Le leggi vergogna sono ancora tutte lì! L’invenzione delle Zone Franche è stata sicuramente gradita all’Onorata Società! Gli appalti infiltrati dalle mafie, al nord come al sud, continuano a inquinare l’economia e sottrarre, con la corruzione, soldi pubblici! La credibilità della Commissione Antimafia è stata, come non mai, incrinata dall’entrata in essa di pregiudicati, prescritti ed indagati (anche dalle Distrettuali Antimafia)! I fondi a disposizione della magistratura e dei reparti investigativi in progressiva, drastica, riduzione! Le normative e le pratiche investigative indebolite (come per le Intercettazioni, le Ambientali, ad esempio)! La collaborazione di giustizia è diventata “sconveniente” con le nuove norme, come anche per i testimoni di giustizia i disincentivi sono sempre più elevati! Così potremmo continuare in una lista di pagine. Viene quindi naturale chiedersi da che parte stia il Governo; e le risposte che troviamo – nei fatti - non indicano la miglior (auspicata) risposta...
Il Ministero della Giustizia, con Clemente Mastella, è in perfetta continuità con l’azione del dicastero retto dall’Ing. Castelli. Attacchi costanti all’autonomia dei magistrati, ispezioni su ispezioni contro quei magistrati che “osano” considerare la legge uguale per tutti ed indagano sui potenti che commettono gravi reati (anche se, dobbiamo dirlo, non lavano i vetri agli incroci delle nostre città, sic!). L’oligarchia politica si mostra uguale nella volontà di garantirsi impunità per ogni malefatta compiuta (scalate alle banche, speculazioni finanziarie o di cemento, rapporti impropri e collusioni con poteri mafiosi e massonici). Con Berlusconi al governo come con Prodi al Governo.
Ora si vuole colpire De Magistris, ieri Clementina Forleo e Armando Spataro, poi ancora Gian Carlo Caselli e così via, ogni magistrato con la schiena dritta che applica la legge e la Costituzione , viene colpito dal Potere politico.
Confindustria si è accorta che mafia è delitto e si è impegnata ad espellere quanti pagano il pizzo e collaborano con le mafie. Il Prof. Alfredo Galasso gli ha ricordato che se vogliono combattere davvero questa battaglia possono iniziare con il costituirsi Parte Civile nei processi di mafia in cui i commercianti e gli imprenditori hanno rotto l’omertà e denunciato i mafiosi.
Gli attentati continuano, serrande bruciate, negozi che saltano in aria. Collaboratori o Testimoni di Giustizia che vengono uccisi perché la protezione non funziona o che per salvare la pelle devono, di fatto, vivere una vita da morti. Case di magistrati, oggi in Sicilia, a Trapani, ieri in Calabria, che vengono visitate dai mafiosi per intimidire chi non china la testa. Ed il Governo cosa fa? Nulla, resta silente, immobile.
Il Sindaco di Gela, Rosario Crocetta, ha chiesto che venga mandato l’esercito a presidiare il territorio. Chi ha denunciato il pizzo ed è sotto assedio ha chiesto che la richiesta venga accolta. Invece nulla, il problema dell’ordine pubblico sono i lavavetri, i graffitari e le prostitute (cioè le vittime della mafia).
I Ragazzi delle cooperative di Libera Terra in Sicilia come in Calabria ed in Puglia dimostrano ogni giorno che non vi è intimidazione che possa fermare la voglia di libertà, di un lavoro onesto e dignitoso. Perché il Governo non approva con rapidità la costituzione dell’Agenzia Nazionale per i Beni Confiscati, così da accelerare le assegnazioni e l’uso – visibile e concreto – dei beni confiscati alle mafie dal sud al nord del Paese? Perché non lo fa? Darebbe un segnale chiaro, inequivocabile.
I commercianti e gli imprenditori hanno paura a denunciare il pizzo, come l’usura, al sud come al nord. Ci sono commercianti ed imprenditori che trovano il coraggio di denunciarlo, ma trovano la lontananza dello Stato, la stessa che sentono gli agenti ed i magistrati che combattono la mafia. Perché non si interviene nella normativa per rendere effettivamente difficile, se non impossibile, il riciclaggio del denaro sporco, le infiltrazioni nell’economia, nelle imprese e negli appalti?
Ma è così difficile dare una risposta netta? Ma perché sembra impossibile, ad esempio, applicare stesse norme e mezzi (anche finanziari) che oggi vi sono per la lotta al terrorismo (che non fa morti, per fortuna in Italia) alla lotta alle mafie (che fanno morti, inquinano economia, commercio e politica)? Perché su questa emergenza nazionale non si risponde? Da che parte sta il Governo?