suoi disastri ambientali, gli appalti pubblici ed il legame solido con il mondo delle cooperative emiliane, e che è entrata in molteplici inchieste giudiziarie, tra cui l'Operazione Pandora, false fatturazioni per costituzione di fondi neri, episodi di corruzione e smaltimenti illeciti di rifiuti pericolosi...
Ma è proprio vero che in Italia i beni confiscati li si vuole regalare alle mafie, attraverso le aste? No! Quella in corso è l'ennesima mistificazione dei fatti che guarda ad interessi particolari ed usa l'alibi della mafia per non affrontare la realtà.
I sequestri sono aumentati in questi ultimi mesi per il lavoro dei magistrati ed il lavoro meticoloso di DIA, GICO e SCO, che hanno potuto utilizzare le modifiche legislative approvate dal Parlamento e fortemente attese (separazione tra le misure patrimoniali e personali, inversione dell'onere della prova e garanzia che se i ben ritornano ai titolari si può annullare tutto, i beni di chi muore non vanno più agli eredi ma vengono confiscati), che permettono interventi "preventivi" di indiscutibile efficacia.
Ma in Italia i fatti non contano, contano le mistificazioni dell'una e dell'altra parte ed è così che si è in una rincorsa sfrenata ed irresponsabile a chi "la spara più grossa". Il fatto che tutto questo non aiuti un'azione efficace di lotta al potere mafioso non interessa a nessuno, nemmeno a quelli che fanno i cortei ed i proclami antimafia...
Genova è in movimento e la svolta dell'impegno civile c'è. Associazioni, comitati e gruppi di impegno civile e sociale, con pari dignità, si ritrovano ed avviano un percorso di "mutualità".
Dopo l'invito lanciato dalla Casa della Legalità, si sono incontrate Rete Liguria Rifiuti Zero, gli Amici della Lanterna e WWF, Comitato Acquasola, la Biologgia, i Custodi della Loggia di Piazza Banchi, i Cobas Scuola, ORAS, Comitato Mai più Cromo ed il Meetup (departitizzato) 20 Beppe Grillo di Genova, Il Futuro non è scritto e Liberi Cittadini. Ci si è seduti intorno ad un tavolo per iniziare un confronto per una comune riflessione ed azione.. per una prospettiva nuova...