La "trappola" delle costosissime ristrutturazione nel Palazzo della Prefettura di Genova, messa in piedi e lanciata per cercare di screditare il Prefetto Musolino, vede come protagonista Alessandro Pentimalli, che non nasconde la sua assoluta responsabilità sulla procedura per i lavori che hanno fatto scattare il "trappolone" ai danni del Prefetto Musolino. E' infatti Alessandro Pentimalli, uomo dipendente dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasposti (e non quindi dal Prefetto di Genova!!!) che ha sviluppato, firmato e seguito gli atti e le scelte dei costosi lavori presso la Prefettura di Genova. E che la responsabilità di progetto, scelte, gara e lavori sia esclusivamente del Provveditorato alle Opere Pubbliche (del Ministero e non della Prefettura è chiaro dalle stesse dichiarazioni del Pentimalli, che prima l'ha fatta ed ora la racconta. A "Il Secolo XIX" dichiara: "Del ministero, del nostro staff fatto da personale interno al ministero delle Infrastrutture. Sono nostri il responsabile del procedimento e il progettista. E tutto è passato al vaglio della dirigenza per essere approvati. Gli altri nomi preferisco non farli, perchè immagino che ci sarà un'ispezione,ma l'autorizzazione l'ho firmata io", ed ancora: "Scelta vostra, diceva, la qualità degli ambienti e la cifra da destinare al bagno del prefetto... Sì, io sono un dirigente del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il lavoro è fatto da uno staff. Quei soldi, potremmo anche dirlo, non li abbiamo ancora pagati, dobbiamo fare la verifica di quanto è stato realizzato. Ma se la vasca corrisponde alla descrizione del catalogo, verseremo il prezzo pattuito".
E chi è questo Alessandro Pentimalli che è, nei fatti, il responsabile di quei lavori divenuti lo strumento per cercare di colpire e screditare il Prefetto Musolino? Vediamo con ordine, sia nel campo pubblico, sia in quello privato...
Prima di tutto è un ingegnere abilitato con iscrizione n. A1294 all'Albo di Reggio Calabria ma con studio a Genova in via G. Tommaso Ivrea. Poi è anche: il Dirigente del Provveditorato alle Opere Pubbliche della Liguria ed altro che vedremo tra poco. Lo stesso, oltre allo stipendio pubblico, incassa anche fondi pubblici con incarichi da parte di Enti locali, anche in riferimento a progetti che vedono protagoniste società con sedi nei paradisi fiscali (come vedremo) e soprattutto che riguardano opere pubbliche su cui (lui ed) i suoi colleghi del Provveditorato e Ministero dovrebbero vigilare.
A questo punto occorre, prima di proseguire vedere schematicamente le funzioni chiave del Provveditorato alle Opere Pubbliche, così da capire bene su cosa deve (e dovrebbe) fare l'Ing. Pentimalli. La struttura svolge le funzioni di carattere amministrativo, operativo e gestionale nei seguenti ambiti di attività: opere pubbliche di competenza del Ministero; attività di vigilanza sulle opere pubbliche finanziate dal Ministero e da altri Enti pubblici; attività di supporto, su base convenzionale nella programmazione, progettazione ed esecuzione di opere anche di competenza di Amministrazioni non statali, anche ad ordinamento autonomo, economico e non, nonché di Enti ed organismi pubblici; compiti di supporto tecnico e logistico per la realizzazione delle infrastrutture di preminente interesse nazionale di cui alla legge 21 dicembre 2001, n. 443; attività di competenza statale di supporto alla repressione dell'abusivismo edilizio; supporto alla attività di vigilanza sull'Anas e sui gestori delle infrastrutture autostradali; supporto alla attività di gestione dei programmi di iniziativa comunitaria; attività di vigilanza per l'edilizia economica e popolare; supporto alle attività della Direzione generale per la sicurezza e la vigilanza sulle infrastrutture.
Adesso possiamo quindi procedere, così sarà più chiaro cosa ha fatto e non ha fatto l'ing. Pentimalli.
Nel campo pubblico prima era al Genio Civile per le opere marittime di Genova (sempre del Ministero delle Infrastrutture). Si era anche occupato di quei tanto "amati" porticcioli dando prescrizioni che poi non venivano minimamente seguite, ma lui non se ne accorgeva... come nel caso clamoroso - come ci viene ricordato dall'Osservatorio "ORAS" di Andrea Pescino - del mega Porto di Lavagna, il cui ampliamento è stato realizzato in sfregio a norme e prescrizioni, tanto è vero che non è ancora stato collaudato e porta con se, vista l'omessa verifica da parte degli Enti preposti, l'ombra di ampliamento attraverso riempimenti "tossici". Qui, ricorda Andrea Pescino che sulla questione ha presentato anche denunce alla Procura di Chiavari, vi erano ben quattro provvedimenti prescrittivi dell'Ing. Pentimalli, a partire da quello per la diga, dove si vietava in assoluto l'uso di marmi e massi bianchi... prescrizione puntualmente ignorata, come le altre, tanto che basta fare una passeggiata lungo la diga per vedere che è praticamente tutta in marmo bianco. Il Pentimalli però non lo ha notato, non ha notato le segnalazioni che venivano portate in merito alle violazioni e non ha proceduto in alcun modo contro tali violazioni.
