Alla sua deposizione spontanea, al Processo per corruzione dei giudici per il Caso SME, Silvio Berlusconi disse che lui meritava una medaglia d’oro al valor civile e non un processo perché quello che aveva fatto, l’acquisto della SME gli era stato chiesto, praticamente supplicato, da Bettino Craxi (il Presidente del Consiglio di allora), per salvaguardare l’interesse del Paese. Durante quella deposizione volontaria Berlusconi era Presidente del Consiglio, al tempo dei fatti era un imprenditore...
La medaglia d’oro in un certo senso se l’è presa, visto che è riuscito (per ora), con leggi ad personam a raffica (mai abolite dal centro-sinistra!), prescrizioni e attenuanti generiche ad oltranza, ha cavarsela, vedendo tutti i suoi “uomini” condannati per i reati che lo hanno avvantaggiato, compreso proprio quello gravissimo di corruzione di un giudice.
Ora sembra che possa raddoppiare questo encomio. Infatti, alcuni giorni fa, Piero Fassino, segretario dei DS e leader del nascente Partito Democratico (sic!), in un intervista in cui si esprimeva come “Governo” al Tg24 di Sky, ha lanciato un appello a Silvio Berlusconi (sempre imprenditore ed ora leader dell’Opposizione) per salvare Telecom dalle mani straniere.
Ecco la discontinuità…prima Berlusconi commetteva reati come imprenditore, poi Berlusconi si salvava dai Processi come Presidente del Consiglio, ora somma il tutto investito dall’alto incarico patriottico del Governo (dei comunisti, sic!), quale grande imprenditore e capo dell’Opposizione. E’ una discontinuità evidente!