I "CAMERIERI" SI RAVVEDANO: I NOSTRI EROI TRIONFANO
Un posto da ministro? Ecco cosa scriveva Paolo Lingua. I
finanziamenti al Pci? Un documento di architetti. Poi la storia dell'operazione
"Artigiani Vadesi". Chi riuscì ad isolare Michele Del Gaudio, tra gli stessi
comunisti savonesi? Le critiche a "Trucioli": <Basta, la storia di Teardo e
dei suoi uomini non interessa più a nessuno, ne parlate solo voi. Siete rimasti
quattro gatti, ignorati da tutti>. Basta non fare la fine del topo!...
Savona - Nella rivisitazione della
"Teardo story"- può accadere di essere dileggiati, ma non querelati. Perché?
Per deridere, schernire, disprezzare la ricostruzione storica di fatti.
Un lavoro-testimonianza affidato ad atti giudiziari-processuali o
articoli di giornali, interviste a protagonisti, documenti inediti, che
"Trucioli Savonesi" sta mettendo insieme; una complessa ricostruzione per un
futuro libro.
Per non dimenticare! E con una dedica particolare agli
smemorati. Sono parecchi.
Finora a "Trucioli" non è mai giunta una smentita, una
rettifica. Alle spalle 22 puntate, senza pretese e senza pifferai.
Non sono mancate, invece, le
segnalazioni di lettori che asseriscono di aver ascoltato, più o meno
"pubblicamente" e in circostanze diverse, personaggi del mondo
della politica, degli affari e del giornalismo. Il loro leit-motiv? "Trucioli"
lo leggono quattro gatti, per il ciclone Teardo "miscela" notizie reali, con
notizie fantasiose, prive di riscontri. E soprattutto non interessano più a
nessuno. La prova? Mai letto una riga sul Secolo XIX, La Stampa, Repubblica-Il
Lavoro, mai una citazione alle radio locali. Ignorati e derisi...Ce ne abbastanza?
E non solo, segnalano sempre i "quattro gatti" di lettori che c'è
chi parla persino episodi inventati. Come quello di
Alberto
Teardo, finito in manette
pochi giorni prima di
essere diventato potenziale ministro in pectore del governo
Craxi (Trucioli Savonesi, in base a documenti del processo, ha scritto
di "un posto sicuro da sottosegretario"...). Circostanze riferite pure da diverse pubblicazioni a livello
nazionale e da interviste allo stesso ex presidente della Regione.
E la novita? Possiamo documentare che quella notizia non è
contenuta soltanto negli atti della "Teardo uno" (la Teardo- bis è naufragata),
ma era stata "autorevolmente anticipata" dalla cronaca de
La Stampa, a pagina 20, del 26 maggio 1983, a meno di venti giorni dagli
arresti che sconvolsero la
Liguria.
La firma è "autorevole", di un giornalista-scrittore, ieri come
oggi in auge,
Paolo Lingua (classe 1943). Ecco il brano più significativo (
leggi tutto l'articolo
allegato... con molti altri nomi interessanti
dello scenario ligure):
<...Teardo era reduce da un incontro a Roma con il segretario del Psi, Bettino
Craxi, con il quale ha messo a punto l'azione
combinata con il capolista del Psi in Liguria, Ugo
Intini, che correrà assieme a Teardo. Se i socialisti entreranno al governo, dopo le elezioni sembra
che Teardo, come già avvenuto per Aniasi a Milano e Lagorio, ex
presidente della Toscana, sia destinato ad un incarico ministeriale, come
leader ligure del partito...>.
Paolo
Lingua è sempre stato considerato un giornalista
introdotto negli ambienti politici liguri, con fama di studioso. Fu il primo
cronista ad anticipare l'incontro
Teardo-Craxi. A disegnare le caselle...
Un giornalista di successo, già a fine anni settanta. Un suo libro
"Assessore di denari"
conquistò una buona platea (
vedi...una pubblicità della Rusconi del 15 giugno
1976 ).
Tra le sue documentazioni storiche, l'articolo scritto, sempre su
La Stampa, del 4 novembre 1990, dal titolo "L'arma
segreta, i cannoni dell'Ansaldo". Ovvero un "revival" storico (
vedi.....)
della famiglia
Perrone, proprietaria del quotidiano Il Secolo XIX.
