Ancora una volta Genova è la sede prediletta per poi esportare le "innovazioni"
del "sistema" dominante nel resto del Paese. E' sempre stato così e l'oggi non
fa eccezione. La normalizzazione dell'informazione e le grandi alleanze passano
da qui, da un crocevia ormai consolidato della commistione tra politica e
affari (puliti - si fa per dire - e non).
Vincenzo Visco lo aveva giurato: vendetta sul Secolo XIX... Non gli si perdonava
quell'inchiesta sui 98 miliardi di euro di evasione per videopoker e slot. Non
si perdonava a loro, a Grillo, a noi, a chiunque ne ha parlato ed ha continuato
a parlarne nonostante il muro di gomma. Senza Il Secolo XIX, però, il condono
tombale lo avrebbero già fatto, perché non ci sarebbero stati due giornalisti
di inchiesta seri, come Menduni e Sansa, e non ci sarebbe stato un direttore
libero, come Vaccari, che li sosteneva e gli dava lo spazio necessario. Quindi
gli amici di Visco & C devono aver pensato che quel suggerimento (o
invito?!?), nelle stanze ministeriali, potesse realizzarsi, così da permettere
al condono tombale, già pronto nei cassetti, di essere adottato, chiunque
sedesse nelle stanze del Potere, perché anche qui, di nuovo, gli interessi sono
trasversali.
Ma non basta Il Secolo XIX, sotto la direzione di Lanfraco Vaccari, ha dato
spazio al giornalismo d'inchiesta oltre a quella questione pesante (98 miliari
di euro di evasione, più o meno l'equivalente di 9 manovre Finanziarie!). Sono
state pubblicate indagini pesanti che hanno contribuito a far muovere una
Procura che troppo silente era rimasta davanti ad un marciume dilagante ed
imperante. Sanità, Università, Lavori Pubblici e appalti, ma anche mafia e
infiltrazioni mafiose nel nord, anche in Liguria ed a Genova. Sino a pubblicare
documenti che nessun quotidiano su scala nazionale pubblicava, come la
Relazione sulle telefonate che coinvolgevano Prodi (presidente del Consiglio) e
Mastella (Ministro della Giustizia) nell'inchiesta Why Not, sui fondi europei
destinati alla Calabria mangiati da un Comitato d'Affari trasversale. Uno dei
pochi giornali che sulle questioni cruciali non dedicava una paginata, ma
tornava sulla questione, approfondiva, non mollava. Un giornale che ha seguito
senza reticenza alcuna la questione delle inchieste scottanti sul Potere
promosse dalla Procura di Genova contro la "cupola". Ampi stralci dei documenti
dei Pm, una volta conosciuti dalle Difese, pubblicati sulle inchieste relative
alla Tangentopoli genovese, al Fronte del Porto, alle infiltrazioni mafiose.
Ed ecco allora che la corte degli amici degli amici ha mosso i suoi passi e
perseguito il piano di normalizzazione. Il 30% della proprietà del Il Secolo
XIX è stata acquisita da Clessidra, guidata da Claudio Sposito (già amministratore
della Fininvest). Di lì l'annuncio che saranno rivisti gli assetti del
quotidiano. Ovvero sostituire il Direttore, cambiare la linea editoriale,
stroncare l'unica testata nazionale che non chinava il capo al Potere, ma
manteneva la sua indipendenza ed autonomia.
In questo quadro, con Repubblica nazionalmente saldamente in mano ai difensori
del "sistema" e con il Corriere Mercantile, supplemento genovese de La Stampa,
in mano al petroliere Edoardo Garrone ed al buon Malacalza, ovvero gli amici
degli amici del governatore Claudio Burlando, la normalizzazione viene non più
perseguita ma garantita. I cittadini non avranno più una testata libera che
obbligava anche le altre, quanto meno a livello locale per non prendere troppi "buchi",
a dare spazio a giornalisti seri. Tutto sarà sotto controllo.
Intanto la "grande alleanza" che qui in Liguria è stata anticipata da lungo
tempo, con il tandem dei due Claudio, Burlando e Scajola, porta a termine anche
la riorganizzazione dell'assetto televisivo. Telecittà, emittente locale della
Coopsette è stata ceduta a Primocanale legata storicamente al centro-destra, su
cui da qualche mese erano apparsi proprio gli spot della cooperativa rossa per
eccelenza.
