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La mappatura della Liguria
con le famiglie di 'Ndrangheta
e le radici di Cosa Nostra.
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Quella realtà di Diano Marina
che vorrebbe oscurare i fatti,
oscurando noi. Tutta la storia.
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Le cementificazioni hanno un
prezzo come la mancata messa
in sicurezza del territorio
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La messa in sicurezza latita,
la bonifica è lontana e qualcuno
vuole anche riaprire la Discarica.
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Ebbene sì, CARIDI Giuseppe, detto “Pepè” e/o “compare Peppe” (di cui avevamo - nel 2011 - già proposto un breve ritratto) stando alle informazioni in nostro possesso, ha ancora nella propria disponibilità armi da fuoco, con formale autorizzazione dell'Autorità preposta. E CARIDI Giuseppe è un affiliato alla 'ndrangheta. Fa parte del “locale” del “basso Piemonte”, quello organizzato dal “capo-locale” PRONESTI' Bruno Francesco (cugino del capo della cosca GULLACE-RASO-ALBANESE - una cosa sola con i PIROMALLI e MAMMOLITI - nel Nord-Ovest, il boss GULLACE “Nino” Carmelo).
Sull'esistenza del “locale” del “basso Piemonte” non c'è ombra di dubbio. Lo ha confessato proprio il PRONESTI' nell'ambito del procedimento a Torino scaturito dall'Operazione “MAGLIO 1”, affermando:
“Ammetto di aver fatto parte di una associazione che fa riferimento alla ndrangheta calabrese. Legami di affinità ambientali culturali mi hanno portato a condividere le scelte le strategie ed i metodi associativi e nella zona del basso Piemonte mi sono fatto promotore ed ispiratore di un locale distaccato della ‘ ndrangheta. Con questa mia dichiarazione non intendo collaborare con la giustizia: voglio soltanto prendere le distanze con le condotte che mi vengono addebitate. (omissis)”.
Sono stati assolti dal GUP di Torino, Massimo Scarabello, nel nome del Popolo Italiano perché il “fatto non sussiste” dall'accusa di associazione di stampo mafioso:
-Caridi Giuseppe, nato a Taurinova (Rc) il 28/1/1957 residente ad Alessandria
-Guerrisi Francesco, nato a Taurinova (Rc) il 18/9/1976 residente in Bosco Marengo (Al)
-Maiolo Antonio, nato a Oppido Mamertina (Rc) il 2/1/1940 residente a Sale (Al)
-Persico Domenico, nato a Seminara (Rc) il 16/3/1949 residente a Sale (Al)
-Pronestì Bruno Francesco, nato a Cinquefrondi (Rc) il 19/2/1949 residente a Bosco Marengo(Al)
-Rea Romeo, nato a Napoli il 3/3/1962 residente a Tortona(Al)
-Romeo Sergio, nato a Novi Ligure (Al) il 18/06/1964 residente a Pozzolo Formigaro (AL)
-Bandiera Angelo, nato a Sommariva Del Bosco (Cn) il 4/2/1972 ivi residente
-Bandiera Gaetano, nato a Carmagnola (To) l?8/8/1967 residente a Sommariva Del Bosco (Cn)
-Coloca Roberto, nato a Mondovì (Cn) il 24/03/1981 residente a Sommariva Del Bosco (Cn)
-Diliberto Monella Luigi, nato ad Asti il 23/11/1984 ivi residente
-Diliberto Monella Stefano, nato a Milena (Cl) il 6/10/1957 residente ad Asti
-Gariuolo Luigi, nato a Bra (Cn) il 29/7/1972, residente a Sommariva Del Bosco (Cn)
-Gariuolo Michele, nato a Bra (Cn) il 30/1/1969 residente a Sommariva Del Bosco (Cn)
-Guzzetta Damiano, nato ad Asti il 12/5/1971 ivi residente
-Inì Giuseppe nato a Carignano (To) il 04/01/1979 residente a Sommariva Del Bosco (Cn)
-Librizzi Francesco detto Gino, nato a Leonforte (En) il 4/6/1948 residente ad Alba (Cn)
-Zangrà Rocco, nato a Rizziconi (Rc) il 09/01/1972 residente ad Alba (Cn), allo stato detenuto presso la casa circondariale Lorusso-Cotugno di Torino
Sono gli uomini arrestati dal ROS nel giugno 2011 [vedi qui l'Ordinanza di Custodia Cautelare] perché uomini della 'Ndrangheta nel Basso Piemonte...
Nell'alessandrino c'è un crocevia della 'ndrangheta (ma non manca nemmeno Cosa Nostra) che è devastante. Lì è uno dei fulcri delle attività della cosca dei GULLACE-RASO-ALBANESE. Già storicamente evidenziato dalle “partite” ed inchieste sui SOFIO di Novi Ligure e MAMONE con la ECO-GE (vai allo speciale) nel recente passato e poi “riscoperti” con gli arresti dell'operazione MAGLIO 1 (anche nota come “Alba Chiara”), quando, agli arresti è finito, con gli altri 'ndranghetusi, il capo “locale” del Basso Piemonte, quel Francesco Bruno PRONESTI' cugino e sottoposto al “capo” del Nord-Ovest, Carmelo “Nino” GULLACE (vai allo speciale). Una presenza che non si ferma all'alessandrino, va oltre, arriva certamente sino a Biella, tocca le Alpi, raggiunge la Lombardia e domina mezza Liguria, tra Genova e Savona, con una roccaforte, Toirano.
