
Questo
è il testo integrale del "manifesto nazionale" del neonato
Movimento per lo "Stop al Consumo di Territorio. Le adesioni al
presente manifesto nazionale possono essere trasmesse direttamente a
mailto:
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(corredate di: Cognome e
Nome, Via, Cap, Comune, Provincia, indirizzo mail, eventuale
indicazione di cariche all'interno di Associazioni, Enti,
Comitati). La Casa della Legalità da la propria adesione!...
STOP
AL CONSUMO DI TERRITORIO
Movimento
di opinione per la difesa del diritto al territorio non
cementificato
Campagna
nazionale
Il consumo di territorio
nell'ultimo decennio ha assunto proporzioni preoccupanti e una
estensione devastante. Pur in presenza di un sensibile calo
demografico della popolazione italiana negli ultimi vent'anni, il
nostro Paese ha cavalcato una . Le aree destinate a edilizia privata,
le zone artigianali, commerciali e industriali con relativi svincoli
e rotonde si sono moltiplicate ed hanno fatto da traino a nuove
grandi opere infrastrutturali (autostrade, tangenziali, alta
velocità, ecc.).
Soltanto
negli ultimi 15 anni circa tre milioni di ettari, un tempo agricoli,
sono stati asfaltati e/o cementificati. Questo consumo di suolo
sovente si è trasformato in puro spreco, con
decine
di migliaia di capannoni vuoti e case sfitte:
suolo sottratto all'agricoltura, terreno che ha cessato di produrre
vera ricchezza. La sua cementificazione riscalda il pianeta, pone
problemi crescenti al rifornimento delle falde idriche e non
reca più alcun beneficio, né sull'occupazione né sulla qualità
della vita dei cittadini.
Questa crescita senza limiti considera
il territorio una risorsa inesauribile, la sua tutela e salvaguardia
risultano subordinate ad interessi finanziari sovente
speculativi: un circolo vizioso che, se non interrotto, continuerà a
portare al collasso intere zone e regioni urbane. Un meccanismo
deleterio che permette la svendita di un patrimonio collettivo ed
esauribile come il suolo, per finanziare i servizi pubblici ai
cittadini (
monetizzazione
del territorio).
Tutto ciò
porta da una parte allo svuotamento di molti centri storici e
dall'altra all'aumento di nuovi residenti in nuovi spazi e nuove
attività, che significano a loro volta nuove domande di
servizi e così via all'infinito, con effetti alla lunga
devastanti. Dando vita a quella che si può definire la "città
continua". Dove esistevano paesi, comuni, identità municipali,
oggi troviamo
immense
periferie urbane, quartieri dormitorio e senza anima:
una "conurbazione" ormai completa per molte aree del paese.
Ma i
legislatori e gli amministratori possono fare scelte diverse, seguire
strade alternative?
Sì!
Quelle che risiedono in una politica urbanistica ispirata al
principio del
risparmio
di suolo e
alla
cosiddetta
"crescita zero",
quelle che portano ad indirizzare il comparto edile sulla
ricostruzione
e ristrutturazione energetica del patrimonio edilizio esistente.
Il movimento
di opinione per lo
STOP
AL CONSUMO DI TERRITORIO
e i sottoscritti firmatari individuano 6 principali motivi a sostegno
della presente campagna nazionale di raccolta firme.
STOP:
PERCHÉ?
1.
Perché il suolo
ancora non cementificato
non
sia più utilizzato come "moneta corrente"
per i bilanci comunali.
2.
Perché si cambi strategia nella politica urbanistica:
con l'attuale trend in meno di 50 anni buona parte delle zone del
Paese rimaste naturali saranno completamente urbanizzate e
conurbate.
3.
Perché occorre ripristinare un corretto equilibrio tra Uomo ed
Ambiente
sia dal punto di vista della sostenibilità (impronta ecologica) che
dal punto di vista paesaggistico.
4.
Perché il suolo di una comunità è una risorsa insostituibile
perché il terreno e le piante che vi crescono catturano l'anidride
carbonica, per il drenaggio delle acque, per la frescura che rilascia
d'estate, per le coltivazioni, ecc.
5.
Per senso di responsabilità verso le future generazioni.
6.
Per
offrire a cittadini, legislatori ed amministratori una traccia su cui
lavorare
insieme
e rendere evidente una
via
alternativa all'attuale modello di società.
STOP
AL CONSUMO DI TERRITORIO
I seguenti firmatari richiedono una
moratoria generale ai piani regolatori e delle lottizzazioni, in
attesa che ciascun Comune faccia una precisa "mappatura" di case
sfitte e capannoni vuoti.
Sottoscrivono quindi questo manifesto
perché si blocchi il consumo di suolo e si costruisca esclusivamente
su aree già urbanizzate, salvaguardando il patrimonio storico del
Paese.
Per
visualizzare i primi oltre 400 firmatari del manifesto:
http://www.altritasti.it/index.php?option=com_content&task=view&id=399&Itemid=56