L'ex Economo della Diocesi savonese, don Carlo Rebagliati, a fine 2011 temeva per la propria vita. La ragione: ho denunciato e so della gestione finanziaria ed amministrativa, delle “porcherie” della Chiesa, degli intrecci tra Ior, massoneria e 'ndrangheta.
Lo scontro con monsignor Calcagno, ex Vescovo di Savona, salito poi al vertice della gestione finanziaria del Vaticano, nell'era Bertone, e gli intrecci “indicibili” di affari e riciclaggio, sembrava ormai vinto per Calcagno e Don Rebagliati temeva per la propria vita...
Abbiamo atteso, ma nulla si è mosso. Nell'ambito di Rifondazione Comunista a Savona, a parte alcune rare eccezioni di singoli militanti, soprattutto giovani, i dirigenti continuano nell'azione di negazionismo di una delle pagine più vergognose del Comune di Celle Ligure, l'appalto alla CO.FOR dei fratelli GUARNACCIA, e nel tacere su altro che, di pesante, si vive a Savona.
Franco ZUNINO, per primo, responsabile di quel procedimento gravemente irregolare dell'appalto di Celle Ligure alla CO.FOR, viziato dall'origine alla conclusione, continua a negare le evidenze. Intorno a lui il gruppo dirigente fa scudo. Basterebbe dicessero: si è sbagliato, è stato un errore. Ma invece nulla, negano, negano e negano, anche quando i documenti li smentiscono miseramente...
AGGIORNATO IN CODA CON RASSEGNA STAMPA E WEB
I cittadini andoresi, con comitati ed associazioni, si sono dati appuntamento per rispondere alle intimidazioni di chiaro stampo mafioso, che rappresentano il "volto" cruento di una presenza asfissiante delle mafie e della cultura mafiosa che piega quel territorio. La risposta più forte ed efficace è proprio quella dell'attenzione sociale e dell'impegno civile, di cui solo la comunità può essere promotrice!
La Casa della Legalità aderisce e parteciperà all'iniziativa di domani 27 ottobre, che si terrà alle ore 15, ad Andora, in Via Roma (in caso di pioggia sotto i portici).
Ad Andora nella notte scorsa è andato in scena un ennesimo, inquietante, incendio doloso. Sono andate alle fiamme una baracca con legna e reti per le olive e, poco distante, un automezzo, di proprietà della stessa persona. Non quindi un incendio, ma due incendi che hanno colpito due punti diversi. La proprietà di entrambi i mezzi sono, come detto, della medesima persona, Fabio Favara, che si è impegnato, anche con denunce e iniziative pubbliche, contro le infiltrazioni mafiose nel savonese, contro le speculazioni edilizie che colpiscono Andora, nonché contro i condizionamenti ed i tentativi di condizionamento della politica e che, in taluni casi, hanno determinano pesanti irregolarità nella gestione della cosa pubblica.
Tra i cittadini più attivi, nella realtà andorese, che ci inviava segnalazioni dettagliate e tra coloro che hanno partecipato al pubblico presidio della Casa della Legalità a Savona, l'8 settembre scorso...
Ecco alcune storie che ci raccontano, ancora una volta, la realtà di Savona. Città di Savona, per essere precisi...
E' presidente della CARISA, ovvero la Cassa di Risparmio di Savona; è presidente della Camera di Commercio di Savona e dell'UNIONCAMERE Liguria; è presidente dell'Unione Industriale di Savona, alias della CONFINDUSTRIA locale, ma di mafia non ci capisce nulla, viste le dichiarazioni che enuncia. Oppure, conosce il fenomeno ma preferisce aderire a quella corrente di pensiero ed azione, meglio conosciuta come “negazionismo”, che ormai si è evidenziato essere stata la precondizione migliore per quella “mimetizzazione” propedeutica alla (ormai compiuta) colonizzazione dalla 'Ndrangheta (e non solo), di questo territorio.
Luciano Pasquale afferma, infatti, che un pericolo mafia per le imprese savonesi non c'è. Testuale: “Le imprese della nostra provincia ad oggi sono estranee dal fenomeno delle infiltrazioni mafiose” [vedi articolo de Il Secolo XIX di oggi dal sito del quotidiano o qui in coda].
Una dichiarazione, quella del multifunzionale PASQUALE, che non sta in piedi e che nega in modo irresponsabile la realtà di un territorio e tessuto fortemente colonizzato dalle cosche (e finanze) 'ndranghetiste (ma anche di soggetti emanazione di Cosa Nostra).
Se già il PASQUALE è una sintesi suprema di conflitto di interessi, per le funzioni che ricopre, con una concentrazione di cariche che consegna ad una sola persona un “potere” senza pari nel savonese (e quindi anche una responsabilità "politica" e di condizionamento senza pari), tale uscita è senza margini di dubbio inquietante ed estremamente pericolosa.