Ma, per fare un altro esempio, l'ing. Pentimalli per il suo ruolo al Provveditorato non ha nemmeno notato come si sviluppavano i lavori (e nemmeno le segnalazioni che gli venivano inviate), omettendo ogni controllo da parte suo Ufficio, per i ripascimenti sempre nel levante genovese (come anche nel ponente). Prendiamo ad esempio quelli di Sant'Anna a Sestri Levante, riempite di serpentine di amianto (noto "toccasana", sic). Qui nonostante le segnalazioni arrivassero anche da enti locali, oltre che da cittadini, non muove foglia, anzi è il Comune che fa retromarcia, con il Sindaco che arriverà anche a sostenere che in fondo quell'amianto se non viene mosso (ed è noto che su una spiaggia non si muova mai alcun granello!) non è pericoloso per la salute. Il progettista dei lavori di quella salubre spiaggia di Sant'Anna era l'Ing. Ernesto La Barbera che per quei lavori è stato condannato in primo grado dal Tribunale di Chiavari. Ma l'Ing. La Barbera è uno dei maggiori progettisti di opere nel levante genovese e ligure (con competenze per l'ufficio del Pentimalli), a partire dai territori dove regna l'arch. Angela Zattera, molto vicina al potente sen. Grillo Luigi detto "Gigi" (la signora viene coinvolta nell'inchiesta per il villino di Mulinetti a Recco - che vedremo tra poco - per concorso in peculato, e venne presentata ai costruttori lodigiani amici del Fiorani proprio dal Luigi Grillo, che oltre ad essere senatore PDL a capo della Commissione Lavori Pubblici del Senato, è già prescritto per "truffa" in merito all'inchiesta genovese sulla Tav e coinvolto nell'inchiesta della Procura di Milano sulle scalate bancarie con tanto di rinvio a giudizio insieme al Fazio, Fiorani e furbetti vari... Entrambi i "levantini" inoltre è emerso avessero anche un conto a testa in Liechtenstein).
Ma veniamo ad altre particolari coincidenze che attirano l'attenzione sul ruolo pubblico dell'Ing. Pentimalli. Questi operava nella medesima struttura dove il buon Walter Lupi si era rifatto, a spese pubbliche si intende, con una delle imprese dell'Anemone, il citato villino di Mulinetti e che (quindi?) venne promosso come Commissario per il Terzo Valico. Qui naturalmente (e nuovamente) il Pentimalli non notò nulla di strano... come se fosse normale che un dipendente del ministero, della sua stessa struttura, con cui lavorava forzatamente fianco a fianco (erano anche entrambi nel Comitato Portuale di Genova della stagione di Novi), prendesse un bene demaniale - con ben altra destinazione - per farci la sua dimora tanto dorata.
Nel marzo 2008 il Pentimalli venne anche promosso (oltre alle competenze sulla Liguria) a nuovi incarichi: "Provveditore Aggiunto presso la sede coordinata di Cagliari del Provveditorato alle OO.PP. per il Lazio, l' Abruzzo e la Sardegna". Questo nuovo incarico per il Ministero delle Infrastrutture ha qualcosina di particolare se ci ricordiamo la "cricca" dei Balducci, Anemone & C. anche perché il Provveditore Aggiunto Pintimalli non si si accorge di nulla di ciò che avveniva in quei territori, eppure una delle funzioni di quella struttura sarebbe anche quella del vigilanza e controllo. Nulla, i lavori per il G8 della Maddalena al centro dell'inchiesta sui "grandi eventi", gli altri scempi sull'isola del gruppetto P3, sino alle mega opere romane e laziali ed a quei lavori della ricostruzione in Abruzzo su cui "La mafia è riuscita ad infiltrasi anche nei lavori di ricostruzione dell'Abruzzo. Lo confermano gli uomini della Dia nel rapporto consegnato recentemente al Procuratore capo dell'Aquila Alfredo Rossini".
Ma ora guardiamo qualcuno di quei lavori "privati" dell'uomo pubblico che con la sua gara d'oro per la Prefettura di Genova ha dato il là all'azione volta a screditare il rigoroso e corretto Prefetto Francesco Musolino.
Partiamo da nord. Siamo nel marzo 2009 a Brescia (ad agosto dello stesso anno arriva a Brescia come Prefetto Narcisa Brassesco Pace). Qui il Comune di Rovato, con determinazione 164, assegna "Incarico all'ing. Alessandro Pentimalli per la redazione del collaudo tecnico amministrativo in corso d'opera dei lavori di realizzazione nuova sede della compagnia della Guardia di Finanza di Rovato nell'ambito del programma integrato di intervento tra via XXV Aprile e via Poffe denominato "Ex Zoodula". Si tratta di un lavoro di collaudo da 18.360 euro per l'ingegnere con studio in Via G.Tommaso Ivrea 20 a Genova, relativo all'opera di costruzione della società affidato alla "Real estate int. S.r.l." con sede in Via Padre Marcolini 4 a Coccaglio (Bs) ma, come si legge in uno dei tanti atti parlamentari che finiscono nel nulla, è una società off-shore... Ecco la descrizione: "costituita nel luglio 2006 e con capitale sociale di 20.000 euro, denominata Real Estate Int. Srl, priva di un collegio sindacale e con un bilancio che al 31 dicembre 2006 riportava una perdita d'esercizio e un passivo di circa 4 milioni di euro;
al momento dell'adozione del piano urbanistico e della stipula della convenzione tra il Comune di Rovato ed il comando provinciale della Guardia di finanza, il socio al 95 per cento di questa società era la Breston finance Limited Liability Company (LLC), una società del Delawre, Stato degli USA in base alla cui legislazione tali società sono esenti da imposte sugli utili, ma soprattutto sono "opache", ossia il nome dei soci non viene reso pubblico (i soci di una società LCC del Delaware non compariranno mai in alcun elenco o registro ufficiale e, come dicono i siti web che parlano del settore off-shore, saranno "non visibili"). La società LCC offre, quindi, l'anonimato dei soci e nessuno, salvo che si apra un'indagine giudiziaria con rogatoria, saprà mai chi sono i soci della società socia al 95 cento del proponente il mega-intervento edilizio a Rovato;
successivamente, dall'esame della documentazione, l'interrogante ha appreso che, con atto notarile stipulato a Lugano nel Canton Ticino in data 9 marzo 2007, ossia pochi giorni prima dell'adozione del piano intergrato e della stipula della convenzione, la società Breston finance LLC, rappresentata dal signor Giuseppe Rao, cedeva la propria quota del capitale della società proponente l'intervento ad un'altra società off-shore con sede nel Wyoming, denominata Myhouse Group LLC, sempre "opaca" e sempre esente da imposizione fiscale. Nello studio notarile di Lugano erano presenti i rappresentanti delle due società americane, entrambi residenti in Svizzera; il rappresentante della società del Delaware esibiva una procura che consentiva di sapere chi fossero i due amministratori della Breston Finance LCC, due signori residenti nella Repubblica di Panama, Luis A. Davis e Pamela D. Hali..."
