La giornata di mobilitazione contro la cosca GULLACE-RASO-ALBANESE si è svolta regolarmente tra Toirano e Borghetto Santo Spirito, grazie alla risposta positiva della comunità che inizia a non voler più accettare quella presenza indegna dei Gullace, Fazzari & C, e grazie alla costante e massiccia presenza delle Forze dell'Ordine che hanno garantito la nostra sicurezza, soprattutto quando sono arrivati, quasi al termine dell'iniziativa, la Rita FAZZARI con il consorte Roberto ORLANDO (quello che ha il porto d'armi regolarmente rilasciato e mai ritirato!).
Avevamo già dato una breve descrizione della mattinata a Toirano, pubblicando anche online il testo integrale della lettera aperta distribuita e quindi avevamo già indicato sia la positiva risposta della comunità - già con diverse segnalazioni - sia la risposta un pochino meno positiva, ma comunque significativa - che ha sconcertato anche i giornalisti presenti -, che arrivava da un gruppo di calabresi al bar della piazza della Chiesa di S.Martino. Avevamo già anche segnalato la risposta del sostituto del Parroco che condivideva la necessità di non offrire spazi ai mafiosi, richiamando l'invito alla conversione che, ad Agrigento, venne portato da Giovanni Paolo II. Il pomeriggio a Borghetto Santo Spirito, l'iniziativa della Casa della Legalità, con la partecipazione del Movimento delle Agende Rosse di Genova e del Meetup 20 Genova, si può dire essere stato più "caldo"...
Se abbiamo registrato, anche qui, una forte condivisione dell'iniziativa da parte di molti cittadini, alla fine sono arrivati... A muoversi la Rita FAZZARI ed il consorte Roberto ORLANDO che, forse in preda ad una crisi di identità, chiedevano a noi chi fossero loro. Superata questa prima fase, sempre sotto lo stretto controllo delle Forze dell'Ordine in divisa ed in borghese, in cui soprattutto ORLANDO Roberto - che nel precedente giro aveva già fatto gestacci mandandoci a fancu.. dalla sua auto - era furibondo, si è arrivati ad assistere alla solita ormai trita e ritrita scenetta a cui siamo abituati. Loro son puliti, sono persone per bene, sono vittime di persecuzioni e noi siamo invece i criminali, che roviniamo i padri di famiglia ecc ecc. Mostravano un profondo odio verso un loro fratello - che non hanno mai nominato - che da sempre ha denunciato le prepotenze, aggressioni e truffe subite per mano loro... Si sa, per loro chi agisce nella legalità e non accetta di assecondare gli appetiti del clan è un infame... quando invece chi rifiuta la cultura e pratica mafiosa e denuncia, rifiutando ogni logica omertosa, è la vera persona con dignità e onore. Ma loro vedono tutto all'incontrario! Sono arrivati persino a sostenere l'impossibile su Carmelo GULLACE pur di negare l'evidenza dello spessore criminale - conclamato - del soggetto. D'altronde chi rovina i padri di famiglia, secondo loro, siamo noi, non chi li ammazza e con loro ammazza anche i bambini. La cosca di GULLACE e dei FAZZARI che ha seminato disastri, dolore e morte (con la cava dei veleni così come con droga e sequestri di persona, con la faida di Cittanova,...) per loro va bene, il male siamo noi!
Al termine di questo "passaggio" è venuto a parlarci anche l'Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Borghetto Santo Spirito dicendoci che il sindaco da tempo riceve pesanti minacce e noi gli abbiamo detto che speriamo abbia provveduto a denunciarle puntualmente alla Procura. Poi ha aggiunto che tra una quindicina di giorni dovrebbe chiudersi la "partita" della villa nella vecchia cava dei veleni di Borghetto. Su questa, che secondo noi è una delle pagine più vergognose della storia del savonese, in cui le Pubbliche Amministrazioni hanno chinato il capo per oltre un decennio alla prepotenza mafiosa, l'Assessore ci ha comunicato che entro pochi giorni si sarebbe acquisita formalmente la palazzina e si sarebbe proceduto immediatamente ad eseguirne la demolizione. Gli abbiamo detto: bene, era ora... fate un comunicato stampa, dite pubblicamente quando verrà demolita... E gli abbiamo raccomandato anche di essere accorti nell'assegnazione dell'appalto/incarico per la demolizione, evitando che finisca ad una delle ditte di mafia, perché questo sarebbe una beffa inaccettabile ed un insulto inqualificabile!
Questa è la cronaca della giornata in cui, oltre a quanto si può sentire nella sintesi del video, abbiamo ricordato tutta la storia di lor signori, da quella che avevamo già pubblicato nello speciale a quella che avevamo sintetizzato nella lettera aperta. Abbiamo ricordato (soprattutto a lor signori) che con noi, così come con chiunque non piega la propria dignità alla loro prepotenza, i tentativi di isolarci, le intimidazioni, le azioni volte a delegittimarci, così come le minacce non servono e non serviranno a fermarci o frenarci. Gli abbiamo anche ricordato la penosa figura fatta dall'uomo che la cosca GULLACE-RASO-ALBANESE aveva fatto salire, con avvocato al seguito, per incontrarci e cercare di addomesticarci comprandoci... Infatti il signore, salito nel novembre del 2006, già autista della signora del boss Albanese e già fermato con le armi nel bagagliaio nella Piana di Gioia Tauro, e poi promosso ad "imprenditore" e punto di contatto con la politica in Calabria, è dovuto tornarsene con la coda tra le gambe.
Noi sia va avanti e non si molla la presa, la loro forza di intimidazione evapora così come si sta chiudendo il cerchio su di loro e la loro rete qui, come in Calabria e su, sino al Piemonte. Non hanno scampo... e non dobbiamo dargli tregua!
PS
Ringraziamo anche il TGR Liguria per aver seguito l'iniziativa e realizzato il servizio. Il ruolo dei mezzi di informazione nell'azione di contrasto civile, culturale - e poi anche giudiziario - alle mafie è fondamentale!
PS2
Mentre rientravamo, alle 21:21 circa, ci è giunta una telefonata "anonima" di un tizio che ci diceva che dobbiamo vergognarci a scrivere certe cose su persone per bene e poi, ribadendo "vergognatevi", chiudeva il monologo dicendoci "carogne".
Cosa abbiamo detto su lor signori? Che sono dei baubau e blabla e che sono finiti... Non abbiamo sbagliato per nulla!