Agazio Loiero e Doris Lo Moro, rispettivamente Presidente della Giunta e Assessore alla Sanità della Regione Calabria, sembra proprio che vivano e frequentino altri pianeti. Infatti si dimostrano sordi e ciechi rispetto alla realtà che dovrebbero governare, e sui cui avrebbero dovuto svolgere quel potere di controllo che nella Sanità compete proprio alla Regione e su cui invece hanno preferito latitare. La Sanità calabrese, quelle delle ASL, degli Ospedali e quant’altro, è un disastro pubblico conclamato, quanto, contemporaneamente una manna (nel senso di mangiatoia) della ‘ndrangheta...
Non prendiamo in esame le tragedie, anche se recenti e gravissime, che hanno visto morire per inefficienza o negligenza, su questo ci sono indagini in corso. Prendiamo invece in esame dati di fatto, radiografia nitida di quella realtà. Primo: il 90% delle Aziende Sanitarie Ospedaliere della Calabria è risultato fuori dai minimi parametri di sicurezza e qualità alle ispezioni recenti dei NAS. Secondo: 2 ASL, in meno di un anno, quella di Locri e quella di Vibo, oggetto di Commissioni d’Accesso che hanno messo in luce la pesante infiltrazione mafiosa nell’ente pubblico, sia con dipendenti che con ditte esterne e di fornitura ed enti privati convenzionati, espressione diretta della ‘ndrangheta, con soldi che anziché servire per curare vanno nelle tasche dei mafiosi. Terzo: Aziende Sanitarie che non hanno Bilanci, quando lì hanno sono o taroccati o senza un minimo contenimento della spesa entro i parametri di legge, sono oggetto di “delapidazione” finanziaria da parte della ‘ndrangheta che sottrae le risorse destinate al servizio pubblico per i “suoi dipendenti” (anche pregiudicati, incarcerati e figli di boss) e per le “sue convenzioni”. Questa è la realtà della Sanità calabrese.
Ma nel Palazzo della Regione non la notano, la ignorano.
Allora viene da credere che non sia stato un caso che sino allo scorso anno la Regione non avesse mai proceduto a controlli seri e provvedimenti conseguenti, approvando, anno dopo anno, i Bilanci fantasma o truccati e mantenendo alle dirigenze degli enti le stesse persone . La Regione (quella del “nuovo corso” della Giunta Loiero di cui Fortugno era indicato come uno dei più forti esponenti, quella, per intenderci che ha “stravinto” le elezioni e su cui avevamo già parlato) ha lasciato sempre le cose come erano prima. La ‘ndrangheta decide e gestisce le ASL, come gestisce il territorio, sottraendo il controllo e le decisioni che spettano allo Stato ed alla Pubblica Amministrazione. Questo è quanto si accingono a continuare per l’anno in corso. Infatti anziché prendere atto della realtà e procedere (senza aspettare che la Magistratura o il Ministero degli Interni intervengano) alla sostituzione di chi gestisce (e che loro hanno nominato!) le ASL, tirano dritti, così poi quando la magistratura o il Ministero interverranno per perseguire gli illeciti e sciogliere le ASL diranno che è un tentativo di delegittimazione della politica, che tutto ciò accade perché si vuole colpire l’immagine della Calabria. Perché diciamo questo? Perché muoviamo nuove pesanti accuse? Semplice: abbiamo guardato ai fatti per capire la realtà e guardiamo ai fatti per capire cosa fanno Loiero e la Lo Moro. L a Giunta Regionale del “nuovo corso” ha deliberato la distribuzione dei fondi per la sanità ed ha aumentato di 117 milioni di euro lo stanziamento per il 2007 rispetto al 2006, arrivando a 2 miliardi e 200 milioni (con 231 milioni in più dal Governo). Nel provvedimento e nell’illustrazione mai una parola sulle infiltrazioni mafiose e sulla distrazione (sottrazione, o ruberia, come la si voglia chiamare) dei soldi destinati alla tutela e cura della salute dei cittadini, che invece finiscono nelle casse delle cosche mafiose e dei loro “amici”. Si è detto che servono questi investimenti per l’innovazione e certamente ci sarà un controllo per evitare “errori manageriali” e che quest’anno “sarà rigorosamente chiesto di non sforare i tetti di spesa”. Bene, gli altri anni non l’avevano detto? Avevano lasciato le gestioni ai criteri del “lascia o raddoppia”?. Ma se le ASL sino allo scorso anno hanno alimentato corruzione e mafia, sforando i tetti di spesa, basterebbe eliminare la corruzione e la mafia per evitare lo sforamento di bilancio. Invece su questo non si interviene (e si continua a tacere) e si danno più soldi. Principio guida della buona amministrazione, per risanare i Bilanci e contenere la spesa, è quello di eliminare gli sprechi e le “cattive spese”, ma in Calabria è diverso: se spendi male i soldi per evitare lo sforamento ti do più soldi…così gli sprechi e le “cattive spese” possono continuare, nel rispetto dei parametri imposti dalla legge. Una ricetta che ci pare solo vada ad alimentare il perpetuarsi di ciò che accaduto nel passato, lasciando alle Commissioni d’Accesso e, quindi, al Ministero degli Interni, oltre che alla magistratura, l’onere di ristabilire regole e correttezza nella gestione della Sanità. Davvero complimenti, anche perché se non era per la Guardia di Finanza con la nuova Relazione sulla ASL di Vibo Valentia la drammatica situazione non si sarebbe mai scoperta, proprio come era già successo per la ASL di Locri (quella di Fortugno e della sig.ra Laganà): anche qui se non era per la Commissione d’Accesso che ha messo in luce la realtà marcia, secondo voi andava tutto bene!?