Un altro "spaccato" di
Paolo Lingua, forse di
spessore meno esaltante, la pagina 216 del libro "
L'Italia della
vergogna" - capitolo "Su il cappuccio!". Contiene un elenco di affiliati
alla loggia massonica
R.L. Camea-O. di Santa Margherita Ligure
e al
Comitato Logge della Camea d'Italia, dove oltre a
Lingua,
compaiono i giornalisti liguri
Filiberto Dani e
Raimondo
Lagostena (
vedi.....). Dopo una
breve "tappa" al
Decimono, settore Regione,
Lagostena
è diventato tra i più affermati imprenditori televisivi liguri con il
Gruppo
Profit e che si avvale di un altro "big" del giornalismo ligure,
Mario
Bottaro, ex staff di direzione al Secolo XIX ed ex inviato speciale
con parecchi articoli sul "caso Teardo".
Paolo Lingua, direttore di
Tele Nord,
era stato tra i testi citati dalla parte civile
Alberto Teardo
e
Leo Capello, nel processo contro
Il Secolo XIX,
il suo direttore responsabile dell'epoca,
Tommaso Giglio ed il
redattore di giudiziaria
Luciano Corrado che il 14 novembre
1981 (poco meno di due anni prima dell'esplosione delle manette) rivelò in
solitudine l'esistenza dei primi atti dell'indagine dell'allora potente
presidente della Regione, al punto di ricusare (per la storia dell'iscrizione
alla P2 nel 1981-‘82) il pretore
Marco Devoto, denunciare
successivamente il prefetto di Savona (revoca dopo la condanna della patente).
E soprattutto mobilitare l'armata giornali e giornalisti-fedeli.
Teardo
si ritenne diffamato per la notizia della sua abitazione "perquisita"! (fu
perquisita ai coindagati, non a lui);
Capello, invece, si
sentì leso della propria onorabilità perché la notizia della comunicazione
giudiziaria fu pubblicata dal Secolo XIX, il giorno prima dell'iscrizione sul
registro della Procura della Repubblica.
Paolo Lingua, coltivando il suo nobile
impegno di "ambasciatore"-esperto della cucina ligure, è stato di recente
ospite ad Albenga per una "cena" dell'Accademia
italiana della cucina. (
vedi fotonotizia de La Stampa del 4 maggio 2008, pagina 69). Tra i presenti il popolare giornalista-gastronomo Silvietto Torre di Borghetto S. Spirito
e già in servizio all'Ufficio stampa del ministero degli Interni, in Alto
Adige.
"Trucioli Savonesi" era, invece, tra i "testimoni" del
V2-day a Torino, come
documenta Il Sole-24 Ore, col titolo "Grillo: giornalisti camerieri" (
vedi.....).
Pur non condividendo alcune tesi, la battaglia del comico genovese
sull'informazione in Italia è in gran parte da sottoscrivere.
Un altro aspetto, al centro degli strali dei
"dileggiatori" della ricostruzione storica di "Trucioli Savonesi" è il
ruolo
avuto dal Pci savonese
all'epoca di Teardo e per
quanto ha scritto il giudice Michele Del Gaudio, a proposito della
posizione di alcuni esponenti del partito che..."erano diventati miei
avversari ed oppositori interni....", come documentato in una
precedente puntata.
Ai fini storici, senza peraltro voler sposare alcuna pista
accusatoria, pubblichiamo uno delle migliaia di documenti che facevano parte
della Teardo-bis.
Aggiungiamo: chi visse da cronisti quel periodo si era sentito
ripetere decine di volte, soprattutto dai difensori di imputati, che
l'inchiesta con la sola esclusione di Pierluigi
Bovio (ex sindaco, poi assolto di Borghetto S,
Spirito) non era penetrata nel santuario dei finanziamenti occulti del
partito-azienda delle (allora) Botteghe Oscure, con decine di funzionari. impiegati, di pubblicazioni, in
quella che era la spaziosa sede di via Paleocapa, a Savona.
