La Casa della Legalità non può che sottoscrivere l'appello accorato di Adriana Musella e di Riferimenti.
Sono mesi che abbiamo lanciato l'allerme perchè vedevamo che alcuni volevano usare quella speranza,...tentavano, scientificamente, di strumentalizzare quei ragazzi e la voglia di cambiamento che ha scosso la Calabria. Occorre tenere fermo e chiaro il confine che separa la politica (ed i politicanti o aspiranti tali) dai movimenti civili (ampi e trasversali), ma anche tenere ben distinto il ruolo dei movimenti (ed anche della politica) da quello della Magistratura, a cui solo spetta il potere di scrivere le sentenze...
I movimenti hanno il grande compito di chiedere, rivendicare ed ottenere verità e giustizia da un lato, e di ottenere risposte concrete per la lotta alla cultura, alle radici, alla pratica mafiosa dall'altro. Rubare la speranza, invadere ruoli altrui è non solo grave, ma meschino in una terra dove da decenni si attendeva il risveglio delle coscienze.
Giù le mani dalla speranza!!!!
Lasciate stare i ragazzi di Locri.
di Adriana Musella
Presidente Coordinamento nazionale antimafia Riferimenti
La meravigliosa reazione dei ragazzi di Locri,quella reazione spontanea che agli occhi di un intero Paese ha mostrato l'altro volto di una martoriata regione,non può e non deve essere mortificata ma merita rispetto,specialmente da parte di una certa politica che rischia di soffocare sul nascere le loro speranze e insieme quelle di tutti noi.
La politica non può e non deve permettersi di allungare le proprie mani ,i propri tentacoli sui nostri ragazzi; non può e non deve permettersi di offuscare nè trascinare nella melma i loro sogni ,quelli di una gioventù che,nonostante tutto, cerca di costruire una storia diversa per la propria terra.
Noi che li abbiamo affiancati e sostenuti ,sappiamo che questi ragazzi ,i veri ragazzi di Locri, come tanti loro coetanei,sono puliti e non vogliono essere strumentalizzati ,conosciamo la loro sincerità,i loro timori,le loro ingenuità.
In tutti questi anni,abbiamo sempre creduto, che non sia giusto colorare l'impegno antimafia rendendolo di parte ,perchè crediamo che i valori debbano appartenere a tutti e che intorno ai valori ci sia bisogno di unità.!
E,devo dire,purtroppo ,che lo scenario che ci offre la politica nel caso Fortugno ,di edificante non ha nulla.
Senza voler entrare in un discorso che compete soltanto e unicamente alla magistratura,esprimiamo tutto il nostro sconcerto .
Se la classe politica avesse un pò più di responsabilità e dignità e se davvero si lavorasse per il bene comune,forse potremmo essere risparmiati dal leggere ed ascoltare
quotidiane fandonie difronte a problemi serissimi che dovrebbero ,invece ,indurre a tacere e ,forse ,anche, a vergognarsi un pò.
Burattini e burattinai sono in azione.Gli uni vengono allo scoperto,gli altri no.La Calabria è una strana regione dove si tende a confondere il buono con il cattivo si da determinare confusione di ruoli e non avere mai chiari i propri interlocutori.
Tra le cose che il giudice Caponnetto ci ha insegnato ce n'è una che in particolar modo ricordiamo:la differenza tra la politica con la c e quella con il K;in effetti,qualcuno dirà che la parola esatta viene scritta con la c,è vero ,ma è vero anche che il più delle volte nella pratica quel c diventa K.