Il vento è cambiato in generale, e l'imperiese è l'esempio eclatante di questo ritorno al passato. Il contrasto alla criminalità organizzata ed ai fenomeni di illegalità non pare più essere all'ordine del giorno. Si è tornati ai tempi bui in cui non si vedeva e non si sentiva, tantomeno se ne parlava (se non per negare e minimizzare), per la gioia dei titolisti de “La Stampa” che quando la 'ndrangheta e l'illegalità veniva portata in Tribunale si lanciavano nel porre sul banco degli imputati le inchieste, scrivendo, a caratteri cubitali delle locandine del quotidiano, un messaggio eloquente: «La cappa delle inchieste soffoca la provincia di Imperia».
In quei tempi bui nessuno pareva notare, ad esempio, lo scempio (non solo ambientale) del costruendo Porto di Imperia (quello tanto voluto da SCAJOLA Claudio e perseguito dai suoi più fedeli uomini. Un porto dove la 'ndrangheta operava alla grande e dove era sorta una vera e propria montagna in prossimità del mare. Con grande ritardo sono arrivate le inchieste, a partire da quelle della DDA di Torino, e le contestazioni che hanno condotto alla decadenza della concessione al gruppo di CALTAGIRONE. Un ritardo grave che ha permesso poi di ottenere la prescrizione di molteplici reati cardine del procedimento penale, e che si è poi concluso con la salvifica assoluzione in primo grado per gli imputati. Oggi, come allora, ad Imperia cresce una nuova montagna di terra, una nuova montagna che nessuno vede...
Torniamo quindi tra Sanremo ed Arma di Taggia, di cui ci siamo occupati di recente con la pubblicazione «Dai Pellegrino alla Ecoscavi, storie di monopoli in un Ponente che torna indietro» (a proposito, lo Strangetto - tra attività di gommista e già autista dello "zio Peppino" - che doveva venire a “spaccarmi il culo” onde è finito?). Se in allora, esaminando al dettaglio in contesto di appalti, incarichi e concessioni, si è dovuto constatare che nonostante i pesantissimi rilievi promossi dal Procuratore Roberto Cavallone, la Prefettura di Imperia, retta dal Prefetto Silvana Tizzano (nella foto a lato a braccetto con l'ex Presidente della Provincia - e fedele uomo di SCAJOLA Claudio - SAPPA Luigi), aveva assegnato alla “Ecoscavi” (come anche alla “Idroedil”) il via libera all'iscrizione nella White List, oggi guardiamo semplicemente alcune foto con una breve commento e qualche bazzecola.
La collina dove si sta realizzando il Lotto 6 della Discarica di Collette Ozotto è stata oramai divorata come si può ben vedere non solo dalle foto già pubblicate ma anche da quelle sul “retro” (che pare nessuno noti, manco i presidianti tanto attenti):
In contemporanea, ai “COLLI”, ad Arma di Taggia, è cresciuta una montagna di terra. Come si vedrà dalle foto che si andranno a pubblicare, si tratta non di una metafora, bensì della precisa descrizione di quanto avvenuto. Qui, infatti, fiumi di camion (tra cui anche quelli dei TONEGUTTI della nota “FINDELEN”, ovvero i gestori della cava-discarica di “Rocca Croaire”, “paradiso” delle imprese 'ndranghetiste, che nessuno ha visto e vede) caricano al "lotto 6" e scendolo ai "Colli" dove hanno sversato e sversato (ed ancora sversano), facendo crescere una montagna. Una montagna che prima non c'era e che ora sorge dove doveva nascere tutt'altra attività. Una montagna fatta di un getto dopo l'altro di terra che non pare avere le minime caratteristiche di sicurezza. Non si comprende sulla base di quali autorizzazioni, sulla base di quale progetto... ma questo è un dettaglio ed attendiamo delucidazioni dagli Enti preposti.
Vediamo le foto e poi riprendiamo il discorso (la prima foto è del 23 novembre 2015), così ci fa subito un'idea della rapidità e consistenza con cui è cresciuta questa nuova "montagna" nell'impresiese:
Ecco, dopo la montagna di terra nel Porto di Imperia, simbolo dell'illegalità certa di impunità, ora nell'imperiese, di nuovo sorge una nuova montagna che, di nuovo, nessuno vede e su cui nessuno, quindi, provvede.