Un tentativo (di indagare) fatto successivamente dal procuratore
della Repubblica, Renato Acquarone, ebbe quasi un effetto boomerang, come documenteremo quando sarà
la volta di ricostruire la "giustizia story" di Savona, con atti e documenti
del Consiglio Superiore della Magistratura, udienze civili e penali, memorie
difensive, davanti ai giudici di Milano e Genova dove si sono svolti processi,
vertenze e scontri senza esclusione di colpi tra gli stessi magistrati che
erano in servizio a Savona.
Agli atti della "Teardo bis" ed uno dei temi di questa puntata, un
documento che (
vedi.....)
ha per titolo "...Comune di Savona...pervenuto da alcuni architetti".
Pubblichiamo le prime cinque pagine, escludendo gli allegati che
contengono nomi e cognomi, l'importo delle opere, progettisti e direzione
lavori. Tra gli allegati, aspetto curioso, tutte le assicurazioni che aveva
contratto al 30 ottobre 1989, la Asl 7/-Savona.
Si parla di finanziamenti al Pci, prima e dopo l'era Teardo.
Di incarichi professionali, progetti, piani regolatori. Insomma molto di quanto
ruota attorno ai centri di potere, decisionali e di spesa pubblica.
Nulla si è accertato, anche perché un
conto sono le trasversalità politiche, i "favori", le consulenze ad personam,
un conto è l'illecito penale e fino a prova contraria, nessuna delle persone
chiamate in causa è stato giudicato. Anzi, in qualche caso, come per gli
architetti Moras, Galliano e altri, c'era il sospetto
che, in certe circostanze, fossero finiti per mirino di forze oscure
(massoniche?).
E' quanto sosteneva, ad esempio, l'avvocato Angelo Luciano Germano che fece
condannare uno dei detrattori di Moras, un geometra cuneese
( Maurizio
Quagliolo), ben introdotto a Savona nel settore
immobiliare. Altri motivi, forse, li conoscono gli interessati.
Un altro documento dello storia savonese, finito nella
"Teardo-bis) ha il titolo ..."accertamenti della
Guardia di Finanza-SV n.525/ u.g. del 29 ottobre 1990". Il dossier è finito nel "calderone" della dimenticata "Teardo-bis"
(
vedi...).
Il 16 dicembre 1993, inoltre, Il Secolo
XIX, ha pubblicato l'articolo "Affare da 4 miliardi". Nell'occhiello: <Intrecci societari e fortunate operazioni immobiliari
nell'inchiesta sui conti del Pci> (
vedi....).
Pagine da archivio storico, che possono caso mai aiutare - visto col
senno dei poi - a completare il mosaico degli interrogativi rimasti orfani di
risposte.
Lo riproponeva, tra l'altro, con un servizio in cronaca nazionale
Il Secolo XIX dell'11 ottobre 1986, a firma di Marcello Zinola (
vedi....).
Del Gaudio non era ancora diventato
parlamentare della sinistra "progressista"(Pds), non si era ancora dimesso
dalla magistratura. Molti atti della Teardo-bis, con 58 imputati e 200 mila
pagine, erano sconosciuti, segreti. Magari era una bolla di sapone, un castello
accusatorio di carta, inutili perdite di tempo per la giustizia - come sosteva
qualche magistrato dell'epoca -, al massimo vicende e fatti da
prescrizione.
Chiedeva Zinola a Del Gaudio: <L'autotrasferimento dei giudici
del "caso Teardo" non ha trovato, nel savonese (fatta eccezione per una
interrogazione della sinistra indipendente, presentata alla Camera), echi
particolari: né politici, né l'associazione dei magistrati, quantomeno a
livello ufficiale, ne hanno parlato. Un segno di isolamento per lei e gli altri
inquirenti dell'Ufficio istruzione?>
Ci fu una risposta di "maniera" del giudice
Del Gaudio.
La risposta vera arriverà con gli anni? Diciamo che oggi vanno
di moda i "silenzi", meglio se tombali o le esaltazioni a suon di articoli di
stampa e foto. Esponenti pubblici e affari, meglio se a base di mattone e
occupazione "militare" di enti, di sottogoverno distribuito anche ad esponenti
di una massoneria in grande attività.
Anzi, Trucioli Savonesi ha raccontato come a trionfare sia
proprio chi era passato alla storia per vicende da "dimenticare". Come cambiano
i tempi! Come cambiano le tribune da cui esibirsi!
Luciano Corrado