Dopo il terremoto, l’inchiesta sul porto punta i riflettori verso gli affari tra Comune e Autorità portuale, scandaglia le società “compartecipate” dai due enti, il gioco dei controlli incrociati e il rimpallo di finanziamenti sul filo della legge. Il lavoro dei pubblici ministeri Walter Cotugno, Enrico Zucca e dell’aggiunto Mario Morisani imbocca un filone finora passato sotto silenzio...
che potrebbe registrare sviluppi clamorosi in attesa dell’interrogatorio dell’ex presidente dell’Authority Giovanni Novi, ai domiciliari da lunedì . E nelle ultime ore trapela l’indiscrezione su una delle intercettazioni più importanti e simboliche dell’indagine. Per i pm l’ex numero uno di palazzo San Giorgio ha richiesto a un collaboratore il cambio di data in calce a un verbale dopo la sua compilazione.
«È la conferma - sostengono gli inquirenti - d’un grave tentativo d’inquinamento delle prove». Novi, ricordiamo, è stato arrestato per le accuse di concussione, turbativa d’asta e truffa, relative all’assegnazione delle aree al Terminal Multipurpose e del finanziamento di un milione e 800 mila euro alla Culmv. Pur non potendo lasciare la propria abitazione, ieri ha ricevuto un permesso speciale per visitare la moglie Nucci Ceppellini, ricoverata in clinica.
IL NUOVO RAMO della maxi-inchiesta è emerso con l’interrogatorio cui è stato sottoposto ieri mattina Alfonso Pittaluga, ex segretario provinciale dei Ds (oggi aderente al Pd) e attualmente assessore comunale nella giunta di Marta Vincenzi, con delega proprio al riordino delle società partecipate. Pittaluga è stato ascoltato come «persona informata dei fatti» per quasi tre ore, sia dal pm Cotugno che dai finanzieri della stazione navale, insieme al dirigente dell’assessorato Marco Fracchia. Al centro del colloquio (secretato) la gestione congiunta Comune-Authority di strutture e servizi collettivi.
Almeno quattro sono le questioni-chiave: l’attività di GeAm (la società che fino al 2011 ha l’appalto per la raccolta dei rifiuti in porto e che nell’agosto 2003 fu oggetto d’una segnalazione al governo dell’Autorità garante per la concorrenza), due appalti assegnati dalla Fiera di Genova (Darsena e Padiglione B), l’operazione Ponte Parodi condotta dalla Porto Antico spa. Fra tutti il caso più controverso è quello di GeAm. Controllata da Amiu (51%) a sua volta controllata dal Comune, e partecipata dall’Authority attraverso la finanziaria Finporto spa, ha avuto come amministratore delegato Gianfranco Tiezzi (ex Margherita oggi Pd), che ha fatto anche l’assessore al ciclo dei rifiuti nell’ultima giunta Pericu ed è oggi il responsabile del commercio per la maggioranza di Marta Vincenzi.
ALTRETTANTO DELICATO è il capitolo sul presunto tentativo di Novi d’intervenire sulla data di un verbale. La comunicazione focalizzata dai pubblici ministeri risale a un periodo senz’altro posteriore al 10 settembre, giorno in cui fu interrogato per la prima volta dalle Fiamme Gialle. In almeno una telefonata - è la tesi dell’accusa - tenterebbe «chiaramente» di far modificare la datazione di un atto. Di quale documento si tratta? Su questo aspetto i pm restano parecchio abbottonati. Dall’analisi dei carteggi emerge un caso di date “contestate” e riguarda la Angelo Pastorino srl. Si tratta di una delle aziende “minori” che, sempre secondo la Procura, ricevettero pressioni indebite affinché si ritirassero dalla gara per le concessioni. «La nostra ditta - erano state le dichiarazioni del rappresentante Giovanni Battista Caroggio - inoltrò domanda per il Multipurpose.
Nell’aprile 2004 mio figlio Michele fu convocato in Autorità portuale, credo dal dottor Carena (Sandro Carena, l’ex segretario generale indagato per turbativa d’asta, truffa e falso) che lo informò che non c’era nulla da fare e la richiesta sarebbe stata rigettata. Presentammo istanza di accesso agli atti (che quindi dovevano già essere stati compilati) il 6 aprile». Ma accadde qualcosa di strano e il provvedimento risultò datato 7, elemento che gli investigatori hanno rimarcato a Novi nel corso dell’interrogatorio di quattro mesi fa. «Le contestazioni sulla carta non sono aderenti alla realtà»: lo sostiene l’avvocato Sabrina Franzone, che difende l’ex segretario Carena. «I tre soggetti esclusi dalla conferenza dei servizi avevano ricevuto pareri negativi perché non erano interessati a gestire tutto il Multipurpose - ha spiegato - furono convocati in Autorità portuale e non si registrarono minacce o altro.
Forse la questione dell’assegnazione del Multipurpose è stata gestita male, ci sono state magari irregolarità, probabilmente si doveva rifare la gara: ma sono a nostro parere dimenticanze, non rilevanti dal punto di vista penale». Anche il difensore del professor Sergio Maria Carbone (consulente di Novi e iscritto sul registro degli indagati), Corrado Pagano e Stefano Savi, parlano di «accusa molto evanescente». «Aspetto di avere accesso a tutti gli atti - insiste Pagano -. Carbone in veste di consulente esterno non ha poteri decisionali e quindi non può che aver dato dei consigli. Se poi sono state assunte delle decisioni, non è dipeso da lui».
Graziano Cetara
Matteo Indice