Come nostra abitudine, proviamo a dimostrargli il perché... e, se ci tiene a Savona, all'economia savonese, faccia un bel passo indietro e rassegni le dimissioni dalle cariche che ricopre, perché uno che non vede quello che ha sotto gli occhi (perché non vuole vederlo o perché non sa vederlo, non ci interessa), in quei posti, è un pericolo pubblico...
La prima volta che lo incontrammo, l'avvocato VALLERGA Mauro, è quando ci mandò la diffida per conto del boss di Cosa Nostra, Rosario CACI (vedi qui). Poi lo incontrammo a Ceriale, dove era il consulente del Comune per la partita della speculazione della T1, quella nata dal FIORANI e passata a quell'Andrea NUCERA (vedi qui) il cui impero ha fatto crack e che da mesi è latitante (vedi qui). Poi lo abbiamo ritrovato praticamente ovunque, come consulente di Comuni ove si dovevano sviluppare pesanti speculazioni edilizie. Lo abbiamo incrociato anche a Cairo Montenotte dove ha seguito una gara per la vendita di quell'immobile che è finito poi acquistato dall'unico offerente: la GEO di Andrea NUCERA... ed ancora con una valanga di incarichi dal Comune di Andora con l'amministrazione FLORIS, incarichi dai Comuni di Albenga, Noli, Arenzano, Spotorno, Borgio Verezzi, Loano, Pietra Ligure... Nei mesi scorsi si è appreso che lo stesso avvocato Vallerga è indagato dalla Procura di Savona per l'operazione T1 di Ceriale...
Ora apprendiamo che si è dato anche alla costruzione di una “casa agricola” con i bergamaschi... ed ovviamente l'attività agricola, a Varazze, è la sua. Vediamo quindi questa novità e qualche altro dettaglio...
Gli abbiamo puntato i riflettori addosso. Lo abbiamo indicato per quello che è. Lo abbiamo denunciato nel dettaglio per i suoi contatti con l'altro potente boss della zona GULLACE "Nino" Carmelo , a capo della cosca GULLACE-RASO-ALBANESE nel nord-ovest d'Italia. Abbiamo ricostruito molteplici dei suoi legami d affari che da Loano arrivavano in Brasile dove avevano sede le ultime "creature" societarie ed ai conti esteri che gli facevano da forziere. Abbiamo messo tutto nero su bianco. Lo abbiamo portato in Procura a Savona. Lo abbiamo consegnato al Prefetto. In parte, ovviamente, lo avevamo stampato in volantini distribuiti davanti a quella "sua" villa lungo la Aurelia a Loano...
La SALT del gruppo GAVIO abbiamo già visto operare molto bene con il consorte della Marta Vincenzi, ovvero Bruno Marchese. Sollevammo nel 2007 il "dettaglio" del conflitto di interessi dell'allora neo-sindaco di Genova Vincenzi che, quando da Presidente della Provincia di Genova promosse la svendita delle azioni dell'autostrada "Serravalle" al gruppo Gavio, vedeva il marito ricevere proficui incarichi professionali, con la IGM dalla SALT. Nel 2007 la Vincenzi negò ed il consorte Bruno Marchese non solo negò ma dichiarava che mai aveva lavorato per le società di Gavio. Qualche mese fa, avuti i documenti ufficiali, li abbiamo smentiti su tutti i fronti [vedi qui il video del servizio del Tg1]. A quel punto il Bruno Marchese, smentiva se stesso e la consorte-sindaco dichiarando che era normale che lui, con la IGM, lavorasse per le società di Gavio. Una bufala però doveva raccontarla nuovamente e così dichiara che mai aveva avuto contatti con i vertici dell'impero di Gavio. Una buffala come quella raccontata nel 2007, ed ecco il documento che smentisce anche questa: un verbale di una riunione per i lavori della IGM per la SALT, a cui erano presenti sia Bruno Marchese sia il braccio destro e uomo di fiducia di Gavio, Bruno Binasco [vedi qui].
E dai lavori alla IGM della famiglia di Marta Vincenzi (oltre al marito Bruno, anche la figlia Malvina Marchese è tra i soci), sulle autostrada del gruppo SALT, si scopre che oggi operano anche società di famiglie della 'ndrangheta.
