Massoneria e 'Ndrangheta nella riviera savonese sono un frammento di quella stessa "linea della palma" che una volta salita al nord, inizia a Ventimiglia e percorre tutta la riviera ligure. Qui le famiglie della 'Ndrangheta si sono trovate benissimo, per loro è come la Piana di Gioia Tauro, anzi meglio perché qui come dicono ancora in troppi (praticamente tutti sino a qualche anno fa) “la mafia non esiste”...
E così, come Ventimiglia e Comuni limitrofi (Camporosso, Bordighera, Vallecrosia,...), come a Diano Marina ed altri pezzi di territorio tra savonese e di Genova, hanno costruito colonie che pesano nelle urne e che permettono di condizionare voto e quindi gestione della cosa pubblica.
Partiamo anche qui dagli anni di TEARDO. Agli atti dell'inchiesta promossa dal Giudice Istruttore di allora, Francantonio Granero, vi è un verbale di testimonianza molto interessante (vedi qui gli estratti degli Atti dell'inchiesta). Si tratta delle dichiarazioni di Bailini Renzo Walter effettuate il 23 giugno 1981...
Inizia così: “Ho fatto parte della Loggia Massonica “NOVARO” di Diano marina dall'ottobre del 1975 al gennaio 1976. Sono entrato a far parte di questa organizzazione su invito del Sig. Gianfranco PAGANI di Loano, titolare dei bagni e dell'Agenzia denominata “Doria”, il quale mi aveva assicurato che avrei avuto appoggi da parte di tutti “i fratelli” per la campagna contro gli scandali edilizi che da anni stavo portando avanti sulle pagine del quotidiano “Il Lavoro”. (…)
Dopo qualche riunione ebbi delle pressioni sia io che il sindaco di Borgio Verezzi Enrico Rembado, perché smettessi con i miei articoli la campagna in appoggio al piano regolatore di Borgio Verezzi, ed a quella sulla speculazione edilizia a Noli. Nei confronti di Enrico Rembado era stato detto di accettare le controdeduzioni che erano state presentate contro il piano regolatore. Parte di queste controdeduzioni erano state presentate dall'Avv. Giorgio Finocchio di Borgio Verezzi, compreso un contropiano regolatore. Avute queste pressioni, sia io che il Rembado abbiamo preferito uscire dall'organizzazione. Pochi giorni dopo ne seguì una serie di minacce telefoniche, sia nei miei confronti che nei confronti del Rembado, Successivamente, verso la fine di gennaio 1976, vi fu una tentata aggressione nei pressi dell'abitazione del Rembado (…).
Ovviamente io non partecipai più alle successive sedute dell'Organizzazione, di conseguenza, per regolamento, devo considerarmi nella posizione di “massone in sonno”.Durante la mia partecipazione all'Organizzazione sono venuto a conoscenza di cose e fatti di cui si occupava l'Organizzazione medesima.
Ad esempio: il giorno 11.6.1981 alle ore 11,30 ho avuto un cordiale colloquio con Remo TISSONI, commercialista di Borghetto S.Spirito, e consigliere di minoranza. Noli, presso la sua abitazione di Borghetto condominio Kennedy, e nella circostanza il TISSONI mi rivelò che nella Loggia “ACCACE”, che raggruppa i fratelli di Albenga ed Alassio, che la Loggia era al centro di una grave e travagliata crisi e che a causa di essa vi sono grosse ripercussioni per la realizzazione della nuova Giunta Municipale di Albenga. Secondo il TISSONI le cause che hanno portato al presunto scandalo politico sono iniziate e vanno ricercate nell'interno della Loggia stessa, che dipende dalla Loggia denominata “OSBRUMA”, che si nasconde dietro il nome di un circolo culturale che non so meglio indicare. Quindi sembra che le file di questo scandalo politico siano tirate da Antonio FAMELI [nella foto a lato quando era magro] di Borghetto, lo stesso che ospitò FURFARO presso la sua abitazione, per mettere la mani sulla città di Albenga, che anche se in possesso di un piano regolatore generale, è sprovvista del piano d'attuazione particolareggiato...”.
Visto questo brevissimo frammento sulla storia passata, che vedeva massoneria ed 'ndrangheta (con ad esempio il FAMELI) in prima linea nel condizionamento della pubblica amministrazione anche ad Albenga, possiamo andare avanti ed arrivare all'oggi, non prima però, quantomeno, di richiamare la vergognosa pagina della sinistra rappresentata dall'esperienza dell'ex sindaco Angelo VIVERI. Una pagina che va dagli anni Settanta sino agli inizi del nuovo secolo.
