La Casa della Legalità ha posto la questione MAFODDA – M5S in modo documentale (si veda quanto pubblicato il 20 aprile ed il 24 aprile), ha risposto e “smontato” le dichiarazioni di MAFODDA Carmine e dei suoi compagni pentastellati (si veda quanto pubblicto il 27 e 28 aprile) ed ha sbugiardato la Alice SALVATORE candidata del M5S alla Presidenza della Regione Liguria (si veda quanto pubblicato il 29 aprile).
Il silenzio ufficiale del M5S continua, come quello di Beppe Grillo, è stato (ed è) assordante.
Se molti dall'interno del M5S avevano chiesto in “privato” di affrontare la questione, oggi la richiesta di affrontarla in mondo pubblico e netto, chiedendo che Daniele COMANDANI (nella foto a lato e sotto con Alberto Cerutti e Mafodda Carmine, promotori del M5S ad Arma di Taggia), capolista del M5S per le regionali nell'imperiese, venga escluso dalla lista dei candidati alle elezioni regionali, viene dal Portavoce del M5S di Imperia.
Antonio Russo, capogruppo del M5S nel Consiglio Comunale di Imperia, infatti, tra il resto dichiara: “...Daniele Comandini, che ha orgogliosamente e pubblicamente sbandierato il suo legame di amicizia con questa persona [MAFODDA Carmine, ndr]; anzi di questa sua storica frequentazione di elementi vincolati a cosche mafiose, anche se solo per rapporti di parentela, ne ha fatto un vanto se non uno spot elettorale”...
Adesso dovrebbe essere evidente a chiunque (a partire da quelli del M5S che ci hanno coperto di insulti) che la Casa della Legalità ha posto un problema reale, serio e grave, indicando (e documentando alla virgola)la questione MAFODDA – M5S, e che l'assenza di risposta ufficiale e di soluzione da parte del M5S era assurda ed anche inquietante, così come la “risposta” della Salvatore Alice che cercava di farci passare come dei “provocatori” che attaccano solo il M5S, ed a cui abbiamo dettagliamente replicato (smontandola), portando fatti e dati inconfutabili (vedi qui).
Senza altro aggiungere, ed in attesa di conoscere la posizione ufficiale del M5S ed i provvedimenti che intendono addottare (prima del deposito delle liste... è dal 20 aprile che siamo in attesa) in merito alla questione sollevata, ecco il testo integrale della dichiarazione del Portavoce del M5S di Imperia, Antonio Russo:
«Il Movimento 5 Stelle fa della questione morale il punto cardine, fermo ed irrinunciabile della sua ragion d’essere. Dai suoi rappresentanti esige una specchiata reputazione, un’assoluta lontananza da coloro che non fanno dell’onestà il loro stile di vita; nessuna macchia o anche solo sospetto deve adombrare la trasparenza e la purezza della loro persona.
Sono regole dure ma necessarie in un mondo dove da troppi anni regna il malaffare, la corruzione e la connivenza con le mafie. Quindi crediamo sia opportuno che chiunque sia candidato nelle liste del Movimento 5 Stelle debba necessariamente evitare frequentazioni e rapporti con persone vicine, collegate o in qualche modo anche solo sfiorate da influenze mafiose.
Ci riferiamo alla vicenda che vede coinvolto un nostro candidato, Daniele Comandini, colpevole di poco opportune frequentazioni con una persona dal cognome tristemente noto alle cronaca nera del nostro territorio, Carmine Mafodda.
Non entriamo nel merito delle responsabilità reali che questa persona potrebbe avere data la sua parentale appartenenza ad una delle cosche mafiose più attive del ponente, possiamo affermare che a tutt’oggi non esistono pendenze penali a suo carico, ma ci rivolgiamo al nostro candidato Daniele Comandini, che ha orgogliosamente e pubblicamente sbandierato il suo legame di amicizia con questa persona; anzi di questa sua storica frequentazione di elementi vincolati a cosche mafiose, anche se solo per rapporti di parentela, ne ha fatto un vanto se non uno spot elettorale.
Il suo maggior sostenitore e amico fraterno ( per sua stessa ammissione ), il Sig. Carmine Mafodda, è un rampollo della tristemente nota famiglia mafiosa dei Mafodda, che da anni è attiva sul territorio e già oggetto di numerose indagini della magistratura, come si evince dai rapporti della polizia e verbali dei Pubblici Ministeri; ripetiamo che non esiste nulla di penalmente rilevante nella vita del Sig. Carmine Mafodda, ma il solo fatto di portare quel cognome così sinistramente ingombrante dovrebbe indurre il nostro candidato a tenersi alla larga da queste inopportune frequentazioni, a fare un passo indietro e ritirare la sua candidatura, proprio per evitare il generarsi e svilupparsi di false ombre di connivenza tra il nostro Movimento e elementi mafiosi; si deve evitare che si insinuino sospetti di voto di scambio tra il mondo della malavita e i nostri candidati.
Chiediamo formalmente e pubblicamente al Sig. Comandini Daniele, poiché il suo nome è ormai legato a quello di Carmine Mafodda, di ritirare la sua candidatura dalla lista del Movimento 5 Stelle per le elezioni regionali, per il bene e l’interesse del Movimento, perché noi siamo e dobbiamo restare trasparenti come il vetro, e su un vetro pulito, anche una piccolissima macchia lo trasforma in un vetro sporco».