"Nepotismo e speculazioni". Ciclone di accuse su Carige
Conclusa l´opera di risanamento e l´ispezione Isvap un dossier contro i vertici del gruppo...
Il caso Assicurazioni fa di nuovo tremare la banca
La delibera che completa il risanamento delle assicurazioni Carige è firmata 13 ottobre 2006. Ma il tempo per esultare di fronte ai conti tornati nuovamente in utile, dopo dieci anni di voragini, è davvero poco, una decina di giorni appena. Perché su Carige si abbatte come un ciclone un dossier del "Corriere Economia", l´inserto economico del Corriere della Sera, che proprio ieri ha dedicato il suo servizio d´apertura alla banca dei liguri con accuse pesantissime quali nepotismo, intrecci azionari che rimandano a personaggi inquisiti, speculazioni finanziarie e immobiliari. Al centro sempre loro, le assicurazioni targate Carige. Le stesse sulle quali hanno indagato per anni le procure di Milano (un fascicolo ancora aperto) e di Genova (caso archiviato) e su cui per due volte si è abbattuta la scure dell´Isvap, l´istituto di controllo delle società assicurative. Nel quartier generale della banca il timore, fin dalle prime ore del mattino, è che il titolo possa subire un tracollo. Ma alla fine di una giornata difficile in Borsa, Carige lascia sul terreno l´1,04 per cento, con oltre tre milioni di pezzi scambiati. Il prossimo passo è il mercato dei blocchi, dove qualche azionista potrebbe decidere di uscire, realizzando una forte plusvalenza, e a questo punto altri potrebbero seguirlo. Se ne riparlerà comunque oggi. Per il momento, resta al centro della vicenda l´attacco alla banca. Attacco che arriva a pochi mesi di distanza da un altro dettagliato dossier pubblicato dal Sole 24 Ore sulle recenti scalate bancarie, che avrebbero avuto in Carige la sponda ligure. «Il caso della Carige, la banca di famiglia» titola in apertura l´inserto, dedicando due intere pagine e un articolatissimo dossier a una banca che veleggia pur sempre attorno alla quindicesima posizione nazionale. In città, subito scattano le interpretazioni: resa dei conti genovese, orchestrata da qualche nemico del presidente Giovanni Berneschi; tentativo milanese di indebolire la banca, rendendola più facilmente aggredibile dall´esterno. Dietrologie? Chissà. Resta il fatto che su Carige, da tempo, è in atto una battaglia che ha per obiettivo il controllo della banca stessa. Da una parte, Berneschi in testa, chi ne difende l´autonomia e la distanza dalle grandi aggregazioni; dall´altra chi la vedrebbe nell´orbita di qualche colosso nazionale.
Berneschi mastica amaro, mostrando comunque subito le unghie. Ma sul campo resta un dossier senza precedenti sulle vicende di Carige, puntualissimo nel ricostruire la fitta rete societaria in cui compaiono sistematicamente i parenti di Berneschi (il figlio Alberto, la nuora Francesca Amisano), di Ferdinando Menconi, a capo del comparto assicurativo Carige (la figlia Claudia, il fratello Alessandro), e di Manlio Visconti, direttore generale di Carige Vita Nuova (il figlio Ettore). Una ragnatela che discende da banca Carige e si allarga alle due società assicurative (Carige Assicurazioni e Carige Vita) e alle loro controllate (Atoma, Assi 90, Assimilano, Ag, Assicentro Recina Servizi). Ma non è tutto. Il servizio si occupa anche dei rapporti della banca guidata da Berneschi con immobiliaristi come Ernesto Cavallini e imprenditori-politici come Vito Bonsignore, passando per le poltrone più nobili dispensate sempre dalla banca. E qui il rimando è a partite già note, a cominciare dal ruolo di azionista di Carige nelle società infrastrutturali di Bonsignore (di cui Berneschi è presidente), passando per le operazioni immobiliari con Cavallini. Un unico filo, quello ipotizzato, che legherebbe addirittura le mosse di Carige a una serie di iniziative finanziarie-immobiliari che rimandano a personaggi finiti poi nel mirino della magistratura. I nomi? L´ex leader della Comitas Florio Fiorini, e l´ex presidente della Popolare Italiana Giampiero Fiorani
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anche noi ne avevamo scritto...un po di tempo fa
da ESPERIENZE DI 'FAMIGLIA'
dialogo con Tiziana (Asia), ex moglie di Vincenzo Mamone
a cura di Christian Abbondanza
[...]"E’ molto attiva la famiglia Mamone nell’imprendoria?”
“Tramite i fondi dei Gullace, soprattutto. Poi avevano molti rapporti con fidi e crediti da diverse banche: Carige, il loro contatto era il Dott. Berneschi, la BNL di via Roma con De Scalzo e Olivieri direttamente seguiti da Luigi Mamone, dove vi era un buco di 2-3 miliardi ripianato d’un colpo. Poi la Cariplo, dove mi avevano fatto aprire un conto e dopo qualche settimana vi erano già diverse centinaia di milioni, mi sono ritrovata un fido che non avevo mai richiesto o firmato. Alla richiesta di spiegazioni il funzionario mi replicò di stare tranquilla perché aveva fatto tutto Luigi Mamone che era anche il garante.
Poi erano a contatto con la Banca aperta a Montecarlo dalla famiglia di Licio Gelli, con cui Vincenzo Mamone aveva avuto rapporti. Mi presentarono il nipote di Gelli che seguiva gli affari del piduista. La Goldbroker, in Via Fiume 4 a Genova, era usata come luogo di incontro. In occasione di questi incontri mi è stato anche presentato un Generale francese, amico del Gambetta Massimo, che aveva lavorato nella famosa Area51 ed anch’egli legato alla P2.
Poi vi era Criscino Silvio di Genova Coronata, cognato di Mamone in quanto marito di Angela Mamone. Questi gestiva fondi della famiglia e dei Gullace. E ‘ stato anche coinvolto in un’inchiesta di usura, a seguito della denuncia dell’Impresa Cresta.”[...]
per leggere integralmente il dialogo on-line da dicembre 2005 (ed in parte ripreso da il Secolo XIX il giorno 8 dicembre 2005, prima che Asia Ostertag fosse riconosciuta Collaboratore di Giustizia)
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