Se poi scendiamo a sud e andiamo in Sicilia... allora l'Ing. Alessandro Pentimalli lavora (ed incassa) i fondi POR per la Sicilia. Qui siamo al Comune di Lipari e la Determina è la numero 64 del 21.10.2010 e assegna una "liquidazione di € 31.752,98 all'Ing. Alessandro Pentimalli per avere redatto il collaudo statico dei lavori di rifornimento molo lato sud, ripristino scogliera interna, rifacimento ponte "purgatorio" livellamento fondali in località Marina Corta di Lipari". Qui i lavori erano stati affidati alla "F.lli Scuttari di Scuttari Benito" di Chioggia, nel 2007 con un ribasso del 12,150%.
A Lipari però di questa Marina Corta, collaudata dall'Ing. Pentimalli, si è occupata anche la Procura della Repubblica. Infatti prima scattò il sequestro del cantiere e quindi l'inchiesta sui lavori per la messa in sicurezza del porticciolo. Nelle cronache si legge: "Grazie a un finanziamento di oltre due milioni di euro sono stati collocati tre cassoni e la struttura è stata allungata di una sessantina di metri. Il problema e' che durante il dragaggio dei fondali nell'altro porto di Sottomonastero la ditta Scuttari, che esegue entrambe le opere, ha riversato la sabbia dentro i tre cassoni.
C'e' di piu', nei fondali di Sottomonastero furono trovati dei preziosi ritrovamenti archeologici e, dopo il sequestro dell'opera di Marina Corta, la procura intende accertare se all'interno dei cassoni siano anche finiti dei reperti archeologici.
Il sostituto procuratore del tribunale di Barcellona Domenico Musso ha nominato l'ingegnere Giuseppe D'Andrea di Messina che insieme a dei carabinieri subacquei ha iniziato i rilievi nello specchio di mare e soprattutto all'interno dei cassoni.
Subito dopo relazionerà al pm titolare dell'inchiesta. I lavori di Marina Corta anche a seguito del sequestro giudiziario sono stati sospesi all'inizio della stagione estiva".
Nel maggio 2009, per il parziale dissequestro del cassone ed i lavori per il prolungamento del Molo di Marina Corta, oltre che per la messa in sicurezza del porto di Sottomonastero, si mosse uno dei colleghi "pubblici" dell'Ing. Pentimalli, ovvero l'Ing. Fabio Arena del Genio Civile Opere Marittime, che sottolineava che i tempi per il dissequestro complessivo erano brevi.
Questa è un'opera che poi, una volta conclusa, rappresenta non solo uno scempio ambientale ma anche una delle tante cattedrali nel deserto. Infatti Marina Corta risulta abbandonata. Come si legge in rete : "D'estate non vi possono attraccare i yatchs...d'inverno diventa un luogo fantasma..." visto che i proprietari sostengono che non possono tenere aperto perché il lavoro non è sufficiente per coprire le spese.
Ma sulla partita siciliana c'è anche qualcosa che parte dalla società del Porto collaudato dall'Ing. Pentimalli e che porta in Calabria ed in Liguria.
