[in coda al comunicato stampa l'articolo de Il Secolo XIX del 29.11.2008 e di Radio Babboleo]
Oggi alla conferenza stampa pubblica dell'Ufficio di Presidenza della Casa della Legalità - Onlus si sono sottolinate le inquietudini ed il totale dissenso verso sia ad una "Libera" Liguria fagocitata dal partito del cemento, che esclude quei pezzi di realtà operanti nel territorio contro le infiltrazioni mafiose, la corruzione ed i reati ambientali, sia verso la Presidenza della Fondazione Caponnetto che, smarrendo totalmente le ragioni e finalità per cui è nata, si è resa responsabile di una gravissima intimidazione verso un esponente dell'antimafia civile quale Benny Calasanzio Borsellino...
Tutto questo è figlio dell'acquisizione di fatto di queste strutture da parte del Partito Democratico per il solo fine di garantirsi un ennessimo avamposto mascherato nella società civile, da usare per legittimare o delegittimare a secondo del bisogno.
Hanno spezzato l'unità del movimento, scegliendo di isolare e colpire, anche con calunnie e insulti, quanti promuovono un'antimafia civile e sociale che parla di fatti, fa i nomi e cognomi, fa inchieste e denuncia, che parla della 'nuova' mafia che è infiltrata nell'economia e nelle istituzioni. Queste grandi strutture dell'antimafia partitocentrica, strumento evidente della normalizzazione, si riempono la bocca della parola "unità" - da loro "mitizzata" ed "auspicata" - e nelle segrete stanze e missive attaccano e colpiscono quanti non si mostrano ossequiosi ed utili verso il Potere o silenti verso quei santuari che la politica vuole "intoccabili".
Dopo questa denuncia pubblica, perché per noi nulla deve essere mai taciuto, non ci lasceremo trascinare in polemiche sterili, utili solo a delegittimare e ridicolizzare un lavoro che sta dando buoni risultati rendendolo inoffensivo . Abbiamo informato dei fatti ed ora si volta pagina (fermo restando che quanti ci hanno infanganto e calunniato ne risponderanno nelle opportune sedi). Noi continueremo a fare il nostro lavoro, collaborando - come abbiamo sempre fatto - con quelle realtà che, come noi, non cedono ad iprocrisie ed opportunismi.
L'obiettivo nostro è quello di sconfiggere le mafie e quell'illegalità diffusa che piega la gestione della cosa pubblica agli interessi privati di lobby e amici degli amici. Su questo continuiremo a lavorare, anche se qualcuno, proprio per questo, ci considera "destabilizzanti".
L'Ufficio di Presidenza
C.Abbondanza, S.Castiglion, E.D'Agostino
NOTA:
Tutti gli articoli e comunicati sulla vicenda sono contenuti nella sezione: "Quale Antimafia? fatti e riflessioni"
Il volantino su "Libera" Liguria distriubuito oggi - formato .pdf - clicca qui
29.11.2008 - Il Secolo XIX
Don Ciotti benedice "Libera Liguria"
Ma la Casa della Legalità contesta
L'associazione attiva contro la mafia ha costituito un gruppo ligure, che è stato salutato a Genova da don Luigi Ciotti. Ma la Casa della legalità lamenta di essere stata esclusa dalle decisioni.
Nasce anche in Liguria l'associazione Libera, promossa da don Luigi Ciotti: una delle realtà più importanti contro la mafia, che si occupa sia di sensibilizzazione, sia di interventi concreti. La prima mafia da combattere è «quella delle parole. Bisogna dare coerenza alle parole: che nessuno ce le svuoti di significato». Lo ha detto don Ciotti stasera a Genova. «Parliamo di meno - ha detto -. Ognuno si assuma la sua quota di corresponsabilità: il cambiamento ha bisogno del contributo di tutti ma che sia chiaro e trasparente. Dal mondo dell' informazione alle associazioni, dai sindacati alle forze della polizia e magistratura».
