«Ho venduto per realizzare un villaggio hi tech, non case»
«Gli Erzelli? Non solo non
ci ho speculato, ma sono pronto a bloccare tutto. Se passa il progetto che ho
visto, faccio partire subito i miei avvocati». Basta nominarla, l'ex collina
dei container destinata ad accogliere il villaggio
hi tech della
città prossima ventura, che Aldo Spinelli si agita. Si accalora, non riesce a
star zitto. E minaccia di rovesciare il tavolo.
Spinelli, ha visto il
progetto della cittadella che sorgerà agli Erzelli?
«Certo che l'ho visto. E
non mi piace proprio per niente. Non è quello che mi avevano detto. Se passa
quel progetto, io faccio partire le azioni legali». Si riferisce, Spinelli,
all'ultimo progetto, anticipato dal
Secolo XIX
nelle edizioni del 31 gennaio e del primo febbraio, che prevede un cospicuo
aumento della parte residenziale rispetto al primo progetto di Renzo Piano.
Cos'è che non le va giù?
«Io ho venduto gli Erzelli
per fare un piacere alla città, un grande piacere. Ho venduto quelle aree
perché mi avevano detto che lì sarebbe sorto il villaggio tecnologico del
futuro. Ora scopro che ci vogliono fare delle case, tante case. Così non va
bene, non erano quelli i patti. E sono pronto a muovermi subito per tutelare i
miei diritti».
Un passo per volta. Il
gip, nell'ordinanza di arresto di Novi, parla del suo tentativo di turbare
l'asta del Multipurpose perché ha interessi nella vicenda Erzelli...
«E questo già non sta in
piedi. Ho già detto: io sono convinto di avere in mano l'unica concessione
valida per i moli. Se ho cercato un accordo, era solo per creare un ambiente di
lavoro armonioso in porto, per superare divisioni e rivalità e cercare di
lavorare tutti tranquillamente. Secondo voi io avrei dovuto alterare un'asta
per mettermelo da solo in quel posto?».
I magistrati si
riferiscono soprattutto al trasferimento dei suoi container dalla collina alle
nuove aree della bonifica dell'acciaieria.
«Sentite: a me gli Erzelli
andavano benissimo. Ho affrontato un'operazione gravosa come il trasferimento
dei container perché mi avevano detto che lì si giocava il futuro della città.
Ora scopro che vogliono farci degli appartamenti e non mi sta bene». Spinelli
vendette le aree di Erzelli nel giugno 2006 per 35 milioni di euro a Genova Hi
Tech. Nello stesso periodo concluse l'accordo per trasferire i suoi container a
Cornigliano.
Il gip sostiene anche
che Giovanni Novi aveva promesso di farle vincere una gara...
«Ma non diciamolo. Novi non
aveva nessun potere sulle aree di Cornigliano. Che non sono dell'Autorità
portuale, lo diventeranno solo nel 2011. Novi non aveva modo di metterci becco,
come avrebbe potuto aiutarmi? La realtà è che quelle aree andranno a gara e ci
sono già 23 richieste. Novi non si sarebbe potuto impegnare in nessun modo».
Ma quelle aree, seppur
provvisoriamente, le sono state concesse ad un canone che i detrattori
dell'operazione giudicano irrisorio...
«Quelle aree mi sono state
concesse dalla Società per Cornigliano, che era composta da Comune, Provincia e
Regione. E se non bastassero altri nomi, basterebbe quello del professor Pericu
(
Giuseppe, all'epoca sindaco di Genova, ndr)
per garantire che tutto è stato fatto in piena regola».
Però in questi mesi si
sono succedute interpellanze e interrogazioni, come quelle del deputato
Aleandro Longhi.
«A Longhi faremo delle
offerte per le sue ambulanze (
Longhi è stato
presidente della Croce Verde di Sestri Ponente, ndr)».
Oggi il pm non le ha
fatto domande sull'operazione Erzelli-Cornigliano?
«No, nessuna. Gli ho solo
consegnato un documento, nei prossimi giorni ne arriveranno altri accompagnati
da memorie scritte».
Marco Menduni
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Ferruccio Sansa
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