Si occupano prevalentemente di edilizia e rifiuti, si dedicano alla politica, perché loro, con i loro “pacchetti di voti” e con la loro capacità corruttiva, stringono patti con esponenti delle Istituzioni, delle Pubbliche Amministrazioni, anche con pezzi dei settori di controllo.
Nella serata del 21 settembre abbiamo dato un "assaggio" di cosa è la 'Ndrangheta. Ci vorrebbe un ciclo di incontri ed una voglia di verità, di vedere ciò che si ha intorno, senza pudore o paura di ciò che vi troviamo, per assumere pienamente consapevolezza della “colonizzazione” mafiosa che si è consumata e che occorre stroncare, socialmente e politicamente, prima ancora che per via giudiziaria...
"La Liguria è 'ndranghetista"... ma anche l'alessandrino non scherza...
L'alessandrino si potrebbe dire rappresenta geograficamente l'epicentro del regno della cosca GULLACE-RASO-ALBANESE, che nel nord-ovest del Paese ha come indiscusso referente il boss Carmelo "Nino" GULLACE (a cui piace tanto querelarci).
Sì, nonostante l'indagine MAGLIO, con le Operazioni "ALBA CHIARA" (o MAGLIO 1) e "MAGLIO 3", e la maxi operazione "MINOTAURO" [parte 1, parte 2, parte 3, parte 4, parte 5], il potere dei GULLACE-RASO-ALBANESE, legati e imparentati ai PIROMALLI, è ancora forte, retto dalle alture savonesi di Toirano...
Il 10 febbraio siamo stati, con il MoVimento 5 Stelle di Alessandria e Novi Ligure e Davide Bono, consigliere regionale in Piemonte, ad Alessandria per rimpere quella cappa omertosa che ancora vorrebbe negare o, quantomeno, minimizzare la presenza mafiosa nel basso Piemonte. Nonostante il freddo e la neve, che era tornata a cadere, la sala si è riempita. Eravamo al buio per un guasto nella sala comunale, ma le cose le abbiamo dette, compresi i nomi ed i fatti, ad alta voce...
La puntata "Mafia al nord" del 15 gennaio 2012 di PresaDiretta, che ci ha raccontato della 'ndrangheta tra Liguria e Piemonte, ha messo in evidenza che il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando, e la sindaco di Genova, Marta Vincenzi, mentono sapendo di mentire in merito alla questione dei MAMONE... Non è la prima volta, ma questa volta hanno superato ogni limite!
Non saremo lunghi visto che abbiamo già parlato e scritto ampiamente ma alcuni semplici punti per dimostrare le menzogne dei due esponenti politici li poniamo, perché vanno sbugiardati...
Continua il viaggio tra gli affari della 'ndrangheta tra Liguria e Piemonte... dopo le ultime pubblicazioni, ancora una volta, cerchiamo di rendere evidente quell'asse tra Liguria e Piemonte (e che poi coinvolge anche la Val d'Aosta) su cui si snodamo imprese e interessi della criminalità organizzata, mentre pezzi delle Istituzioni, nel nome dei "lavori", sembrano perennemente distratti o forse indifferenti al fatto che la colonizzazione divori territorio e risorse. Forse Maroni non lo sa ma gli appetiti delle mafie sono piccole e grandi opere... ed oltre al grande Expo di Milano (che fila liscio anche con Pisapia sindaco) c'è soprattutto quella Tav che tanto dispendio di energie, uomini e mezzi delle Forze dell'Ordine sta vedendo impiegati per presidiare il nulla... e dove già da anni, come per il Terzo Valico, i reparti investigativi hanno messo in guardia. In questo nuovo viaggio partiamo dal confine tra Liguria e Piemonte, ovvero la "bonifica" dell'ACNA di Cengio, per passare agli appetiti sul Terzo Valico e che arrivano là... proprio in Val Susa...
Dopo l'articolata pubblicazione dedicata al Centro Benessere di Alessandria ed agli 'ndrangetisti che vi ruotavano attorno (leggi qui), non abbiamo ricevuto alcuna replica. Altrettanto silenzio però sul piano dei sequestri dei beni dei mafiosi, e di quelli a questi riconducibili, da parte delle Autorità preposte. Assoluto e costante silenzio anche da parte della Prefettura di Alessandria e del Ministero dell'Interno sulla questione "politica", ovvero sul quel "dettaglio" dell'eletto in Comune e poi assessore dell'Amministrazione alessandrina che era direttamente "affiliato" alla 'ndrangheta.