Ma anche in questo caso, prosegue il leader di Libera, c'è «bisogno di continuità. Non si può parlare di mafia solo quando succedono le cose eclatanti. Non abbiamo bisogno di colore, perché la mafia lavora proprio nei momenti in cui c'è meno chiasso e ci sono meno rumori». Ciotti ricorda il portale sulla legalità dell'Ansa, «ma c'è anche bisogno della stampa nazionale che ci segua».
La Casa della legalità di Genova ha contestato questo pomeriggio, in contemporanea con l' assemblea costituente di `Libera Liguria´, la nascita dell'associazione regionale di don Ciotti. «Libera Liguria - è scritto in un documento - è l' ennesimo avamposto che la politica, il Pd in primis, crea per mascherarsi dietro alla società civile. Così si spezza il fronte antimafia. Si isolano le realtà in prima linea per garantire un paravento al partito del cemento». Il documento si riferisce alle polemiche dei giorni scorsi che hanno portato alla nomina del portavoce regionale dell'associazione, Matteo Lupi dell'Arci di Imperia. La Casa della legalità sostiene che alcune associazioni che pure hanno preso parte ai lavori introduttivi, sono poi state escluse dalle decisioni.
30.11.2008 - Radio Babboleo
Don Ciotti a Genova, è polemica
La prima mafia da combattere è "quella delle parole. Bisogna dare coerenza alle parole: che nessuno ce le svuoti di significato". Lo ha detto don Luigi Ciotti a Genova. "Parliamo di meno - ha detto Ciotti -. Ognuno si assuma la sua quota di corresponsabilità: il cambiamento ha bisogno del contributo di tutti ma che sia chiaro e trasparente. Dal mondo dell' informazione alle associazioni, dai sindacati alle forze della polizia e magistratura". Ma anche in questo caso, prosegue il leader di Libera, c'é "bisogno di continuità. Non si può parlare di mafia solo quando succedono le cose eclatanti. Non abbiamo bisogno di colore, perché la mafia lavora proprio nei momenti in cui c'é meno chiasso e ci sono meno rumori". Ciotti ricorda il portale sulla legalità dell'Ansa, "ma c'é anche bisogno della stampa nazionale che ci segua".
LIBERA LIGURIA - Nella lotta alla mafia "é necessaria una rivolta delle coscienze". Lo ha detto don Luigi Ciotti, leader di 'Libera', parlando a margine dell' assemblea costituente di Libera Liguria. "Non si può delegare a forze di polizia, magistrati o a segmenti delle società civile. Ci vuole uno scatto da parte di tutti e prendere coscienza che è una corresponsabilità". Poi, ha concluso Ciotti, "é necessaria una risposta di politiche sociali. Aveva ragione Dalla Chiesa quando diceva: dia lo Stato di diritto quello che la mafia dà per favore. Se non si capisce questo non se ne uscirà mai".
CRISI - Questa "grande crisi economica non va sottovalutata" perché la mafia può intervenire "con forme di usura e di aiuto alle piccole imprese". Dice ancora Don Ciotti. "Le mafie creano un finto progresso e danno finte garanzie - ha detto don Ciotti - però danno risposte quando è insufficiente la risposta dello Stato".
CASA DELLA LEGALITA' - La Casa della legalità di Genova ha contestato, in contemporanea con l'assemblea costituente di "Libera Liguria", la nascita dell'associazione regionale di don Ciotti. "In Liguria - scrive la Casa della legalità in un documento - Libera non è mai nata e non ha conosciuto alcun percorso condiviso tra le realtà locali per arrivare alla nascita del gruppo regionale". Secondo la Casa della Legalità, "le riunioni prefondative di Libera hanno visto la presenza solo di alcuni soggetti" mentre "realtà dell' ambientalismo come il Wwf Liguria sono state ignorate, le realtà impegnate contro la mafia come il Centro Impastato e la Casa della legalità eliminate". "Libera Liguria - prosegue il documento - è l'ennesimo avamposto che la politica, il Pd in primis, crea per mascherarsi dietro alla società civile. Così si spezza il fronte antimafia. Si isolano le realtà in prima linea per garantire un paravento al partito del cemento".