Genova. Sembra proprio che il Prefetto e le alte cariche elettive della città e regione non passino un buon periodo. Tutto quello che dicono viene smentito dai fatti. Chissà se qualcuno lo ha fatto notare loro? Comunque, dopo l’omicidio in Centro-Storico e la condanna della Fucci-Marechiaro, Genova si ritrova sul Porto. L’associazionismo (a delinquere!) è più vivo che mai!
Nella notte passata sono scattate decine di ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal Gip di Genova, per l’operazione “Fast Cargo” per associazione a delinquere finalizzata a furti aggravati e rapine di container. Delle ordinanze eseguite dai Carabinieri, 22 riguardano persone residente a Genova e provincia, mentre altre sono eseguite in Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e Campania...
A seguire le indagini, partite nel 2004, sono stati i Carabinieri del Nucleo Provinciale di Genova ed è riuscita a scoperchiare un organizzazione criminale complessa che con la collaborazione di sodalizi più piccoli e specializzati, realizzava ingenti profitti attraverso il furto di autoarticolati provenienti o diretta nell’area portuale di Genova; il prelievo di containers dal porto mediante la presentazione di documentazione falsa; ma anche la simulazione di furto di ingenti quantità di merce da parte degli autotrasportatori. Nei 2 anni di indagini sono già state arrestate 35 persone in flagranza di reato, ed è stata sequestrata merce restituita ai legittimi proprietari, per un valore di 14 milioni di euro complessivo.
Nel dettaglio i numeri dell’operazione “Fast Cargo” sono: 27 ordinanze di custodia cautelare, 4 obblighi di dimora e 23 perquisizioni. La merce rubata, dei più diversi generi, veniva stoccata in 17 magazzini scoperti nell’Italia del nord, per essere rapidamente rivenduta.
Sono coinvolti sia italiani che stranieri, questi ultimi principalmente per i furti. Tra gli arrestati alcuni componenti della famiglia Halilovic, numerosi autotrasportatori e quattro commercianti napoletani. Questi ultimi abili per la ricettazione e per la produzione di documentazione fiscale e di trasporto false utilizzate per eludere i controlli. Molti degli arrestati sono pregiudicati.
L’operazione “Fast Cargo” aveva il compito di ristabilire anche una sorta di credibilità dello scalo portuale genovese, che dopo anni di “razzie” era stata pesantemente compromessa.