La società che gestisce dal 2006 la partita Porti per il Comune (che ha presentato a dicembre 2010 - subito a seguito del collaudo - un progetto, come è stato denunciato anche al Parlamento, che rischia di far escludere Lipari dai siti dell'Unesco) è la "Lipari Porti spa". Questa è la società mista voluta dal Comune di Lipari. E' stata costituita con delibera 59 del 14 settembre 2006 "per la realizzazione delle infrastrutture dirette alla rifunzionalizzazione del sistema portuale, con finalità commerciale, crocieristica e diportistica di Marina Corta, Sottomonastero, Marina Lunga e Pignataro, e per la gestione dei servizi necessari, una società mista pubblico-privata a maggioranza privata con scelta del socio privato secondo le procedure previste dal D.P.R. 16.09.1996, n. 533". Nello stesso provvedimento il Consiglio Comunale deliberava di sottoscrivere una quota non inferiore al 30% del capitale sociale mediante "conferimento in natura di beni immobili facenti parte del patrimonio disponibile del Comune". In seguito con la determinazione dirigenziale n. 200 del 20.10.2006 il Dirigente del 3° Settore Sviluppo e Tutela del Territorio del Comune di Lipari ha disposto di avvalersi, per la procedura di scelta del socio privato della costituenda società mista, del procedimento di selezione di cui alla procedura ristretta prevista dal D.Lgs 163/2006, con l'affidamento all'offerta che risulterà più vantaggiosa maggioranza. E la società che è diventata socia di maggioranza è la "Società Italiana per le Condotte d'Acqua spa". Ebbene la Società Italia per le Condotte d'Acqua spa si è vista non solo ritirare la certificazione antimafia dal Prefetto di Roma, ma è stata anche coinvolta nell'Operazione ARCA della DDA di Reggio Calabria, insieme ad altre imprese ed ai boss della 'ndrangheta delle cosche Piromalli, Bellocco, Pesce e Mancuso. Del vertice della società furono indagati e rinviati a giudizio due ingegneri, Giovanni D'Alessandro e Paolo Bruno, per cui la DDA chiese 4 anni di carcere. Gli atti dell'inchiesta di DIA e DDA scrivevano: "da sempre avevano avuto a che fare con esponenti della criminalità organizzata e con imprese di riferimento alle cosche"... come riporta un dispaccio dell'Ansa del 7 luglio 2007: "La scelta di investirli della carica di capo area della Calabria, secondo gli investigatori, non era casuale, ed a testimoniarlo vi sarebbero delle conversazioni intercettate e indagini pregresse che avevano già portato ad inquisire i due professionisti. Agli atti dell' inchiesta c' è una telefonata intercettata il 25 maggio 2004 in cui l' ingegnere Giancarlo Sales della sede della Condotte di Roma chiama D'Alessandro. Da questa, è scritto agli atti, "risaltava la piena consapevolezza delle regole mafiose imposte dalle organizzazioni criminali e l'adeguamento ad esse da parte delle grosse imprese, le quali recuperavano il famoso 3% da destinare alle cosche mediante l'alterazione degli importi delle fatture. Uno stratagemma sistematicamente utilizzato dalle aziende, e che aveva funzionato per diverso tempo - scrivono i pm - fino a quando alcuni collaboratori di giustizia svelarono il meccanismo del sistema illegale falsificando i bilanci. I brevi accenni alla percentuale del 3%, fatti per ben due volte nel corso della
lunga conversazione tecnico-finanziaria, evidenziavano l'assoggettamento alla realtà mafiosa e l' espediente delle fatturazioni maggiorate a danno dell' Anas". Dall'intercettazione, scrivono ancora i pm, "traspariva, inequivocabilmente, la presa di posizione della dirigenza della Condotte Spa in ordine alla manovra economica fuori legge per sopperire alla fuoriuscita di cassa. Era l' ingegnere Sales a fornire le linee guida inerenti i criteri di prudenza da adottare, partendo sempre con le 'spalle coperte': una lezione sicuramente imparata dal Presidente della Condotte, ing. Paolo Brino che, spesso, in altre conversazioni intercettate, si era espresso con risolutezza negli stessi termini", tanto da far esclamare a Di Palma: "imprenditori sottoposti ad estorsione o collusi?".
E da qui si sale in Liguria... Nell'Operazione ARCA (con oltre 5 milioni di beni sequestrati) venne coinvolta e sequestrata (per l'ennesima volta) la società dei fratelli Guarnaccia, la "Co.For. srl". Questa aveva in Liguria molteplici appalti, tra cui quello con molteplici problematiche a Cogoleto, uno nel savonese ad Albissola Marina e soprattutto quello, sempre nel savonese, a Celle Ligure relativo al Pennello Buffou, un opera con un appalto talmente irregolare nella gestione e nella pratica su cui non si è però mai voluto perseguire le responsabilità.
Il processo per l'Operazione ARCA, come spesso avviene in Calabria, è finito con assoluzioni per mafiosi e imprenditori (tra cui anche i sopra citati)... d'altronde in Calabria questa è drammaticamente la "norma", tanto che lì, ad esempio, le condanne per corruzione paiono chimere.
Ma in Liguria la "Società Italiana per le Condotte d'Acqua spa" ha anche un altro bel progetto in programma. Si tratta di quel progetto seguito niente meno che dall'uomo di fiducia del Governatore ligure (Claudio Burlando), ovvero dall'avv. Giorgio Giorgi (con moglie magistrato impegnata nell'ufficio del Gip del Tribunale di Genova) relativa alla speculazione del "Progetto Marinella" nello spezzino che persegue l'edificazione di 430 ettari di quel territorio al confine tra Liguria e Toscana che già oggi risulta uno dei più dissestati. Il progetto Marinella ha visto la banca del Monte dei Paschi di Siena (da sempre vicina ai Ds ora Pd) cedere il 75% del capitale sociale di "Marinella Spa" (per un valore di 64 milioni di euro) alla "Progetto Sviluppo Marinella spa" composta dalla CCC (Consorzio Cooperative Costruzioni), Unieco e proprio Società Italiana per Condotte d'Acqua. Si può notare che due su tre sono i colossi delle cooperative emiliane: la CCC coinvolta nell'Operazione PANDORA della Procura di Genova relativa al "cartello delle imprese" dei Mamone con cui questi controllavano gli appalti e subappalti della società pubblica "Sviluppo Genova spa" per demolizioni e bonifiche nell'area delle ex Acciaierie di Cornigliano; la Unieco che abitualmente assegna subappalti alla "Eco.Ge srl" dei Mamone (che ha un rapporto costante e storico con la Coopsette) ed alla "Scavo-Ter srl" dei Fotia... i primi legati e imparentati alla cosca dei Gullace-Raso-Albanese e Piromalli ed i secondi alla cosca Morabito-Palamara-Bruzzaniti.
