Si potrebbe dire che Antonio Di Pietro ha superato ogni limite di decenza, ma
forse è meglio dire che si è mostrato per quello che è sempre stato e qualcuno si
è ostinato a non voler vedere e si ostina ancora a non voler vedere...
Strumentalizzare a puri fini elettorali il caso di Pino Masciari è vergognoso e
ripugnante. Non solo una la battaglia civile - cioè non politica, non di parte -
portata avanti con coraggio e integrità morale da Pino viene "usata" e vilipesa
da Di Pietro per il suo solo fine di cercare di raccattare qualche voto, bensì
vene anche mistificata la realtà dei fatti.
1- Pino Masciari non ha denunciato solo quelli che gli chiedevano il "pizzo",
cioè i manovali della ‘ndrangheta. Pino ha denunciato le collusioni
mafia-politica-istituzioni, in quell'intreccio perverso che si sviluppa e si
alimenta dentro quella "disgrazia" italiana chiamata massoneria*.
1bis - Di Pietro dovrebbe infatti sapere che il potere mafioso si fonda e
alimenta per i legami, le collusioni, le connivenze, le contiguità e complicità
con pezzi del potere cosiddetto "legale". Senza questo legame la mafia non
sarebbe altro che normale criminalità. E di nuovo Di Pietro dovrebbe anche
sapere che per le mafie è "vitale" non tanto il "pizzo" quanto quegli affari e
quelle protezioni che solo la "zona grigia" (o terzo livello, o colletti
bianchi, o borghesia mafiosa, come la si voglia chiamare) gli può garantire. E,
parlando di ‘ndrangheta, dovrebbe anche sapere che questa si infiltra nel Potere,
come nell'economia, cosiddetti legali, con proprie uomini e donne, sin dentro
le Istituzioni amministrative, legislative, di governo, come nelle forze dell'ordine
e nella magistratura, sin'anche nei Servizi, piegando e divenendo "padroni" di
settori chiave come la sanità o nella gestione dei finanziamenti pubblici
(europei, nazionali e regionali).
2 - Pino Masciari si è opposto ed ha denunciato il "pizzo" della mafia ed il "pizzo"
della politica. Se avesse denunciato qualche manovale mafioso non avrebbe dato troppo
disturbo, qualche scagnozzo lo si può anche arrestare e condannare (anzi fa
statistica!). Ma Pino ha denunciato il "sistema" e questo non è accettato perché
incrina la base di quel potere illegale impiantato (con voto di scambio,
tangenti e clientela) nel potere legale.
2 bis - Di Pietro di questo non parla. Come mai? Come può usare la maglietta
degli "Amici di Pino Masciari" per "chiedere il voto" all'Italia dei "Valori"? Come
mai non denuncia e non attacca quel "sistema" che Pino Masciati ha denunciato
(e per essere più precisi: che ha, sino ad ora, processo dopo processo, fatto
condannare!)? Come mai non attacca la massoneria che nel suo seno mantiene
perennemente il germe del cancro che dal mezzogiorno si è espanso in tutto il
Paese? Di Pietro su questo tace! Che sia perché in Calabria è parte di quella
maggioranza che regge quella Giunta condizionata - stando alle indagini della
magistratura - da eletti organici a quel "sistema"? Che sia perché l'ultimo
arrestato per voto di scambio (prontamente scarcerato dal Tribunale del Riesame
che in Calabria arriva sempre puntuale, sic!) è tale Franco La Rupa protagonista di un tour
elettorale sui palchi insieme proprio a Di Pietro che gli alzava il braccio al
cielo, indicandolo quale "simbolo del rinnovamento"?
3 - Pino Masciari vive con la sua famiglia in un sistema di protezione che è
una farsa (e non per colpa degli agenti che rischiano la vita, bensì delle
procedure e delle assurde regole) figlia di una legge votata dal
Centro-Sinistra (voluta da quei dirigenti politici con cui Di Pietro ancora in
queste elezioni è alleato!) e da una gestione irresponsabile, piegata da
interessi politici e non certo, purtroppo, dall'interesse della tutela del
cittadino e della giustizia. Questo sta denunciando in questi giorni Pino
Masciari. Sta dicendo quello che ci si ostina a non voler vedere in questo
Paese. Pino denuncia che il sistema di protezione non funziona, che lo Stato
non protegge e non incentiva a denunciare, testimoniare e collaborare con i
reparti investigativi e la magistratura. La colpa di questo non è delle mafie
ma di chi dichiara di volerle combattere ed invece non lo fa.
3 bis - Di Pietro sventola la maglietta, chiede di votare per il suo partito,
ma di questo non parla. Anzi presenta la vicenda come se Pino Masciari fosse
solo vittima della ‘ndrangheta e non anche di uno Stato che non ha mai voluto
combattere e sconfiggere le mafie (come peraltro dimostra anche la vicenda dell'"agenda
rossa" e della strage di Stato - eseguita da Cosa Nostra - in cui venne ucciso Paolo
Borsellino con la sua scorta. No di questo Di Pietro non fa cenno.