VIVERI aveva costruito un vero e proprio blocco di potere, con tutte le degenerazioni che questo produce, in un territorio dove 'ndrangheta e massoneria hanno una peso determinante. Usare le concessioni edilizie per coreare consenso ed accontare tutti è una pessima pratica che davasta il senso civico oltre che il territorio.
Lui ha superato il “ventennio” di guida della città ed è poi stato travolto dalle inchieste giudiziarie per la ricostruzione del 1994, con accuse per falso in bilancio, concussione ed altre decine e decine di reati. Partito con il PCI ed arrivato “indipendente” per gli ultimi mandati... Arrestato nel 1996 e liberato dopo alcuni mesi, VIVERI tornò in Comune dopo il Commissariamento Prefettizio nel 1999, in attesa dell'inizio del processo (il pm LANDOLFI chiese il rinvio a giudizio ma la data per l'avvio del processo non arrivava). Nel 2000 intitolò, con tanto di benedizione del Vescovo, una via con il nome “Via 9 luglio 1996”, ovvero il giorno del suo arresto, come suggello alla guerra che aveva deciso di portare avanti, senza mezzi termini, contro la Giustizia.
VIVERI (PCI) era il sindaco dal 1976 al 1981, prima di lui (dal 1976 al 1978) era sindaco il massone teardiano Mauro TESTA (PSI), e sempre TESTA succedette a VIVERI tra il 1981 ed il 1983. Poi nemmeno un anno di governi targati DC con Roberto PARODI e Filippo BASSO (dal settembre 1983 al giugno 1984) e torna Angelo VIVERI dal 1984 sino al 1990. Quindi ancora lui dal 1993 al 1996, con una lista civica “Alternativa Democratica” e quindi l'arresto ed il ritorno con altri due incarichi da Sindaco, non consecutivi (dal 1996 al 1997 e poi dal 2000 al 2001).
Il dopo VIVERI è come il suo ultimo periodo e vede il susseguirsi di Commissariamenti Prefettizi. Nel 2001 Albenga è di nuovo Commissariata. Dal 2001 al 2004 il Sindaco è di FORZA ITALIA, Mauro ZUNINO, poi dal 2004 al 2005 di nuovo Commissiariamento. Quindi l'Ulivo con TABO' Antonello dal 2005 al 2010 a cui succede la GUARNIERI Rosy (che conta tra i suoi supporter un ex uomo vicinissimo a VIVERI, il siciliano MESSINA Antonino detto Nino) che resta in carica sino al novembre 2013 quando arriva il nuovo Commissario che conduce il Comune alle nuove elezioni.
Qui, nella Piana di Gioia Tauro... ops Piana di Albenga, i GULLACE-RASO-ALBANESE, con i PRONESTI' ed i FAZZARI… e la lunga mano dei PIROMALLI, hanno la loro storica roccaforte. Hanno la loro ampia rete di relazioni e di condizionamento. Qui il "capitale sociale" delle loro relazioni pesa, costruito in decenni. Qui di recente CETRIOLO Michele ha visto i propri beni sottoposti a confisca in primo grado per iniziativa dalla DIA… e sempre qui sono stati confiscati in primo grado anche parte dei beni, sempre dalla DIA, al GANGEMI Giuseppe…. E qui si vota domenica ed allora passiamo alla rassegna di alcuni dei candidati…
C'è la GUARNIERI ROSY (centrodestra “ufficiale” da Forza Italia alla Lega Nord) che vede tra i candidati della sua lista anche MESSINA Antonino che, senza timori di smentita, dichiara che lui porta anche i voti dei morti... Loro due la Rosy ed il Nino, insime per il taglio della torta con niente meno che Iva ZANICCHI di Forza Italia.
Una GUARNIERI che ha visto correre in suo sostegno il sindaco di Verona, quel TOSI che i voti della 'ndrangheta ha incassato senza storcere il naso (ma minacciando querela contro Report che ha evidenziato il "dettaglio"). E' quella GUARNIERI che con NUCERA cercò di mettere in pista la Discarica per rifiuti speciali a Campochiesa voluta dai GULLACE-FAZZARI (ma li abbiamo bloccati)... e quella stessa amministrazione che spingeva per dare il via libera al Forno Crematorio tanto voluto dai NATO, come dal MESSINA e soprattutto da CALABRESE Francesco, ma che, fortunatamente si è arenato...
