Siamo di nuovo ad un passo dell'anniversario della morte di Massimiliano. Siamo ancora nel tempo dell'assassino. Siamo ancora nella culla della complicità morale che vede una comunità, cioè donne e uomini di Locri, costantemente omertosa. Siamo ancora a donne che convivono con i con il carnefice e fanno tirar su da questi e nei loro modelli i propri figli... quandoqualcuna addirittura dalla Chiesa - che si dichiara contro le cosche - viene anche investita del compito di catechista. Siamo ancora al lasciar scorre il tempo nelle aule dei Tribunali... Siamo ancora dove chi chiede allo Stato giustizia e verità è isolato e chi invece si rivolge agli uomini delle cosche riceve encomi e benefici e soddisfazione delle proprie richieste...
Questo è l'anniversario della morte di Massimiliano Carbone... con un figlio ancora (?) all'oscuro della verità, che non conosce il volto del padre del padre... con chi lo potrebbe amare che è tenuto lontano, messo al bando.
Questa è l'ipocrisia di quella terra, di quella Chiesa "CHE DEVE ESSERE PRUDENTE...", di quelle Istituzioni e di quella comunità sempre pronta ai proclami antimafia, sempre disponibile a sfilare con accanto i mafiosi nel nome della Giustizia e della Legalità, per le telecamere delle trasmissioni che devono fare audience.
Questa è quella Locri dove la Dignità di un popolo si svenduta per paura, opportunismo o acquiescenza e dove il Diritto è negato, cancellato, umiliato dal servilismo che protegge l'assassino e il mandante, il complice ed il vile.
Chissà se il Vescovo, il Sindaco, i Giudici e le donne e gli uomini di Locri continueranno a scrivere questo futuro di morte o se invece saranno a portare un fiore di cambiamento, il 24 settembre, sulla tomba di Massimiliano... e se sapranno portare alla mano di chi lo ama davvero quel bambino che ha diritto di sapere, di essere libero e consapevole della dignità, dell'onestà e del coraggio di quel padre ucciso da un colpo di fucile a canne mozze, sparato il 17 settembre da un killer salito su quella pietra dietro il muro... mentre chi - da subito e tuttora - è ritenuto il mandante si teneva distante, e magari protetto da chi incassò il prezzo di listino dell'assassinio e da una comunità complice!