4 - Pino Masciari non combatte solo per se, ma per tutti coloro che sono nelle
sue condizioni, combatte perché lo Stato si schieri, tutto, dalla parte della
giustizia e della legalità. Pino rischia la propria vita non perché vuole che
questo o quel candidato o partito lo usi come bandierina, ma perché chi ha
responsabilità di governo si muova, ora e subito (non dopo le elezioni!)
4 bis - Di Pietro potrebbe passare dalle "parole ai fatti". Potrebbe, senza
spot elettorali, dire a Marco Minniti, che prima di essere candidato (e suo
alleato) è ancora il Vice Ministro competente, di risolvere la questione. Ma
non lo fa! Come sempre "usa" (o meglio "abusa") dei fatti e delle persone per
trarne un vantaggio (voti, seggi, potere). Nulla di nuovo, potrebbe dire
qualcuno, rispetto a quello che ha fatto in questi anni. E' vero: ha minacciato
tuoni e fulmini contro l'indulto (sapendo che comunque sarebbe passato!) ma non
si è dimesso, dicendo che restava per condizionare; ha minacciato tuoni e
fulmini, ha minacciato le dimissioni a giorni alterni, per tutta la durata del
Governo Prodi, ma non le ha mai date e non ha mai condizionato nulla, tanto è
vero che quella che è prevalsa nel Governo è stata la linea Mastella & C,
sino a quando è stato Mastella a dimettersi e far cadere il Governo. (E sulle intercettazioni?
Ci ricordiamo della famosa "mordacchia" di Mastella che Di Pietro aveva giurato
che avrebbe impedito ad ogni costo? Anche qui: ha già giurato pubblicamente di
accettare la pregiudiziale di votarla postagli prima dell'alleanza da Walter
Veltroni!)
Adesso basta. Proprio lui che si mostra (indegnamente) come simbolo della
battaglia per la Legalità
e la Questione Morale,
piega all'esigenza elettorale la lotta alla mafia e la battaglia di Pino
Masciari. E non si dica che lo ha fatto per essere vicino a Pino Masciari perché
il danno fatto è devastante. Politicizzare la battaglia di Pino Masciari
significa, in campagna elettorale, oscurare questa battaglia, mettergli la
sordina, farla cancellarla dalle dirette televisive (con la scusa del pericolo
di violazione della par-condicio). Politicizzare questa protesta che Pino sta
portando avanti con coraggio, significa buttare all'aria e rendere vani i
sacrifici ed i rischi che Pino, con sua moglie ed i figli, portano sulle
proprie spalle, nel cammino di ogni giorno. Politicizzare questa vicenda
significa aiutare chi vuole oscurarla, cioè aiutare quel "sistema", quelle
collusioni, quella massoneria che protegge e alimenta gli intrecci
politico-affaristico-mafiosi. E' l'ennesimo esempio dell'assoluta assenza di
credibilità di quanti, come lui, dovrebbero essere uomini delle Istituzioni ed
invece si mostrano solo uomini di Palazzo, di Potere.
Francesco Forgione si è schierato a sostegno di Pino, non sventolando la
bandiera del suo partito, Beppe Lumia pure, come anche Angela Napoli. Ognuno un
partito diverso, posizioni molto diverse l'uno dall'altro, ma quando si parla e
si affronta la questione della lotta alle mafie, nessuno di loro mostra il
proprio simbolo, lo tiene chiuso nel cassetto, rigorosamente.
Di Pietro è vomitevole a voler piegare la lotta alla mafia ed il sostegno alle
vittime alla propria bandiera, al proprio simbolo.
Quindi non permettiamogli di farlo, rispediamo al mittente quel video e quel
post che ha pubblicato sul suo blog e che se avesse, un briciolo di decenza, o
quanto meno un po' di pudore, potrebbe cancellare all'istante.
Pino Masciari ha già precisato con nettezza, come sempre, che lui non ci sta a farsi strumentalizzare. Sta a tutti i movimenti, le associazioni, i meetup, le persone con un sincero senso dello Stato, aiutare Pino in questa ulteriore battaglia. Siamo certi che uniti, senza bandiere ma con tanta coerenza, umiltà e rispetto, si riuscirà ad andare avanti per ottenere quella giustizia che troppo spesso abbiamo visto essere piegata dalla politica, dalla stagione delle Stragi ai giorni nostri. Il Futuro non è scritto, è stato salvato da quanti non cedono, da quanti come Pino Masciari, o come Liliana Carbone a Locri, o Nino Miceli a Gela, e come dalle altre tante "sentinelle della legalità" che, in prima persona e con le loro famiglie, non mollano e resistono, con la certezza che il futuro sarà scritto, giorno per giorno, passo dopo passo, da chi conosce e rivendica i propri giusti diritti!
* Non abbiamo inserito la classica,
canonica, consueta dicitura "massoneria deviata" perché finchè la massoneria
non pubblicherà le sue liste degli aderenti, scacciando quanti in essa si annidano
per fini criminali e delittuosi, la massoneria tutta è moralmente
corresponsabile di quanto nel suo interno avviene, protetto da regole di
riservatezza che oggi non hanno più alcuna ragione d'essere.
PS: Ci piacerebbe sapere se questa schifezza Di Pietro l'ha pensata da solo,
come già pensò e votò Forza Italia, o se qualcuno gli ha suggerito questa
sortita. Cosa è stata una soffiata da Cesare?