La mafia non è un ectoplasma, ma è fatta di soggetti ben identificabili e, visto che la mafia fa affari, ha anche delle società ben note e cosiddetti imprenditori capaci di infiltrarsi nell'economia legale con i capitali illeciti, le intimidazioni, ma anche corrompendo chi è necessario. E se questa è la mafia, qui al Nord, in Liguria, significa che qualcuno gli ha aperto la porta, perché altrimenti non avrebbero avuto possibilità di aggiudicarsi appalti e/o subappalti, concessioni e licenze.
Nel ponente ligure da decenni si dice che c'è la mafia, vi erano anche al vaglio centinaia di nominativi su cui si evidenziava l'esigenza di misure quali la sorveglianza speciale, ma tutto restava fermo, nonostante i rapporti dei reparti investigativi. Vi è l'infiltrazione conclamata nel giro del Casinò così come in quello del commercio e quello del movimento terra, dell'edilizia, dei lavori pubblici e delle forniture. Ne abbiamo parlato più volte, ma si continuava col dire che erano presenza "invisibile", quando andava bene, oppure, quando era peggio, che si indicavano "noti imprenditori"...
Adesso, questa mattina, finalmente sono scattati 8 arresti nell'imperiese, su richiesta della Procura di Sanremo. Tra questi i noti imprenditori Pellegrino, quelli che erano in contatto - ci andavano anche a pranzo - con il boss della camorra Tagliamento mentre questi è latitante in Costa Azzurra e che hanno sempre avuto ottimi rapporti con i politici che amministrano il Ponente. Imprenditori e ditte che lavoravano tanto pur essendo chiaro chi fossero: 'ndranghetisti! Così come avviene a Genova, nel savonese ed ancora nel Tigullio ed a La Spezia.
E' un primo passo importante quello di oggi che dovrebbe aprire la strada alla grande offensiva dello Stato contro le infiltrazioni mafiose in Liguria, terra prediletta da decenni per il radicamento e consolidamento delle attività delle cosche mafiose, a partire dalla principale, quale è il riciclaggio, che in troppi (potere politico e potere economico) hanno fatto finta di non vedere perché per loro il denaro non ha "odore".
La questione che deve ora porsi è quella di andare oltre al semplice colpire i mafiosi, perché bisogna arrivare ad identificare e colpire i "colletti bianchi", ovvero i professionisti e pubblici funzionari e amministratori che hanno permesso che le mafie si facessero impresa capace non solo di acquisire lavori pubblici e privati su larga scala, ma anche di soffocare il libero mercato.
Ed allora occorre una svolta che porti luce sulla rete, ad esempio, di potere che gestisce i lavori pubblici, attraverso le società pubbliche e partecipate, come ad esempio la Civitas di Ventimiglia o la Porto di Imperia spa, enormi buchi neri della gestione di aree, concessioni, lavori e soldi pubblici.
E' infatti nella scorretta gestione della cosa pubblica e nell'omessa trasparenza delle scelte che le mafie riescono ad inserirsi e conquistare spazi di azione. Dove vi è una politica ed amministrazione, ma anche un potere finanziario, poco trasparente ed in cui le illegalità sono diffuse (come dimostrano anche i casi dei rifiuti e degli abusi edilizi), le cosche mafiose hanno un capacità di manovra ben maggiore perché vi trovano propensione all'omertà, di un sistema politico-economico basato su ricatto e ricattabilità.
AGGIORNAMENTO
I nomi degli arrestati, oltre ai tre fratelli PELLEGRINO, sarebbero quelli dei VALENTE, Rocco DE MARTE e Francesco BARILARO (il cui fratello, Fortunato, è un noto commerciante di prodotti calabresi a Ventimiglia, in via Hambury - vedere foto a lato di AlzaLaTesta - Sez. Imperia della Casa della Legalità, dove si trova, tra le specialità, lo Stocco... chissà se semplice Stocco o Stocco & Stocco). Si attendono ancora comunicazioni ufficiali da parte della Procura di Sanremo rispetto all'operazione condotta dall'Arma dei Carabinieri di questa mattina, ma pare proprio che quella caduta - finalmente - nelle maglie della Giustizia sia la 'ndrina attiva tra Ventimiglia-Sanremo-Bordighera.
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VISITA IL SITO DI ALZALATESTA, della sezione di IMPERIA della Casa della Legalità, che il sindaco di Ventimiglia, Tano Scullino, non ha mai apprezzato molto... chissà perché