Ecco: su queste opere e questi progetti (come il concluso malamente e pagato salatamente Pennello Buffou di Celle Ligure ed i progetti della Marinella) il Provveditorato dove opera il buon Ing. Pentimalli svolge (meglio dire dovrebbe svolgere visto l'epilogo di Celle Ligure) un ruolo importante, sia in termini di prescrizioni sia in termini di controllo... ed invece...
Ed in Liguria anche gli interessi che ruotavano attorno ai signori della "cricca" e "amici della cricca" sono molteplici, e quei lavori dovrebbero vedere un ruolo di controllo (quando non di gestione diretta) da parte del Provveditorato dove siede come dirigente l'Ing. Pentimalli. Basti ricordare il Porto di Imperia al centro di un'inchiesta della Procura di Imperia che vede indagato anche Claudio Scajola insieme al Francesco Bellavista Caltagirone, e nei cui cantieri operavano beatamente società della 'ndrangheta... o, per rimanere in tema di Porticcioli di ponente, con società di 'ndrangheta al lavoro e discariche di rifiuti tossici a cielo aperto, basta spostarsi a Ventimiglia... Ma anche qui al Provveditorato non hanno notato nulla... quella 'ndrangheta nei cantieri proprio non la si nota. A Savona invece c'è un'altra storia interessante che riguarda un appalto assegnato proprio dal "Ministero delle Infrastrutture - Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche (OO.PP) Lombardia Liguria" (cioè quello dell'Ing. Pentimalli) ad una società legata agli affari della "cricca" di Balducci, Anemone & C e per approfondirla rimandiamo all'ottimo articolo di Mario Molinari di Savonanews ripreso da "Trucioli Savonesi".... clicca qui.
Forse ora il contesto, dopo quanto avevamo già pubblicato, diviene ancora più evidente ed in attesa di fornire (a breve) altri dettagli su appalti a società legate 'ndrangheta in Liguria ed a Genova, ricordando che il Prefetto Musolino aveva adottato proprio nei confronti dei potenti Mamone un interdizione antimafia atipica nel luglio scorso che sappiamo aver dato molto fastidio a lor signori... e non è escluso, anche a seguito degli accertamenti effettuati dai reparti investigativi e dall'istruttoria sul Comune di Arenzano, che fossero allo studio o al vaglio ulteriori e più pesanti provvedimenti. Inoltre sempre il Prefetto Musolino aveva avanzato pubblicamente la necessità di istituire anche qui (visto sia il radicamento delle organizzazioni mafiose nel territorio e la conseguente infiltrazione nell'economia "legale" e negli appalti pubblici, sia l'inefficacia dello strumento della certificazione antimafia, aggirabile con il semplice ricorso a qualche prestanome) una centrale unica appaltante, perché, affermava a "Il Secolo XIX", la maglia dei controlli diviene inefficace quando sono troppi i soggetti che distribuiscono soldi pubblici (Comuni, Provincia, Regione, Asl e società partecipate). E' evidente che il Prefetto Musolino rappresentasse una spina nel fianco alle organizzazioni mafiose ed alle pesanti collusioni e complicità del mondo politico-amministrativo ed economico, in una terra che è strategica per gli affari mafiosi. Se si aggiunge che dovrebbe giungere a breve a capo della Procura di Genova una persona, come il dott. Guariniello che, come Musolino (e prima di lui la Cancellieri), risulta non condizionabile, si comprende che gli interessi convergenti convergenti (trasversali e potenti) per screditare il Prefetto Musolino sono ben più che consistenti.
PS 1
www.mit.gov.it, un sito irrangiungibile
Avremmo voluto fare anche qualche ricerca sul sito del Ministero delle Infrastrutture, ovvero del Provveditorato alla OO.PP., ma il sito sia direttamente sia attraverso le cache di Google non è raggiungibile.
PS 2
sull'Errichiello Francesco ed il Provveditorato alle Opere Pubbliche Lombardia (e Liguria)
Non si poteva non dedicare un passaggio anche al grande capo dell'Ufficio dell'Ing. Pentimalli, ovvero a quel Francesco Errichiello che è a capo del Provveditorato alle Opere Pubbliche di Lombardia e Liguria e che tanto è gradito alla linea editoriale anti-prefetto della redazione genovese di Repubblica.
Come prima cosa si può ricordare quanto scritto da Ferruccio Sansa su "Il Fatto" il 13 novembre scorso, nell'articolo titolato "Indagato il numero uno dei Lavori pubblici lombardi". A seguito delle perquisizioni di casa e ufficio del Francesco Errichiello, si legge nell'articolo: "indagato per tentata truffa insieme con altre persone. Al centro di tutto la perizia firmata dal provveditore su un super-arbitrato da 600 milioni di euro tra Tav (Ferrovie) e Fiat. È soltanto il primo mattone di un'inchiesta che potrebbe avere sviluppi imprevedibili. Tutto parte da un arbitrato tra le Ferrovie dello Stato (per la precisione la Tav) e la Fiat. Non è una questione da poco, ci ballano 600 milioni di euro. È uno di quegli arbitrati da cui dipende la stessa sopravvivenza della società pubblica guidata da Mauro Moretti: sulla testa delle Ferrovie pende una spada di Damocle da 6 miliardi di euro. Il problema è semplice: i contratti per i general contractor sono stati scritti male, è troppo facile contestarne il contenuto per le imprese, sindacare sui prezzi forfettari stabiliti in origine e ottenere che i costi (e quindi i ricavi per le imprese) lievitino a livelli insostenibili...