Qui finisce certamente la terra divorata (a monte) da Collette Ozotto (se arrivano conferimenti anche da altri siti non è dato saperlo). Terre per il cui scavo, trasporto e smaltimento - visto il bando dell'appalto - l'impresa appaltatrice riceve pagamento dall'Ente Pubblico. Terre che vengono depositate ai “Colli”, dove vengono, in parte trattate, con un frantoio mobile, e che poi, presumibilmente vengono utilizzate per forniture, ovvero - si presume – con ulteriore incasso per l'impresa appaltatrice che risulta essere la medesima che ha in capo l'area “Colli”.
Per l'area “COLLI” di Arma di Taggia, tra l'altro, risulta che la Provincia di Imperia abbia sostenuto nel 2014 (per 4 incarichi di consulenza) una spesa di circa 50 mila euro, in quanto, in parallelo alla concessione di lavori pubblici relativi al Lotto 6 di Collette Ozotto, doveva essere valutata la proposta di «project financing» per «la realizzazione di un impianto integrato di trattamento, recupero e valorizzazione di rifiuti solidi urbani della Provincia di Imperia, da localizzare in zona 'Colli' - Comune di Taggia». Ora la questione è semplice: quella montagna di terra sorge proprio nella zona “Colli”, ovvero dove si ipotizzava la realizzazione, parallela a quella del Lotto 6, di un «impianto integrato di trattamento, recupero e valorizzazione di rifiuti solidi urbani». Risulta evidente che terra e roccia da scavo non rientrino in alcun modo nella categoria dei “rifiuti solidi urbani”. Quindi: che è successo?
Ci domandiamo come ciò sia possibile quanto visto, che caratterizza il ritorno all'era del "buio"...
Risulta infatti assordante il silenzio istituzionale, della Prefettura, come della Procura, che non notano. Così come risulta assordante anche lo, scontato, silenzio delle Amministrazioni locali, il cui corpo elettorale conta sul condizionamento permanente (da decenni) della 'ndrangheta...
Risulta altrettanto assordante, in merito, anche il silenzio assoluto dei “presidiatori” del territorio (con in testa quelli del M5S che lì - sempre schierati con il MAFODDA in prima fila - lanciano palloncini, stanno in tenda, ricevono consiglieri regionali e parlamentari)... Sono in presidio da mesi e non hanno notato la bazzecola (la montagna sorta dal nulla, proprio a valle del "lotto 6")? Forse erano distratti dall'impegno per affidare (con Delibera, votata insieme al PD, in Comune a Sanremo) la raccolta rifiuti alla società pubblica “AMAIE ENERGIA SRL” (che gestisce il Mercato dei Fiori di Sanremo), amministrata da quel ALBANESE Mauro Salvatore (consigliere comunale di Arma di Taggia appoggiato, alle scorse elezioni comunali, dal noto MAFODDA Carmine) che da un lato fa gli incontri con gli esponenti del M5S e dall'altro fa il presentatore, ad Arma di Taggia, per il “ritorno” di SCAJOLA Claudio.
![]() ALBANESE Salvatore Mauro, COMDANDINI Daniele, ERCOLINI Rossano, MAFODDA Carmine, CERRUTI Alberto - maggio 2015 - |
![]() con SCAJOLA Claudio - dicembre 2015 - |
P.S.
E' poi divertente che si sia insistito tanto sullo studio epidemiologico relativo alla ricaduta della discarica di Collette Ozotto (con il Lotto 6 che deve ancora entrare in funzione), ma non si sia osato mai promuovere la richiesta (anzi pretesa) di uno studio epidemiologico - ed anche di verifiche sul sottosuolo - relativamente alla cava-discarica di “Rocca Croarie” (che tra l'altro, nell'area di Arma di Taggia, è stata sviluppata in moto totalmente abusivo, ovvero senza che vi fosse la minima autorizzazione). Ecco, qui, sul “paradiso” che è stato dei PELLEGRINO, SGRO', FOTIA, CHIARO Vincenzo, si taceva e si tace...
P.S. 2
Se sia distrazione ostentata oppure semplice (e classica) omertà è una conclusione a cui ognuno può arrivare da solo.