La Commissione Parlamentare Antimafia ha iniziato le audizioni con il Procuratore Nazionale Antimafia, Piero Grasso.
Al centro della discussione, a quanto appreso pubblicamente, le infiltrazioni e ramificazioni della ‘Ndrangheta. Sempre dalle notizie pubbliche (il resoconto stenografico non è ancora stato pubblicato), risulta che abbia preso la parola anche l’on. Maria Grazia Laganà, vedova Fortugno...
Abbiamo letto con attenzione quanto pubblicato dalla stampa (unica attuale fonte), sperando di trovare le risposte alle domande che ci si pone da mesi e su cui proprio la signora può fornire risposte dettagliate. Infatti, se è ormai assodato (e solo i muri possono negarlo) che la Sanità calabrese (e non solo!) è il più consistente business della ‘ndrangheta, Maria Grazia Laganà, quale ex Responsabile del Personale della ASL 9 di Locri (dove anche lavorava come primario il marito assassinato, presumibilmente da colleghi di lavoro – quello della porta accanto della signora, e dove per lungo tempo è stato dirigente responsabile il padre della neo parlamentare, Mario Laganà), potrebbe dire tanto sulle modalità di infiltrazione della ‘ndrangheta nella Sanità (pubblica e privata – convenzionata), visto che la sua ASL è stata commissariata per mafia (vedi la Relazione (link ancora attivo) della Commissione d’Accesso, gli approfondimenti del nostro dossier, la storia di un nuovo porto delle nebbie e la ricostruzione di tutta la cronaca sul delitto Fortugno).
Ed invece niente. Nessun nome, nessuna indicazione, nessun aiuto ai reparti (e se non lo è la PNA , siamo messi bene!) preposti al contrasto delle mafie, nessun contributo per raggiungere verità e giustizia.
Ma non chiedeva questo la dott.ssa Laganà-Fortugno? Perché non fornire un contributo sulla conoscenza e frequentazione dei presunti assassini (i Marcianò)? Perché tacere sulle conoscenze e frequentazioni dei famigliari di “u tiradrittu” Giuseppe Morabito (la figlia con la carriera fulminante nella Asl 9, Giuseppina Morabito, o del genero Pansera e compagno di latitanza con cui i Laganà-Fortugno parlavano telefonicamente)? Perché tacere sugli sfondamenti astronomici dei tetti di spesa di quella ASL? E perché tacere sulle ditte della ‘Ndrangheta che erano affidatarie di incarichi ed appalti? La signora non può non sapere, era il suo lavoro, quando dirà qualcosa?
E' bello fare domande, ma è paradossale che chi ha le risposte formuli quesiti evitando di rispondere a chi sta cercando verità e giustizia...quanto meno si abbia un po' di rispetto per le Istituzioni! Le voci delle Sirene e della Circe spesso sviano e depistano...speriamo che giunga il tempo in cui la verità dei fatti non possa più essere taciuta.