Inizia l'assalto al treno, ma il treno è quello sbagliato. Ecco perché
in Italia non riesce alcun cambiamento: lo strabismo è una malattia
diffusa.
Gaspare Spatuzza (come anche Ciancimino jr, ovvero Massimo) non è
al momento un collaboratore di giustizia riconosciuto dai Tribunali
come attendibile. Le sue dichiarazioni sono acquisite e considerate
valide, al momento, solo da alcune Procure, ma non sono ancora state
vagliate da Tribunali e Corti d'Appello... Cosa significa questo?
Semplice: le sue dichiarazioni, diluite nel tempo, non hanno trovato i
riscontri necessari per essere considerate valide ed attendibili. Anzi,
sono molteplici le contraddizioni e incongruenze nelle dichiarazioni di
Spatuzza che sono emerse in modo lapalissiano. (Ah, citavo Ciancimino
jr... è vero non è proprio come Spatuzza, lui era un "colletto bianco"
che serviva alla mafia per riciclare i soldi, e già che aveva imparato
bene a farlo ha riciclato anche il tesoretto suo, quindi a differenza
di Spatuzza non è un carcere, nonostante condanna).
Oggi la Commissione centrale per le misure speciali destinate ai
collaboratori e testimoni di giustizia, del Ministero dell'Interno, ha
definito che in applicazione della Legge sui collaboratori di
giustizia, Spatuzza non può godere dei benefici dei collaboratori.
Naturalmente tutti i "legalitari più legalitari degli altri", i
"resistenti" dei vari colori (e partiti) guardano al fatto che Spatuzza
aveva accusato (senza ancora riscontri) Dell'Utri e Berlusconi e quindi
ecco che la "colpa" di questa decisione della Commissione è presto
detta: Berlusconi!
In prima fila Veltroni (Pd) e Di Pietro (Idv) con le loro dichiarazioni tuonanti e drammatiche.
Ma qualcuno ha guardato ai fatti? Qualcuno ha riflettuto un attimo
sulla Legge che regola il complesso istituto dei collaboratori di
giustizia (e dei testimoni di giustizia)? Qualcuno ha valutato se sia
così anomala questa decisione ed anche su come lavora questa
Commissione? No! Non lo si fa perché i fatti non contano, conta la
propaganda ed il parlare per sentito dire.
Ed allora vediamo un attimo, velocemente la questione.
La Legge che regola l'iter per riconoscere lo status di
collaboratori e testimoni di giustizia, con connessa disposizione di
programma di protezione, non è una delle cosiddette "leggi vergogna",
quelle approvate dai Governi di Berlusconi o dai suoi avvocati portati
in Parlamento.
E' una pessima Legge, con quell'assurdo e categorico dispositivo
del tempo limite (6 mesi) per verbalizzare tutte le dichiarazioni e con
un meccanismo che disincentiva sia il collaborare sia il testimoniare.
Ma questa Legge c'è e questa Legge l'ha approvata il centrosinistra nel
2001, ed era una Legge scritta e proposta dal Ministro dell'Interno -
che non era Maroni ma Giorgio Napolitano - con il Ministro di Grazia e
Giustizia - che non era Alfano ma Giovanni Maria Flick -... Ministri di
quel Governo Prodi dove vicepremier era Veltroni e Di Pietro sedeva al
Ministero delle Infrastrutture.
Ed allora? Perché ieri l'hanno approvata e poi oggi ne criticano
gli effetti? Forse non sapevano cosa disponeva quella Legge? Forse
hanno ignorato di lì in avanti che non funzionava e che da allora sono
crollate le collaborazioni di giustizia? E non si ricordano nemmeno
della Relazione della Commissione Antimafia, approvata ad unanimità nel
2008, che evidenziava tutti i limiti della normativa e della pratica in
merito ai testimoni di giustizia, in quanto erano - e sono - anche
questi assolutamente disincentivanti?
E vi è ancora un punto. E' quella Legge, scritta dal duo
Flick-Napolitano, che ha sancito che l'esame delle pratiche per il
riconoscimento dello status di collaboratori di giustizia, così come di
testimoni di giustizia, sia assegnato a quella Commissione Centrale
presso il Ministero dell'Interno, così come è quella Legge che ha
definito che il Presidente della Commissione non sia un magistrato ma
il Sottosegretario del Ministero. E lo si sa così significa questo?
Semplice: i magistrati delle Direzioni Distrettuali Antimafia devono
inviare un fascicolo con gli elementi fondamentali raccolti nelle
deposizioni al fine di richiedere il riconoscimento dello status di
collaboratore (così come anche per i testimoni) a quella Commissione.
Ed in quella Commissione è un politico (e non un magistrato) che
presiede la Commissione, ed in quanto tale da un lato acquisisce
informazioni che dovrebbero - per logica - restare nell'ambito della
Magistratura e dei soli reparti investigativi competenti, e dall'altro
valuta quelle pratiche non come un magistrato imparziale ma come
espressione del potere esecutivo. Chiaro?
Quindi dove è lo scandalo oggi? Non c'è! E' tutto secondo la norma,
la norma che il centrosinistra ha scritto ed approvato indebolendo lo
strumento essenziale della collaborazione di giustizia e dei testimoni,
senza batter ciglio. Infatti non sono mai cambiate le cose, ne con un
Mantovano ne con un Minniti alla presidenza di quella Commissione.
D'altronde era proprio lo spirito della Legge - espresso in allora da
Napolitano - quello che si traduce da allora in pratica: ci sono troppi
pentiti in Italia, quindi occorre porre dei freni!
Ed attenzione a perseguire sulla strada del montare campagne di
"accreditamento" di piazza (o di web o stampa) dei Collaboratori di
Giustizia, quando le loro dichiarazioni non sono ancora state
riscontrate e quindi riconosciute attendibili dai Tribunali. Attenzione
perché si farebbe il gioco di dare l'ennesima scusante di mettere mano
a questa Legge in ulteriore senso peggiorativo, proprio come si è fatto
categoricamente in questi ultimi anni con le fughe di notizie delle
inchieste in corso pubblicate, con atti ancora secretati, sulla stampa,
con il solo effetto di mandatare al macero inchieste, salvare - di
fatto - gli indagati (come nel caso eclatante delle intercettazioni di
Trani sui rapporti Berlusconi-Rai) e dare una scusante (tanto attesa) a
chi voleva attaccare quello strumento essenziale per le indagini quali
sono le Intercettazioni.
Ma forse quando lo si capirà sarà troppo tardi. In Italia si
preferisce la propaganda e con la propaganda e lo strabismo non si va
lontano, anzi non ci si rende nemmeno conto del revisionismo in atto e
della normalizzazione che si sta definitivamente raggiungendo.
PS
E questo per rimanere, sul tema Giustizia, alla questione
Collaboratori di Giustizia e non entrare nella questione "Giusto
Processo" che, anche questa approvata dal centrosinistra, ha prodotto
l'effetto della necessità di confermare in aula le dichiarazioni dei
testimoni e collaboratori di giustizia, e facendo sì che senza tale
conferma (ogni volta che sia richiesta) quanto acquisito agli atti e
nei verbali con relativi riscontri perde ogni valore. Tanto per citare
uno degli altri principali provvedimenti "vergogna-indicibile" che
hanno devastato la Giustizia in questo Paese.