[AGGIORNAMENTO: e siamo (certamente) a 2 (due) della banda dell'estorsione iscritti al PD di Sarzana, oltre al FAENZA Daniele anche lo STELITANO Leone. Apriranno uno sportello antiracket?]
Sarzana è terra di 'ndrangheta. Crocevia tra Liguria e Calabria, ma anche strategica proiezione sulla Toscana e su, sino oltre ai confini nazionali. Una realtà di colonizzazione palpabile che abbiamo già ampiamente documentato, mettendo insieme le risultanze di inchieste giudiziarie e fatti [leggi qui il dossier integrale]. Ma nonostante questo, nonostante anche provvedimenti giudiziari, questa realtà è stata negata (ed è negata) dal PD (ed oltre), sia con i suoi vertici, sia con l'Amministrazione comunale. Un negazionismo che, giorno dopo giorno, trova conferma in una pericolosa contiguità ed in una generale accettazione della cultura tipica delle famiglie 'ndranghetiste.
Partiamo dal recente ed andiamo a ritroso nel tempo, sinteticamente, per comprendere questo contesto...
Sarzana potrebbe gemellarsi con Brescello. Infatti se a Brescello è noto [e siamo tornati a parlare di recente – vedi qui] che il giovane Sindaco PD (ora dimessosi), Marcello COFFRINI, si è prodigato nel tessere le lodi del boss 'ndranghetista GRANDE ARACRI Francesco, a Sarzana il boss ROMEO Antonio ha visto pubblicamente l'espressione di affetto pronunciata da Christian FAENZA, nipotino neo Segretario dei Giovani Democratici (i giovani del PD) della Val di Magra (qui la pubblicazione che evidenzia il caso). Due territori segnati da un radicamento storico - che è bene iniziare a chiamare “colonizzazione” - della 'ndrangheta, in cui il negazionismo istituzionale e politico è stato ed è una pesante costante e con, in prima linea, proprio il PD.
Tornando sulla questione dello spezzino la prima cosa da fare, per sgombrare il campo da ogni possibile interpretazione errata, è vedere testualmente quanto dichiarato da Christian FAENZA, parlando del ROMEO Antonio, agli dell'Antimafia capo-locale della 'ndrangheta di Sarzana. Il dirigente dei Giovani del PD dichiara [leggi qui l'integrale]: «Provo affetto nei suoi confronti come è normale che sia, ma questo non può e non deve andare ad influire sul mio percorso politico visto che oltre ad essere garantista mi sento molto lontano da quel tipo di mondo. Conosco meglio di chiunque altro le problematiche relative alla mia famiglia e c'è già stata una sentenza di primo grado ma se anche dovesse arrivare una condanna in futuro la mia posizione non cambierebbe»...
[AGGIORNAMENTO IN CODA]
In questi giorni è scoppiato il caso del boom di iscritti al Partito Democratico nella provincia di La Spezia, ed in particolare nelle zone di Sarzana e della Val di Magra. Un boom di iscritti in vista del congresso che deve definire gli equilibri interni e quindi anche i vertici del Partito. Come è quasi tradizione, prima del congresso di partito si svolge quello dell'organizzazione giovanile. Ed è così che si è svolto sabato scorso, a Sarzana, il congresso dei “Giovani Democratici” della Val di Magra. Ed in questo congresso è stato eletto segretario il giovane Christian FAENZA. Ovvero il nipote del boss della 'ndrangheta ROMEO Antonio [nella foto a lato, 19.09.2015, proprio con il nipote Christian FAENZA], individuato dai reparti investigativi e dalla DDA di Genova quale capo-locale di Sarzana...
I FAENZA non sono volti nuovi. Ricordate quando come Casa della Legalità andammo alla Sala della Repubblica per presentare presentare il dossier “TRA SINISTRA, 'NDRANGHETA, SPECULAZIONI (E L'OMICIDIO IN FAMIGLIA)” sabato 14 marzo 2015? Quel giorno arrivarono ad interrompere l'incontro, con urla ed anche occupazione di uno dei posti dei relatori, alcuni esponenti del clan ROMEO. Spiccavano tra questi la moglie del boss ROMEO Antonio, ed uno dei nipoti. Il nipotino era Daniele FAENZA, il fratello di Christian FAENZA neo segretario dei GD della Val di Magra... Il clan ROMEO cercò di interrompere ed impedire l'incontro antimafia, mentre gli Amministratori locali (PD) erano completamente assenti (così come ancora assenti al successivo incontro promosso dalla Casa della Legalità, quando tra i relatori vi erano il vice presidente della Commissione Parlamentare Antimafia On. Claudio Fava e la parlamentare ligure in Commissione Parlamentare Antimafia Sen. Donatella Albano - vedi qui)