Ora che su Genova hanno concluso, come sempre, procederanno nel Paese. Per ora
resta la "rete", ma anche qui si stanno attrezzando, colpendo con denunce,
sequestri, istanze urgenti in sede civile e chi più ne ha più ne metta.
PS
I tempi sono plumbei... emigrare in server USA... emigrare in server USA, lì la
Costituzione in vigore proibisce ogni sequestro o ostacolo alla libera
manifestazione del pensiero ed al diritto di critica. Organizziamoci con
fotocopie e distribuzioni capillari... organizziamo la Resistenza alla
normalizzazione e sosteniamo quei giornalisti con la schiena dritta, non
lasciamoli soli! Il Governo Prodi aveva già provato a bloccare la rete. Con Mastella avavano provato anche a varare la legge bavaglio. Il bavaglio lo ha approvato il nuovo Parlamento con il Governo Berlusconi... poi toccherà al web. Portiamoci avanti... anche perchè le normative americane, ad esempio, non proibiscono alcuna pubblicazione dei documenti che qui il "bavaglio" vuole oscurare.
da "Primicanale"
Primocanale acquista Telecittà, "Il Secolo" cede il 30% a
Clessidra21/07/2008 16:58
Rivoluzione nel mondo dell'editoria televisiva ligure: Ptv Programmazioni
Televisive, la società proprietaria di Primocanale, ha acquistato da
Coopsette il 100% di Telecittà, mentre "Il Secolo XIX" ha
ceduto il 30% del pacchetto azionario al Fondo Clessidra.
PRIMOCANALE RILEVA TELECITTA'
"L'operazione - si legge in una nota di Ptv - realizzerà in
Liguria un nuovo importante polo della comunicazione televisiva, pronto alle
sfide dei prossimi anni, che vedranno l'informazione locale in un ruolo di
importanza strategica anche sul piano nazionale. La proprietà di Telecittà -
continua la nota - ha ritenuto di trovare in Ptv un azionista esperto del
settore in grado di interpretare al meglio le trasformazioni e le sinergie
necessarie per affrontare le nuove sfide tecnologiche del settore. Advisor dell'operazione
per Primocanale è stata la genovese SAYE S.p.A., holding di partecipazioni e
servizi controllata da Alberto e Paolo Delprato. Telecittà entra a far parte di
un gruppo totalmente ligure pronto a confrontarsi e a rappresentare, con
puntualità e impegno, le esigenze di tutto un territorio". "A quattro
anni dal passaggio dal sistema analogico al digitale - spiega Maurizio Rossi,
editore e presidente di Primocanale - riteniamo sia giunto il momento
di crescere nella sperimentazione per non trovarsi impreparati al 'D-Day' del
2012. Per tale ragione, entro la fine del 2008, verrà predisposto il nuovo
piano editoriale del gruppo, mirato a delineare le strategie e i target di
riferimento delle due emittenti unitamente agli altri media quali: la rete digitale
terrestre a copertura regionale di Primocanale, il sito Internet, la Web Tv, il
giornale informatico "Il Primo" e i Maxischermi a led più grandi
d'Italia".
CLESSIDRA ENTRA NEL "SECOLO XIX"
Rivoluzione in vista anche al Secolo XIX: dopo l'acquisizione del 30% del
pacchetto azionario da parte del Fondo Clessidra presieduto da Claudio Sposito,
nel quale rientra anche la Fondazione Cariplo, i vertici del quotidiano ligure
potrebbero cambiare. Clessidra avrebbe rilevato il 30% delle quote da Cesare
Brivio Sforza, storico socio della Editoriale Perrone Spa. La notizia di un
interessamento di Clessidra era già trapelata a inizio anno, ma l'operazione si
sarebbe perfezionata solo di recente. Come ovvio, il nuovo socio avrebbe già
posto alcune condizioni da sottoporre al Consiglio di Amministrazione quale la
scelta di sue persone di riferimento nei ruoli chiave del giornale. Da tempo il
fondo Clessidra è interessato al mondo dell'editoria: i beni informati
sostengono che oltre al Secolo XIX possa partecipare ad altre testate per poi
portare in borsa un nuovo gruppo editoriale. E anche sul futuro di
"Corriere Mercantile - Gazzetta del Lunedì" c'è attesa: dopo
l'ingresso di due importanti imprenditori genovesi, Malacalza e Garrone, si
aspetta di conoscere se ci sarà un rilancio delle due testate e se cambierà
qualcosa nel rapporto con "la Stampa" di Torino.