SI FINISCE così davanti a un collegio arbitrale, che nomina un Ctu, cioè un consulente tecnico d'ufficio, che cerca di stabilire chi ha ragione e quanti soldi spettano davvero ai general contractor. Esattamente quello che succede con la Fiat. La società è general contractor per una delle tranches dell'Alta Velocità in Piemonte. Da qui la richiesta di 600 milioni di euro. E parte l'arbitrato. I giudici, per dirimere la questione, decidono di chiedere un parere tecnico a un pool di esperti guidati da Francesco Errichiello, uno dei massimi dirigenti pubblici in materia di grandi opere. Niente di strano, il provveditore è un ingegnere e indubbiamente un esperto del settore. Sarà poi una prassi criticabile, ma è frequente che i provveditori compiano perizie (era accaduto anche al'ex presidente del consiglio superiore dei lavori pubblici Angelo Balducci, travolto dallo scandalo P3, nelle interminabili contese amministrative sugli appalti per le autostrade lombarde). Così avviene anche nel contenzioso Fiat-Tav. Un caso delicatissimo perché le Ferrovie sono appese appunto alle decisioni degli arbitri. E purtroppo per la società pubblica, e per lo Stato, "nella quasi totalità dei giudizi arbitrali" viene dichiarata la soccombenza parziale delle Amministrazioni, e pertanto il parziale rigetto della domanda attrice.
RARA è stata la soccombenza totale di una delle due parti, come ha spiegato l'Autorità di vigilanza sugli appalti nella sua relazione 2010. Insomma, anche se non ottengono la somma richiesta, le grandi imprese se ne tornano a casa con decine, talvolta centinaia di milioni. Tutta colpa dei contratti colabrodo, molti dei quali stipulati prima del 2001, cioè dell'avvento di Moretti (che prima di arrivare alla guida di Fs era stato numero uno proprio di Rfi, Rete Ferroviaria Italiana). Era il 1991 quando Lorenzo Necci avviò l'ambizioso progetto dell'Alta Velocità. I lavori erano affidati senza gara a consorzi di imprese: sarebbero state poi loro a subappaltare al miglior offerente. Una scelta che garantisce maggiore qualità e flessibilità. Ma c'è un'incognita: i conti spesso schizzano alle stelle. E le Ferrovie si ritrovano con le spalle al muro. Così rischia di accadere anche questa volta: la perizia di Errichiello segna un punto a favore della Fiat. Ma ecco il colpo di scena: Ferrovie non ci sta e addirittura presenta un esposto alla Procura di Roma. Una mossa strategica, verrebbe da pensare, perché la sconfitta in un arbitrato potrebbe aprire il varco a tutti gli altri. Insomma, Fs rischierebbero grosso. Le accuse ipotizzate dalla società di Moretti vengono prese sul serio dai pm che conducono l'indagine coordinati dal procuratore aggiunto Pietro Saviotti. Così giorni fa ecco scattare gli avvisi di garanzia e le perquisizioni in mezza Italia: destinatari Errichiello e tutti gli esperti che lavorano con lui. Si cercano documenti, file e mail. Un'operazione svolta nel massimo riserbo tanto che la notizia non trapela, nonostante il rilievo di una figura come Errichiello. Il provveditore alle Opere Pubbliche è un dirigente periferico del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti; a lui è affidata la gestione tecnica, amministrativa ed economica dei lavori, delle forniture e dei servizi attribuiti alla competenza del Ministero. Uno dei dirigenti pubblici tra i più influenti d'Italia, soprattutto quando si occupa di regioni come la Lombardia, con appalti che complessivamente valgono molte decine di miliardi (in particolare adesso che alle porte si affaccia l'Expo 2015).
METRO, autostrade, valichi ferroviari e automobilistici, Milano e dintorni saranno un grande cantiere. E poi c'è la Liguria dove soltanto il Terzo Valico vale 6,2 miliardi. L'ingegner Errichiello, assistito dall'avvocato Gaetano Pecorella, è convinto di poter respingere tutte le accuse. Il primo giro di interrogatori e di testimonianze dovrebbe cominciare proprio in questi giorni. I pm intanto cercheranno di trovare una conferma alla loro ipotesi di una perizia "taroccata", ma soprattutto dovranno capire perché un alto funzionario noto e stimato come Errichiello avrebbe dovuto favorire la Fiat"
Anche Errichiello, come Pentimalli, non disdegna accumulare ruoli... ed è così che, ad esempio si è ritrovato, nel 2009, in una Commissione Gare per l'Azienda Ospedaliera di Voghera che fa capo a quella ASL di PAVIA il cui direttore generale era il boss della 'ndrangheta Carlo Chiriaco, arrestato nell'Operazione INFINITO per associazione mafiosa dalla DDA di Milano.
Ma questo forse non basta per inquadrare la capacità di vigilanza che l'Errichiello ha posto su quella terra dove la 'ndrangheta si è fatta potente... Infatti in Lombardia, proprio il territorio di competenza del suo ufficio, le infiltrazioni mafiose negli appalti pubblici, lavori pubblici e nella rete dei subappalti dei cantieri era divenuta la norma, davanti alla quale il suo Ufficio, come i Prefetti lombardi, gli Enti Locali e la politica in generale, si dedicava (e si dedica) all'interpretazione perfetta delle "tre scimmiette".