Per i trasporti di asfalto sull'Autostrada dei Fiori, la A10, operano da qualche tempo i mezzi della società SAMOTER SRL, ovvero dei FAZZARI-GULLACE, facenti capo al potente boss della 'ndrangheta, punto di riferimento per tutto il nord-ovest, GULLACE "Nino" Carmelo. La loro storia l'abbiamo recentemente raccontata al dettaglio (vedi qui o vai allo speciale), dai tempi che furono ai giorni nostri, con fatti e documenti... Ed è così che sui camion "anonimi" della SAMOTER da qualche tempo è stata incollata la "vela blu" del Gruppo GAVIO. Li si può vedere nel parcheggio della loro sede a Balestrino, così come operare nel tratto autostradale tra Savona e Ventimiglia... ma per ora i lavori sono fermi per le santissime festività ed anche gli uomini della società delle famigliole di 'ndrangheta riposano. Noi non li molliamo, e li continuiamo a monitorare ed indicare finché la partita non sarà chiusa con la loro sconfitta!
PS
Ci sono altre novità sui FAZZARI-GULLACE e connessi, ma al momento non ne parliamo qui... come nostra abitudine le abbiamo fornite a chi di dovere. Tra qualche tempo renderemo noti anche questi altri "dettagli", abbiate un poco di pazienza.
Ricordate l'articolo "Andora, ecco l'esempio della "sudditanza" ai FOTIA (e prima tre "pillole" andoresi)"?
Non è arrivata nessuna replica. Nessuna richiesta di precisazione. Nulla di nulla, da nessuna delle ditte citate nell'articolo, a partire dalla SCAVO-TER dei FOTIA (cosca MORABITO-PALAMARA-BRUZZANITI), e nemmeno dal COMUNE DI ANDORA che pure, per selezione dell'amministrazione del sindaco Franco FLORIS vanta compe "ufficio stampa" niente meno che il giornalista dell'ANSA che si occupa per l'ANSA stessa di tutto il savonese.
Nell'articolo, come tra poco vedremo, ci sono fatti inconfutabili che le ulteriori verifiche effettuate dimostrano ancora più gravi, a nostro avviso, di quanto avevamo scritto. Ebbene come detto, nulla è mai giunto in merito dai diretti interessati alla Casa della Legalità, ne tanto meno è stato mai notificato nulla, né di querele, né di citazioni, ne di art. 700. Nulla di nulla...
Forse qualcuno pensa che il silenzio sia sintomo di "immobilismo". Non è così e presto, chi lo pensa, si renderà conto che l'isolamento per i mafiosi, anche per quelli che si dichiarano "puliti" ed "imprenditori", sarà pesante come un macigno... come una pietra tombale, anche nel savonese.
I GULLACE-RASO-ALBANESE con anche i FAZZARI lo sanno già bene perché il cerchio che gli sta chiudendo intorno lo sento, soffocante... e sarà così finché non saranno spogliati di tutti i loro beni e colpiti in via definitiva, da Carmelo "Nino" GULLACE in giù. Di loro abbiamo già parlato di recente [vedi lo speciale].
E lo sanno anche bene i FOTIA, di cui oggi torniamo ad occuparci, sia per la loro azienda "SCAVO-TER" sia per i contatti accertati con i grandi capi della ''ndrangheta (che sono già, ora, dove devono stare: in carcere!)...
Lo indicammo e denunciammo... ed a Genova ci misero sotto processo. Poi lui stesso propose la remissione di querela che aveva presentato contro di noi e noi accettammo. Intanto le nostre denunce, al Noe ed al Procuratore Granero, sui falsi documentali e lottizzazione abusiva per la T1 di Ceriale, così come quelli sugli strani buchi milionari nelle sue società (sempre alle procure del ponente ligure), sono state approfondite ed hanno contribuito da un lato ad accertare i reati commessi e quindi sequestrare il cantiere della T1 di Ceriale, e dall'altro ad individuare i gravi reati societari che caratterizzavano quel "GRUPPO GEO" che ora è crollato inesorabilmente. Se di molto avevamo già parlato, ora, che ormai le contestazioni sono tutte chiare, talmente chiare che Andrea NUCERA non osa tornare in Italia (si trattiene a Dubai... o meglio ancora ad Abu Dhabi... vero?), possiamo andare avanti e raccontare quanto ormai è noto (e non quanto ancora noto non è, a differenza di altri le informazioni utili alle indagini che non si fermano noi non le rendiamo pubbliche!)...
[IN CODA GLI ALTRI VIDEO]
Ne avevamo già parlato approfonditamente [leggi qui e qui], fornendo un ritratto dei FAZZARI e GULLACE così come la storia del progetto di discarica che questi, con la SA.MO.TER., vogliono realizzare a Morteo, nella frazione di Campochiesa nel Comune di Albenga. Oggi andiamo avanti, fornendo altri dettagli, soprattutto sull'assurda posizione della Sindaco di Albenga, la leghista Rosy Guarnieri, su una Delibera e Progetto che non stanno in piedi ed anche pubblicando i video con gli estratti dell'assemblea pubblica che abbiamo tenuto, insieme al Wwf di Savona ed al Comitato dei Cittadini di Campochiesa il 27 ottobre scorso, nella sala parrocchiale gentilmente concessa...