I lavori della Commissione di Accesso al Comune di Bordighera, affiancata da Dia, Gico e Ros, si è conclusa con la consegna della Relazione al Prefetto di Imperia e, quindi, al Ministro degli Interni.
La conclusione è inequivocabile: la Commissione richiede l'immediata sospensione degli organi elettivi nell'attesa che venga disposto, con Decreto, lo scioglimento per infiltrazione mafiosa.
Vorrà ora il Prefetto procedere su quanto richiestogli nelle settimane scorse dalla Commissione ed il Ministro dell'Interno promuovere e far approvare dal Consiglio dei Ministri lo scioglimento del Comune di Bordighera? Auspichiamo di sì, anche perché la situazione, così come evidenziata dalla Commissione di Inchiesta nella sua relazione, è grave.
E sul tema torna in campo Claudio Scajola...
naturalmente in soccorso, in primis, delle amministrazioni di Bordighera e di Ventimiglia... e perde un occasione d'oro per tacere o dire la verità. Scajola infatti ad un incontro (presenti e plaudenti accanto all'ex Ministro i sindaci Giovanni Bosio e Gaetano Scullino, oltre al parlamentare - con dote dei voti dei Pellegrino - Eugenio Minasso) ha esclamato: "Non credo che la provincia sia diventata dominio della 'ndrangheta o territorio di conquista della mafia. E' conosciuta come una terra sana e con gente laboriosa".
A smentire Scajola che cerca di mettere una pezza sperando forse che il suo ex collega Maroni, dal Viminale, ignori la relazione della Commissione di Accesso (che ora potrebbe arrivare a Ventimiglia, dopo le "visite" di Dia, Finanza e Carabinieri), è proprio la relazione della Commissione dove si legge:
"Così come accade in molte altre aree della provincia, la presenza fortemente radicata nei decenni di famiglie criminali con saldi collegamenti con la 'ndrangheta finisce per influenzare l'attività amministrativa, la vita sociale e la gestione di concessioni e autorizzazioni. Le attività investigative condotte dall'Arma dei Carabinieri nel corso degli anni hanno messo in luce una struttura organizzativa ed operativa della criminalità calabrese, particolarmente invasiva, che attua un incisivo controllo del territorio e dell'imprenditoria, condizionando gli apparati pubblici. Il territorio della Provincia di Imperia, con particolare riferimento alla fascia che va da Santo Stefano al Mare fino a Ventimiglia è ormai caratterizzato da molteplici fenomeni delinquenziali. Avvengono frequentemente reati che destano grave allarme sociale e che mettono in pericolo l'ordine e la sicurezza pubblica. Tale realtà è favorita dalla presenza sul territorio di numerosi pregiudicati, alcuni dei quali con precedenti per associazione mafiosa o comunque "contigui" ad ambienti della criminalità organizzata calabrese, che risultano sistematicamente coinvolti in attività di indagine".
Omettiamo di entrare nel merito del contenuto e dei dettagli della Relazione della Commissione per ovvie ragioni di rispetto del lavoro svolto da questa ed in attesa che il Prefetto ed il Ministero provvedano nell'adozione degli atti necessari a sciogliere il Comune di Bordighera, oltre che inviare la Commissione a proseguire il proprio lavoro sul Comune di Ventimiglia. Ma una cosa la dobbiamo sottolineare in riguardo proprio a Ventimiglia ed un'altra rispetto al Comune di Bordighera.
Ricordate che abbiamo sollevato, nell'istanza al Prefetto di Imperia - clicca qui -, che al Comune di Ventimiglia è stato assunto Giuseppe Barilaro (prima all'Ufficio Personale e poi trasferito all'Ufficio Licenze), figlio dell'esponente apicale della cosca dei Pellegrino-Barilaro? Bene, tra le pagine della Relazione della Commissione di Accesso si legge: "Barilaro Giuseppe, nato a Bordighera il... pregiudicato per reati contro il patrimonio, nipote di Francesco Barilaro, tratto in arresto per le minacce agli assessori Sferrazza e Colacito...". Ma non vi è l'incompatibilità tra una condanna e l'assunzione in Comune? A Ventimiglia su questo vige una zona franca?
Ricordate invece la vicenda dei night dei Pellegrino dove si consuma lo sfruttamento della prostituzione? Bene, i Carabinieri a seguito di controlli effettuati nel night Arcobaleno avevano "accertato all'interno del "circolo" la presenza di molte giovani donne dell'est europeo e di numerosi pregiudicati di origine calabrese e ritenuti vicini alle famiglie della 'Ndrangheta ...(omissis)... Con nota ... del 18.06.2009 la Compagnia Carabinieri scriveva direttamente al Sindaco di Bordighera chiedendo di comunicare eventuali provvedimenti adottati nei confronti del night Arcobaleno. Alla data del 13.06.2010, il Sindaco di Bordighera non aveva ancora risposto alla richiesta dei Carabinieri né aveva adottato alcun provvedimento di chiusura...". Ma come è possibile che un Sindaco ometta di intervenire per un anno intero davanti ad una segnalazione dettagliata dell'Arma dei Carabinieri? A Bordighera non solo è possibile ma è la drammatica realtà... anche perché non era solo sindaco Bosio un caso isolato nell'andare a braccetto con i Pellegrino, visto che anche il suo vice, Mario Iacobucci, andava "suggellando pubblicamente gli ottimi rapporti intercorrenti tra i Pellegrino e l'amministrazione di Bordighera", come scrive sempre la Commissione di Accesso.
PS
L'Opposizione eviti di fare un regalo all'amministrazione condizionata dagli 'ndranghetisti... e quindi non pensi a dimissioni che possono portare all'auto-scioglimento del Comune (come nel caso di Desio) e la Maggioranza si assuma tutte le proprie responsabilità ed eviti le dimissioni per ottenere lo stesso effetto di auto-scioglimento (come nel caso di Fondi). Il Ministro dell'Interno non si faccia condizionare dal fatto che la Lega Nord fosse parte attiva dell'Amministrazione di Bordighera sino agli arresti del clan Pellegrino, e proceda quindi all'immediato scioglimento del Comune di Bordighera per infiltrazione mafiosa.