C'è poi NUCERA Massimiliano (dal centrodestra con liste civiche) che vede tra i propri supporter i giovani NATO (nella foto a latto insieme a lui Vincenzo), quei NATO delle pompe funebri legati al GULLACE Carmelo - come abbiamo già scritto da tempo -.
Massimiliano NUCERA già vicesindaco della GUARNIRI è più noto come il cugino e già socio del NUCERA Andrea, ora latitante negli Emirati Arabi per il crack del "Gruppo GEO" su cui - come denunciavamo da anni - si è evidenziato il legame con esponenti 'ndranghetisti (manco a dirlo della cosca GULLACE-RASO-ALBANESE).
C'è poi CANGIANO Giorgio (centrosinistra, dal Pd a varie liste civiche) che vede candidato in una lista (VOCE ALLA GENTE PIU') della sua coalizione quell'ACCAME Fabrizio (in foto a destra) che già lavorava per FAMELI Antonio (per GULLACE Carmelo) e poi il candidato di altra lista collegata (TALEA D'ALBENGA), VARALLI Vittorio, che vede il "mi piace" della figlia di GULLACE Elio, già fidanzata del fratello di CANGIANO, Carlo, anche lui avvocato nello studio di famiglia. Elio GULLACE è il fratello del grande capo Carmelo… quello per intenderci arrestato in auto a Torino davanti all'Ufficio del Giudice Istruttore, con pistola, dopo che il GULLACE Carmelo aveva detto che voleva morto il giudice che lo aveva arrestato... Ad Albenga ha molti contatti, così come molto lavoro, con la società intestata ai BERLINGERI, la GIUMAR SRL.
Ecco… una breve panoramica e buona domenica elettorale.
P.S.
L'avete mai viste delle Pompe Funebri private (vabbè a parte che in queste da quando è saltata in aria l'auto di uno dei NATO, c'è di casa il GULLACE... e quindi è un pochino "particolare") che hanno patrocinio e logo del COMUNE sul proprio sito? Con le loro Pompe Funebri invece tutto è possibile... Ecco qui:
P.S. 2 (ad integrazione)
Sul GULLACE Elio: precedenti per stupefacenti, truffa, ricettazione, riciclaggio, bancarotta fraudolenta, sequestro di persona, omicidio, tentato omicidio, armi.
Dagli Atti: "A margine del processo per il sequestro GATTA, deve essere ricordato l'episodio dell'arresto di Elio GULLACE e Rocco PRONESTI' (non ancora sottoposto a misura preventiva per concorso nel sequestro) il 20 agosto 1983, travati nei pressi dell'Ufficio Istruzione del Tribunale di Torino, su un'auto ove era occultata, nella cuffia della leva del cambio, una rivoltella cal. 38 special. La circostanza assume rilievo a carico del GULLACE se si considera, come emerge dalla sentenza di 1° grado, che il MIANO aveva riferito di aver appreso da Carmelo GULLACE un progetto di attentato nei confronti del G.I. dott. Sorbello…".
Sempre dagli Atti, anche quelli più recenti, come "MAGLIO 3", si legge: " (...) in data 7 febbraio 1999, ROMEO Antonio partecipava alla cerimonia nuziale di RAMPINO Roberto, figlio di RAMPINO Benito Giuseppe e nipote di RAMPINO Antonio. Nel corso del pranzo nuziale veniva notato il ROMEO intrattenersi a conversare con i fratelli RAMPINO ed in particolare con GULLACE Elio, affiliato mafioso dimorante nella provincia di Savona (...)"
Poi anche sul PRONESTI' Rocco detto "u lupo", cugino dei GULLACE (prima testa di ponte della cosca ad ORBASSANO ed ora trasferitosi ad ALBENGA con il proprio nulceo familiare), precedenti: associazione a delinquere, omicidio, detenzione e porto abusivo di armi ed esplosivi, traffico di sostanze stupefacenti ed altro.
La Martina GULLACE si è dissociata da questa sua famiglia? Non ci risulta... (ma se vuole esprime questa dissociazione e condannare l'appartenenza 'ndranghetista dei propri familiari queste pagine ospiteranno volentieri le sue dichiarazioni). Risulta anzi tenere i contatti anche con le figlie del PRONESTI' in questione.
E, attenzione, se uno vuole "uscire" da una famiglia di 'ndrangheta se ne può andare: si dissocia e se li lascia alle spalle, tagliando tutti i ponti. Qualcuno dalla famiglia FAZZARI, ad esempio, lo ha fatto, da quando era ragazzo, si chiama Rolando Fazzari.