Oggi sarà nuovamente un lungo viaggio, quello che proponiamo. Partiamo dal ROMEO Sergio, affiliato alla 'Ndrangheta che con la sua impresa, la "R.G. COSTRUZIONI SRL" operava alla grande nel settore dell'edilizia, e poi passiamo al livello "politico" ovvero al CARIDI Giuseppe, l'affiliato per cui la 'ndrangheta, dopo ampia discussione, decise di adottare una deroga alle "regole" dell'organizzazione stessa, valutando la convenienza per l'organizzazione dal suo ruolo politico.
Torneremo ancora sul Piemonte, lo faremo a breve con una nuova puntata, auspicando che si comprenda che occorre che queste cose siano conosciute e affrontate, non con iniziative mediatiche e inutili, come quelle di "codici etici" o generiche campagne antimafia... Serve, prima di tutto, per colpire l'organizzazione mafiosa, che sia palpabile e diffuso il senso di disprezzo sociale, totale e netto, per i mafiosi e per la rete di contiguità e complicità che li circonda... e poi serve che si abbia il coraggio di "aggredire" i patrimoni dei mafiosi, dai beni alle società... Il carcere non è sufficiente, serve fargli terra bruciata intorno e serve lasciarli in mutante.
Buona lettura...
Non raccontiamo solo di alcuni vermi 'ndranghetusi che, dipendenti dalla "Liguria 'Ndranghetista", si erano fatti largo nel basso Piemonte, ma raccontiamo anche una storia emblematica di quanto non siano sufficienti gli arresti per schiacciarli. Una storia che non è mai stata raccontata e che pubblichiamo ora, dopo che dal 15 luglio, dei fatti narrati, abbiamo documentalmente informato la DDA di Torino e la Direzione Nazionale Antimafia.
Una storia che, al momento, ha un finale "in passivo"... perché l'impresa di uno degli 'ndranghetusi, il REA Romeo, un Centro Benessere, inaugurato dall'"assessore" alessandrino [in realtà è consigliere comunale presidente della Commissione Urbanistica, ma lo chiamavano "assessore"] affiliato alla 'ndrangheta, Giuseppe CARIDI, è tutt'ora aperto e funzionante, mentre la società di Roma che gli ha venduto le attrezzature, dopo i mancati pagamenti, ha dovuto, di fatto, chiudere i battenti.
Come "Casa della Legalità" siamo anche andati a porre delle domande alla compagna del REA Romeo (che a tutt'ora è sempre agli arresti), la signora Anna IANNUCCI che naturalmente negava l'appartenenza del REA alla 'Ndrangheta con una "difesa" che però si infrange sui fatti e su quell'appartenenza al "locale" della 'Ndrangheta che vedeva a capo il PRONESTI' Bruno Francesco, cugino di "quelli di Toirano", ovvero dei potenti (e liberi) fratelli GULLACE...
A breve racconteremo anche un'altra storia che riguarda sempre la 'Ndrangheta nel basso Piemonte e quella triangolazione, strategica, pratica e devastante con Genova e Pavia... Ma su questa bisogna ancora aspettare qualche tempo visto che, da quanto sappiamo, le nostre denunce hanno prodotto una nuova inchiesta, attualmente in corso.
Ed ora buona lettura...
Vedendo "PiazzaPulita" è arrivata la conferma che la TAV non è altro che l'ennesimo grande business trasversale.
Mentre le solite grandi Coop e Spa sono già pronte ad incassare, ad oggi non esiste nemmeno il progetto definitivo della TAV!
Non c'è alcun cantiere (!) ma solo una recinzione del nulla (data da costruire ad un'impresa - la ITALCOGE - poi fallita perché già in fallimento)...
OPERAZIONE "ALBA CHIARA"
(filone dell'indagine MAGLIO)
ROS DI GENOVA - DDA TORINO
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L'AZIENDA
CHE HA
RESISTITO
ALLA
'NDRANGHETA,
DENUNCIANDO,
COSTRETTA
ALLA
CHIUSURA
PER LE
OMISSIONI
DEL COMUNE
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Tra sinistra,
'ndrangheta,
speculazioni
(e l'omicidio
in famiglia)"
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"SLOT & VLT
le inchieste,
la storia,
i nomi e cognomi"
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"DIANO MARINA
LA COLONIA"
QUELLA STORIA
CHE QUALCUNO
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"TIRRENO POWER ED
I SUOI COMPLICI"
nel disastro doloso
(ambientale e
sanitario)
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SIAMO DI NUOVO
OPERATIVI ONLINE
(IN ESILIO DIGITALE)
Dal 29 dicembre si è
lavorato sodo per
salvare i dati e portare il
sito in sicurezza all'estero.
Abbiamo cercato, già che
si doveva operare sul sito,
di rinnovarlo e migliorarlo.
Ci sono ancora alcune cose
da sistemare e lo faremo
nei prossimi giorni.
Ma intanto si riparte!
Andiamo avanti.
f.to i banditi
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DOSSIER SU
"PEDOFILIA
E OMERTA'
Savona,
chi sapeva ed
ed taciuto su don
Nello Giraudo?"
con documenti
dell'inchiesta su
don Nello Giraudo
e documenti interni
della Chiesa
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