La 'ndrangheta non è ottusa come la politica ligure e forse per questo riesce ad identificare e consolidare rapporti con gli uomini dei diversi schieramenti e partiti, trasversalmente, per fare i suoi affari (e come abbiamo visto anche l'Idv non è un partito impermeabile, anzi).
Pubblichiamo la trascrizione di un delirante minestrone di menzogne di Antonio Di Pietro sulla questione della candidata in Liguria dell'Italia dei Valori - Lista Di Pietro alle elezioni regionali 2010, Cinzia Damonte, su cui si è profuso l'impegno di promozione e raccolta voti del boss della 'ndrangheta Onofrio GARCEA.
Di Pietro mente ed è quindi necessario non solo rispondergli e smontare le menzogne punto su punto, ma anche porsi due domande: perché nega i fatti? cosa c'è dietro a questo arrampicarsi sugli specchi per sostenere l'indifendibile?
La questione dell'influenza della 'ndrangheta alle elezioni genovesi e liguri non è una novità, Di Pietro dal 2 maggio 2009, tra l'altro, ha in mano un estratto del rapporto della GdF (peraltro ampiamente pubblicato in rete oltre che dagli organi di stampa) che gli consegnammo a Bologna, dove compare proprio il nome di GARCEA, unitamente ai MAMONE, STEFANELLI ed altri. In allora lo avvisammo che uno dei punti di contatto politica-cosche era dirigente divenuto dell'IdV in Liguria, lui (Di Pietro) disse "abbiamo ritenuto opportuno così" ed oggi, a Genova, la 'ndrangheta fa votare per l'Italia dei Valori.
Leggete voi la dichiarazione di Di Pietro e la risposta. Riflettete e valutate i fatti, buona lettura...
La risposta di Di Pietro è stata di difesa di Cinzia Damonte per quanto noi ed altri (Repubblica, Espresso, MicroMega, il Fatto) abbiamo denunciato (vedi qui). Di Pietro ha scritto sul suo blog che la Damonte proviene dalla società civile, nel senso che è nuova alla politica e che c'è solo "una foto". Di Pietro che non è un ingenuo e che se non è un fesso prima di scrivere si è informato bene (altrimenti che credibilità ha?) dice delle falsità assolute.




