Non prova vergogna Claudio Burlando. Non la prova quando calunnia Adriano Sansa, così come non la prova quando cerca di scaricare su altri le colpe proprie e del suo blocco di potere. Mente spudoratamente su ogni cosa, negando l'evidenza, facendosi ritratto perfetto dell'indecenza del Potere. Anche sul Fereggiano dove le sue responsabilità sono documentali, persevera nel negare...
BURLANDO è stato Commissario Delegato dal 2007 per il Fereggiano. E dice che non era lui. Ci sono i decreti di nomina? Non conta, lui nega.
BURLANDO aveva una struttura da lui nominata e gestita (POGGI ed altri) per espletare quell'incarico di Commissario. E lui afferma che non aveva alcuna struttura. Ci sono i documenti che lo dimostrano? Non conta, lui nega.
BURLANDO aveva, in qualità di Commissario Delegato, la possibilità di utilizzare (ed ha utilizzato) strutture pubbliche, funzionari pubblici e società pubbliche, per adempiere alle funzioni delegategli. E lui afferma che non è vero. Ci sono i documenti che lo testimoniano? Non conta, lui nega.
BURLANDO, con la sua struttura Commissariale (il “soggetto attuatore”) ha dato l'incarico di progettare la tombinatura del nuovo tratto del Fereggiano a monte di Largo Merlo (1° lotto all'ASTER e 2° lotto all'Ing. VISCONTI, tra l'altro anche progettista dell'impresa aggiudicataria dei lavori). E lui nega di aver fatto fare lui quel progetto, affermando che erano stati altri. Gli Atti ufficiali parlano chiaro? Non conta, lui nega.
BURLANDO, con la sua struttura Commissariale, ha fatto approvare il Progetto in Conferenza dei Servizi, invitando, ad esempio, l'ASTER che aveva fatto il progetto che doveva essere valutato, ma non la Direzione Ambiente della Regione Liguria che aveva espresso per tale ipotesi di tombinatura (già nel 2006) il proprio parere contrario. E lui nega cercando di scaricare la responsabilità su altri. Ci sono le carte con timbri e firme? Non conta, lui nega.
BURLANDO, con la sua struttura Commissariale, ha gestito la gara d'appalto per assegnare l'esecuzione di quella tombinatura del Fereggiano, affidando l'incarico al Consorzio socio della Compagnia delle Opere di cui “Procuratore Speciale” era il FURFARO Antonio (già mappato dall'Antimafia sin dai primi anni 2000) e che ha fatto eseguire i lavori alla CO.S.PE.F. (socio unico lo stesso FURFARO). Ed afferma che lui non c'entra... Ci sono video e foto di entrambi, una volta con Repetto ed una volta con Gian Poggi? Non conta, lui nega. Ci sono i video dove si vanta di quell'opera ancora a ottobre 2011, ed altri del 2010 dove si fa bello per quei lavori da lui voluti e realizzati? Non conta, lui nega. Gli Atti ufficiali lo smentiscono? Non conta, lui nega.
BURLANDO, con la sua struttura Commissariale, ha assegnato alla stessa impresa (il Consorzio modenese della Compagnia delle Opere, che ha fatto eseguire i lavori al FURFARO), senza gara, anche il 2° lotto dei lavori “ampliando” il contratto stipulato per il 1° lotto, a seguito di una offerta “informale”. Ed afferma che lui non c'entra. I documenti lo smentiscono ancora? Non conta, lui nega.
BURLANDO, con la sua struttura Commissariale, ha quindi usato circa 5 milioni di euro destinati per la messa in sicurezza idraulica del Ferreggiano per allargare la strada e fare parcheggi che affermava – sempre lui – essere "un bene molto preziosa” per quella zona. Ora nega di essere stato lui. Ha fatto video ed una campagna elettorale su quello? Non conta, lui nega. Ha fatto anche un video "istituzionale" sul sito della Regione per rivendicare quell'opera? Non conta, lui nega!
Appena finiti quei lavori, nel 2011, con i soldi usati non per la loro funzione (aumentare la capacità idraulica - per quanto possibile - del Fereggiano), bensì per realizzare asfalto, cemento e parcheggi, ci sono stati i morti... BURLANDO sulla coscienza non se li sente. Negherà di avere una coscienza, probabilmente, come nega la conclamata realtà dei fatti (e degli Atti).
Questa storia del Fereggiano è tutta documentata, con Atti già in possesso della Procura della Repubblica. L'abbiamo pubblicata con una nostra inchiesta proprio oggi (vedi qui).
Come può ancora avere la faccia di mostrarsi in pubblico non è dato saperlo. Quel che è certo è che BURLANDO è sempre di più il ritratto dell'incedenza che supera ogni limite di umana sopportazione. Pronuncia menzogne che si aggiungono alle sue precedenti menzogne, come quando, nell'immediatezza della nuova alluvione cercava di imputare al TAR la responsabilità di non aver fatto partire i lavori del 2° lotto (su tre) del rifacimento della copertura del Bisagno, quando invece quella responsabilità l'ha avuta prima l'ex prefetto ROMANO Giuseppe e poi proprio lui, BURLANDO Claudio, come abbiamo già documentato (vedi qui).
Dire che fa schifo è fargli un complimento. Dire che è inaccettabile che ancora occupi ruoli di responsabilità pubblica è invece un dovere irrinunciabile, perché è ora che dopo trent'anni di indecenze, si volti pagina. Non per una questione personale o di schieramento politico, bensì perché la Liguria ha diritto di sopravvivere e chi l'ha distrutta deve farsi da parte, deve essere messo da parte... Possibilmente - se si è un paese civile dove la parola Giustizia ha ancora un senso - deve anche pagare il conto perché la stagione del "farla franca" la si può (e la si deve) archivare una volta per tutte.