La GULLACE è stata a lungo fidanzata con Carlo CANGIANO, fratello di Giorgio CANGIANO… e recentemente, in questa ultima campagna elettorale ha espresso anche su fb, pubblicamente, come abbiamo ricordato, il suo sostegno ad un candidato della coalizione di CANGIANO, VARALLI Vittorio, ed indicato la sua partecipazione all'iniziativa di chiusura della campagna elettorale di Giorgio CANGIANO del 23 maggio 2014 ad Albenga...
Passiamo a ACCAME Fabrizio.
Dall'OCC “CARIOCA” a carico di FAMELI Antonio ed altri, si leggono i verbali di interrogatorio di Maria Antonietta BARILE, “sua segretaria e chiaramente complice”. Tra questi (qui l'OCC integrale) si legge:
“Con riferimento alla conversazione del 1.10.2011 in cui parlo di FABRIZIO e ANTONELLO, questo FABRIZIO era un collaboratore di ANTONELLI. Si tratta di Fabrizio ACCAME. Lui doveva ritirate tutte le mattine le somme delle VLT (macchinette da gioco) e li girava alla Playtech, gestore di queste macchinette. Invece le macchinette SLOT venivano contabilizzate a fine mese. Ricordo che FABRIZIO compilava le distinti di versamento bancario ancora all'interno dei locali del casinò e indicava la PLAYTECH come beneficiario. Nell'occasione della conversazione del 1.10.2011 ricordo che ANTONELLO e i suoi soci si erano stancati del FAMELI perché lui si lamentava e contestava sempre ritenendo di non essere correttamente pagato, per cui in quella occasione decisero di lasciare solo i soldi che servivano per le spese e pagare noi dipendenti mentre con il FAMELI se la sarebbero vista in seguito.
[…]
Con riferimento a GULLACE Carmelo detto Nino o Ninetto, ricordo che fu lui a presentare ANTONELLO al FAMELI Antonio, dicendo che l'ANTONELLO era suo parente. Il GULLACE lo conoscevo anche prima che arrivassero l'ANTONELLO e i suoi soci: veniva qualche volta in ufficio, salutava e si appartava a parlare con FAMELI Antonio, conversazioni che io non potevo sentire.
ACCAME Fabrizio chiamava GULLACE “il geometra”, non so per quale motivo. Successivamente tutti presero a chiamarlo “geometra” e anche io ho utilizzato lo stesso termine in qualche occasione. ACCAME e GULLACE si conoscevano, lo ho visti parlare qualche volta insieme...”
L'ANTONELLO in questione è uno dei PRONESTI', Antonio PRONESTI' detto “Antonello” ed è uno dei terminali (zona di Lecco) della cosca GULLACE-RASO-ALBANESE capeggiata nel nord-ovest dal GULLACE Carmelo. Nella mappatura della DIA risulta che il PRONESTI' in questione sia anche in contatto, oltre che con il GULLACE Carmelo ed altri appartenenti all'organizzazione, con il “capo” della cosca, ovvero RASO Girolamo detto “Mommo” o “Professore” che, si è palesato, avere “l'autorità per impartire disposizioni di vario genere anche ai maggiori esponenti della consorteria mafiosa si cui trattasi”.
Secondo le più recenti indagini il GULLACE Carmelo, con la propria cosca, ha avuto ruolo nell'ambito sia delle azioni di intimidazioni volte alla raccolta dei voti per CARIDI Antonio, al fine di farlo eleggere alle elezioni regionali della Calabria (nella coalizione di SCOPELLITI Giuseppe) e farlo divenire Assessore alla Casa (successivamente – come abbiamo già documentato – il CARIDI Antonio è stato eletto al Senato della Repubblica – vedi qui). Il nome e ruolo del GULLACE Carmelo emerge anche nell'indagine sul voto di scambio in Lombardia, dove operavano suoi uomini e soprattutto il D'AGOSTINO Giuseppe (già operativo tra Ceriale ed Albenga nei decenni passati), a favore di ZAMBETTI, eletto in Regione Lombardia e quindi nominato Assessore alla Casa della passata Giunta di FORMIGONI (vedi qui l'OCC di ZAMBETTI-D'AGOSTINO+altri).
Il GULLACE, con la sua cosca, non è inoltre nuovo nemmeno ad azioni volte al condizionamento del voto a livello locale, nei Comuni del savonese... ma questo è un dettaglio che in trippi preferiscono ignorare!