Qui la 'ndrangheta non era solo concentrata sul prossimo Expo 2015, ma aveva già messo le sue mani su Tav, Parco Sud, Autostrade, Strade e opere pubbliche varie (oltre alla Sanità naturalmente ed altre "bazzecole" come, ad esempio, le speculazioni edilizie). Gli unici che se ne accorgevano e lo denunciavano venivano tacciati di pazzia... Fortunatamente alla DDA di Milano, con DIA e ROS, l'attenzione c'era ed ha portato alle Operazioni INFINITO e TENACIA. Si è colpita così anche parte di quell'imprenditoria-mafiosa che al Provveditorato dell'Errichiello nessuno vedeva pur se dilagava in ogni dove. Un esempio pratico? Basta guardare all'Operazione TENACIA sul gruppo PEREGO (che come abbiamo già visto ha buoni contatti e affari anche in Liguria, tra Genova e savonese)... Ecco qualche esempio per rendere l'idea su "bazzecole" padane, per il resto rimandiamo all'Ordinanza integrale (clicca qui)
"Nel mese di aprile, PAVONE avvia un serie di contatti volti a pianificare un inserimento nella società "COSBAU s.p.a.", con la quale la "PEREGO GENERAL CONTRACTOR" è entrata in rapporti di lavoro essendo l'aggiudicataria delle opere di ammodernamento della ex S.S. 415 "Paullese", indetto dalla Provincia di Cremona, nei quali la "PEREGO" ha acquisito il subappalto del movimento terra.
Ancora il 02.09.2009, alle ore 13.11 (...), OLIVERIO riceve conferma da PEREGO riguardo all'appuntamento fissato, alle ore 18.00, presso gli uffici della "PEREGO", con il Consigliere Comunale di Monza ADAMO Rosario: PEREGO precisa di averlo concordato il giorno precedente (...).
Si riporta una breve scheda sul politico, il quale, a causa dell'ignoranza di PEREGO Ivano, a volte viene indicato in alcune conversazioni come "Assessore", in altre addirittura come "Sindaco" di Monza...
Sempre il 02.09.2009, alle successive ore 17.16 (...), PEREGO contatta RONCON Egidio Cesare, dirigente della "ITALIANA COSTRUZIONI": i due discorrono dei lavori di scavo che il primo sta compiendo a Monza, nell'area adiacente a quella dove da poco l'"ITALIANA COSTRUZIONI" si é aggiudicata l'appalto per la realizzazione del nuovo "Polo Istituzionale della Provincia Monza - Brianza". In particolare, RONCON informa PEREGO che si tratta di terre e rocce da scavo di buona qualità, così come attestato anche dalle analisi compiute dall'ARPA.
Incalzato dal suo interlocutore, PEREGO conferma che, durante le varie fasi di asportazione del materiale di risulta, le sue macchine operatrici sono solite sconfinare nel lotto di terreno di competenza dell'"ITALIANA COSTRUZIONI". A tal uopo, lo stesso s'impegna a far sgomberare alcuni cumuli di terra in eccedenza, nonché a procedere alla recinzione dell'area di cantiere.
Di seguito, PEREGO si propone per l'esecuzione dello scavo di "ITALIANA COSTRUZIONI", accennando in tono ironico che si sarebbe servito dei propri influenti appoggi politici per aggiudicarselo...
[...]
Le annotazioni del ROS - operando con eccellente capacità di sintesi - riassumono, per ogni appalto assegnato al gruppo Perego - le conversazioni significative, dalle quali emerge tutto quello che si è detto.
L'appalto di Erba
Si tratta del seguente appalto:
Opera: Lavori di realizzazione del metanodotto denominato "Potenziamento Lurago - Ponte Lambro"
- 2° tratto: Erba - Castelmarte
Committente: SNAM RETE GAS s.p.a.
Impresa: TAGLIABUE s.p.a.
Subappalti: PEREGO STRADE s.r.l. - a.t.i. O.R.A.T. s.r.l. - O.R.A.T. di TESTA GIOVANNI
Questo appalto non "produce" conversazioni di grande interesse, ma è degno di nota perché - come rivendicato dallo stesso - Erba è il regno di Varca. Quindi è verosimile che il forte risentimento di Varca verso Strangio derivi proprio dalle modalità di gestione di questo appalto.
Uomini di Strangio in Erba sono Angelo Romanello e Mario Polito. I due prendono ordini direttamente da Strangio, il quale è sostanzialmente colui che ha il potere di decisione.
L'appalto in Valtellina
Si tratta del seguente appalto:
Opera: Lavori di accessibilità della Valtellina - Strada Statale 38 del "Passo dello Stelvio",
1° lotto: variante di Morbegno (dallo svincolo di Cosio allo svincolo di Tartano) - stralcio 2°, con fine lavori previsti per il mese di aprile 2011.
Importo: € 150.868.714,57
Committente: ANAS s.p.a.
Impresa: a.t.i. SALINI - LOCATELLI - LOCATELLI GEOM. GABRIELE s.p.a. - COTEA COSTRUZIONI s.r.l. - CASTELLI LAVORI s.r.l.
Subappalti: VALENA COSTRUZIONI s.r.l. - NOVAMIN s.p.a. - PEREGO GENERAL CONTRACTOR s.r.l.
A proposito di questa opera, si registrano conversazioni tra Strangio e Ietto di notevole interesse investigativo.
Certamente interessante risulta essere la conversazione registrata il 12.02.2009, alle ore 18.16 (...), tra IETTO e STRANGIO Salvatore, dalla quale emerge l'importante ruolo decisionale di quest'ultimo, che è quello di individuare l'impresa a cui affidare i lavori. Dal dialogo si evincono diverse situazioni inerenti le opere in provincia di Sondrio [...]
