Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo - Atto n. 3-00160
Pubblicato il 17 luglio 2008 - Seduta n. 42
LUMIA - Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri dell'interno e
della giustizia. -
Premesso che:
Pino Masciari è un imprenditore edile calabrese
sottoposto a programma speciale di protezione dal 18 ottobre 1997 (unitamente alla
moglie Marisa Salerno e ai loro due bambini), perché non si è piegato al
racket,
che ha denunciato, facendo arrestare e condannare decine di appartenenti al
sistema 'ndranghetista...
i giudici della Direzione distrettuale antimafia
che accolsero le sue denunce, valutando la vastità dei suoi racconti e dei
personaggi accusati, personaggi del mondo politico, amministrativo e mafioso,
e, considerato il grave ed imminente pericolo di vita cui erano esposti lui e
la sua famiglia quale conseguenza delle sue denunce, gli prospettarono
l'assoluta necessità di allontanarsi con la famiglia dalla sua regione e di
avvalersi della tutela del Servizio centrale di protezione, lasciando così
famiglia, amici, lavoro, ruolo sociale con le gravi ripercussioni che anche la moglie
e i due figli, che hanno condiviso sempre con lui tali scelte, hanno subito;
in questi undici lunghi anni di attesa e di
fiducia nelle istituzioni, molti sono stati i comportamenti omissivi tenuti
dalle istituzioni preposte alla sua protezione, dei quali il più grave è stato
certamente il provvedimento di revoca da parte dello Stato del programma di
protezione (successivamente ripristinato), ma anche il mancato reinserimento
lavorativo suo e della moglie, incongruenze nel fornire nuove generalità, errori
nella gestione della sua sicurezza che lo hanno costretto, alcune volte, a
rinunciare a fornire la sua testimonianza, come risulta alla stessa Commissione
parlamentare di inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata mafiosa o
similare;
su tale vicenda è pendente da più di tre anni,
presso il Tribunale amministrativo regionale del Lazio, un ricorso di Masciari
contro le decisioni adottate per sancire la sua fuoriuscita dal programma di
protezione;
il Primo Comitato della Commissione parlamentare
di inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata mafiosa o similare
nella XV Legislatura ha svolto un'attività d'inchiesta sui testimoni di
giustizia e si è fatto promotore di una relazione, approvata all'unanimità, con
la quale, dopo aver elencato le problematiche e gli aspetti critici che sono
stati rappresentati con maggiore frequenza dai vari testimoni di giustizia
auditi, ha proposto al Parlamento una riforma del sistema;
di recente sono stati forniti attraverso
un'agenzia di stampa i dati e le proposte economiche che riguardano la famiglia
Masciari e che violano di fatto un comportamento di riservatezza che ha sempre
contraddistinto la gestione dei testimoni e che fanno apparire le richieste
legittime del Masciari sproporzionate, mentre il Governo sa bene che la
famiglia Masciari ha abbandonato un'attività economica ingente e che la legge
impone il ripristino del tenore di vita e della sua attività imprenditoriale;
tra i principali punti di criticità evidenziati
sono apparsi prioritari le difficoltà riscontrate nel reinserimento nel
contesto socio-lavorativo, l'inadeguatezza delle misure di protezione, le
difficoltà nell'accesso alle agevolazioni bancarie, l'impossibilità di fare
stabile affidamento sull'ausilio di professionisti, di tecnici, ovvero di veri
e propri consulenti e, quindi, le condizioni di isolamento nelle quali vengono
a ritrovarsi pressoché la maggior parte dei testimoni di giustizia ed i loro
familiari,
si chiede di sapere:
se il Governo non ritenga necessario assumere le
opportune iniziative affinché la situazione personale del Masciari e della sua
famiglia siano garantite sia sotto il profilo del reinserimento che sotto il
profilo della sicurezza;
se il Governo non consideri necessaria ed urgente
un'effettiva attivazione dei settori preposti alla protezione del Masciari e
degli altri testimoni che hanno scelto di stare dalla parte della giustizia e
rischiano ogni giorno la vita per denunciare la criminalità organizzata;
quali urgenti iniziative, anche di carattere
normativo, intenda attuare per garantire tutti i testimoni di giustizia ed
incentivare le testimonianze delle persone offese dai vari reati commessi dalla
criminalità organizzata secondo gli indirizzi forniti nella relazione della
Commissione parlamentare antimafia approvata all'unanimità.