NOTA: di seguito quanto tratto dal sito della Regione Calabria, ivi compresi i dettagli per ogni ASL
Ufficio Stampa Giunta Regionale
9 Marzo 2007
Area d'interesse: Tutela della salute e Sanità
L'Assessore Doris Lo Moro illustra il piano di ripartizione dei fondi per le strutture sanitarie
L'assessore regionale alla Salute Doris Lo Moro ha presentato, nel corso di una conferenza stampa, la nuova programmazione per il servizio sanitario regionale per il 2007 e la relativa definizione del riparto delle risorse, stabilite dal finanziamento statale per l'anno in corso e per tutta una serie di prescrizioni dirette alle strutture sanitarie e strettamente connesse con la programmazione adottata. L'assessore Lo Moro ha espresso soddisfazione per la delibera approvata ieri dalla Giunta regionale che è il frutto di un intenso lavoro cominciato alla fine del 2006, in sede di Conferenza Stato Regione, con la ripartizione del fondo sanitario nazionale e la stipulazione di un nuovo patto di stabilità tra regioni e Governo. "Immediatamente dopo - ha detto l'assessore - si è aperta un seria discussione in Giunta per la nuova ripartizione dei fondi destinati alle aziende sanitarie che è durata circa un mese, sia per il necessario confronto che meritava l'argomento, ma anche per aderire ai presupposti che ci sono stati richiesti dal Governo nazionale. Per il 2007, così come è stato per il 2006 - ha proseguito - ci prefiggiamo, quale primario obiettivo, l'equilibrio del bilancio sanitario, a cui siamo legati imprescindibilmente dal patto di stabilità nazionale. Lo scorso anno, infatti, attraverso un'oculata programmazione siamo riusciti a coprire il disavanzo, che purtroppo ancora grava su alcune aziende, ma che è in sostanziale diminuzione. Per il 2007, appunto, crediamo di migliorare ancora di più e arrivare molto vicini, se non completamente, all'azzeramento del disavanzo economico. Assieme all'equilibrio del bilancio - ha detto ancora l'assessore Lo Moro - puntiamo decisamente sull'amplificazione dei servizi erogati dalle nostre aziende sanitarie. È questa la grande scommessa su cui dobbiamo tutti lavorare e impegnarci maggiormente". Entrando nello specifico delle risorse messe a disposizione dalla Regione alle aziende ospedaliere calabresi, quest'anno si è registrato un incremento nell'assegnazione da parte del governo nazionale alla Calabria di 231 milioni di euro. Inoltre questo è il secondo anno in cui vengono attuati, nei meccanismi di ripartizione delle risorse, dei criteri alternativi. "Criteri accettabili e innovativi - ha sottolineato l'assessore - che dunque riteniamo consolidati avendo tesaurizzato gli effetti positivi". Inoltre, a tutte le aziende sanitarie calabresi sono state destinate risorse economiche aumentandole tra il 3% e il 5% rispetto all'anno precedente. "Abbiamo applicato - ha concluso Doris Lo Moro -, così come l'anno scorso, alcuni correttivi nella ripartizione dei fondi per mantenere fede al principio di perequazione. Correttivi, che ormai crediamo, dall'anno prossimo di non dover più applicare. Ci aspettavamo di più certo, come ho riferito in commissione Bilancio del Consiglio regionale, maggiori risparmi da parte delle aziende, ma resta il fatto che siamo stati molto attenti a rimettere in circolazione tutte i fondi non spesi. Non vogliamo commettere errori di sottovalutazione e continueremo ad attuare presso tutte le aziende un monitoraggio attento e continuo".
Questo nel dettaglio la definizione del riparto delle risorse alle strutture sanitarie calabresi:
Azienda sanitaria di Paola 187. 022. 321, incremento 9. 858. 206
Castrovillari 123. 428. 613, incremento 4. 565. 882
Rossano 199. 516. 468, incremento 10. 453. 165
Cosenza 276. 271. 953, incremento 13. 130. 776
Crotone 247. 075. 892, incremento 8. 167. 259
Lamezia Terme 160. 240. 144, incremento 8. 582. 864
Catanzaro 255. 486. 706, incremento 7. 926. 797
Vibo Valentia 200. 751. 508, incremento 6. 818. 005
Locri 173. 511. 432, incremento 7. 475. 405
Palmi 187. 789. 767, incremento 6. 440. 479
Reggio Calabria 291. 512. 677, incremento 8. 976. 097
Azienda ospedaliera Cosenza 161. 637. 287, incremento 9. 125. 585
Azienda ospedaliera Catanzaro 147. 251. 767, incremento 5. 745. 197
Azienda Mater Domini 50. 000. 000
Centro oncologico 50. 000. 000
Azienda ospedale Reggio Calabria 141. 559. 962, incremento 8. 169. 522
Inrca Cosenza 7. 711. 131, incremento 367. 197