L'appalto per l'ospedale Sant'Anna in Montano Lucino (CO)
L'appalto è il seguente:
Opera: Lavori di costruzione della struttura ospedaliera "Sant'Anna"
Ente appaltante: REGIONE LOMBARDIA
Stazione appaltante: INFRASTRUTTURE LOMBARDE s.p.a.
Concessionario: PROGETTO NUOVO OSPEDALE SANT'ANNA s.r.l.
Inizio - fine lavori: 15 gennaio 2007 - 17 marzo 2009
Impresa appaltatrice: S.AN.CO. s.c. a r.l. [con sede in Milano, viale Piero e Alberto Pirelli n. 21, è proprietà delle seguenti società: "ALTAIR IFM s.p.a." (per la quota di nominali pari ad euro 3.750); "G.D.M. COSTRUZIONI s.p.a." (per la quota di nominali pari ad euro 3.450); "ASTER s.p.a." (per la quota di nominali pari ad euro 2.800)]
Imprese interessate: a.t.i. FONDAMENTA s.r.l. - PALIFRANCHI s.r.l.
PEREGO STRADE s.r.l. (scavi e movimento terra)
HOLCIM CALCESTRUZZI s.r.l. (fornitura calcestruzzi)
GEOCOSTRUZIONI s.r.l. (realizzazioni fondazioni)
Anche qui la scelta dei camion per il movimento terra avviene sempre con i soliti metodi:
Sin dalle fasi iniziali dell'attività investigativa sono stati acquisiti elementi di un certo interesse, come la telefonata ascoltata il 15.02.2009, alle ore 13.44 (...), in cui ROMANELLO Angelo gli partecipa di essere stato chiamato da una persona che ha chiesto di poter fare giungere tre camion per "provare" il percorso, magari a Como.
Ovviamente, ROMANELLO commenta che se detta partecipazione è accettata da STRANGIO, la terza persona sarebbe in grado di implementare la presenza con almeno una decina di mezzi.
STRANGIO osserva però che la terza persona ha il telefono spento e preferirebbe sentirlo prima. In questo frangente ROMANELLO sottolinea: "...poi, tra l'altro, sono amici, avete capito?!" e STRANGIO risponde affermativamente, ma precisa che il gasolio deve essere anticipato dalla terza persona. In seguito il soggetto sarà identificato in POLITO Mario, che evidentemente fino a quel momento STRANGIO conosceva poco...
Due cose: coloro che hanno a che fare con Strangio sono sempre comunque ed immancabilmente personaggi calabresi o già noti per affiliazione ‘ndranghetista o comunque pregiudicati per reati di criminalità organizzata; in tutto questo giro di camion, prezzi e trasporti Ivano Perego - che sulla carta dovrebbe essere il padrone - non conta veramente niente.
L'appalto per la Paullese
Il lavoro è il seguente:
Opera: Lavori di ammodernamento del tratto "Crema-Spino d'Adda" sulla ex S.S. 415 "Paullese" - 1° lotto
Ente appaltante: PROVINCIA DI CREMONA
Stazione appaltante:INFRASTRUTTURE LOMBARDE s.p.a.
Importo:€ 35.758.120
Impresa appaltatrice:COSBAU s.p.a.
Imprese interessate:PEREGO GENERAL CONTRACTOR s.r.l.
Di questo lavoro si è già parlato a proposito delle entrature politiche di Perego (è per l'area di movimentazione terra relativa agli scavi della strada che Perego si dà da fare con Oliverio e con i politici di area cremonese). Si tratta, per di più, di un appalto vinto da quella Cosbau alla quale, nello stesso torno di tempo, Pavone sta cercando di dare la scalata.
Anche qui Strangio si presenta come regista assoluto dei lavori di movimento terra...
[...]
L'appalto dell'area del Portello di Milano
Si tratta della costruzione di un enorme centro congressi nell'ex area industriale denominata "Portello". Precisamente: Opera: opere di bonifiche ambientali, demolizioni, scavi e rinterri, opere stradali, trasporti, tagli e strutture
Importo: € 44.999.989,05
Inizio - fine lavori: 18 maggio 2009 - maggio 2011
Impresa appaltatrice: CENTRO CONGRESSI FIERA 2009 s.c. a r.l. (r.t.i. COSTRUZIONI GIUSEPPE MONTAGNA s.r.l.220 - GIA.FI COSTRUZIONI s.p.a. capogruppo)
Imprese interessate: a.t.i PEREGO GENERAL CONTRACTOR s.r.l. (mandataria) - TEKNOVA s.r.l. (mandante) - EDIL TAGLIO CEMENTO s.r.l. (mandante)
Anche al Portello si allunga l'ombra della ‘ndrangheta...
[...]"
Ecco: ad uno che non notava questo e tutto il resto, che è indagato per truffa, è stato lasciato il ruolo di Provveditore per le Opere Pubbliche di Lombardia e Liguria... il suo Ufficio gestisce, progetta, segue, stanzia e appalta i lavori alla Prefettura di Genova che poi la redazione genovese di "Repubblica" vorrebbe imputare al Prefetto Musolino (forse perché lui, Musolino, non partecipa mai al gioco delle tre scimmiette)... E la sapete la cosa divertente? Il ministro Altero Matteoli ha chiesto la relazione sui lavori della Prefettura di Genova a lui, ad Errichiello... per lui un uomo di massima fiducia!