Dopo l'esplodere, con ampia risonanza nazionale, del caso MAFODDA-M5S-COMANDINI, sollevato e documentato alla virgola, a partire dal 20 aprile, dalla Casa della Legalità, e dopo che per settimane Alice SALVATORE - candidata alla Presidenza della Regione Liguria del M5S - si ostinava a voler ignorare e non affrontare la questione (difendendo strenuamente COMANDINI e MAFODDA ed arrivando al paragone con Peppino Impastato), sono arrivate le "dimissioni" di COMANDINI Daniele, il capolista del M5S nell'imperiese che rivendica (e rivendica) e sventolava (e sventola) la sua fraterna amicizia con MAFODDA Carmine esponente della nota famiglia di 'ndrangheta dei MAFODDA (che il Carmine, figlio dell'«esponente di spicco» della cosca, non ha mai ripudiato)...
Ci domandiamo se dovevano aspettare che la Commissione Parlamentare Antimafia decidesse di affrontare il problema delle liste elettorali per le elezioni regionali nelle diverse Regioni, per risolvere il problema anziché procedere prima della presentazione delle liste, visto che erano consapevoli della situazione ed evitando così difese surreali ed imbarazzanti da parte della Salvatore e degli altri esponenti del M5S.
Ora attendiamo una netta dichiarazione da parte dell'Alice SALVATORE e dei candidati del M5S con cui evidenzino una netta presa di distanze dagli esponenti della famiglia di 'ndrangheta dei MAFODDA e collegate di cui è esponente - perché mai l'ha ripudiata - quel MAFODDA Carmine (nella foto di gruppo - in coda - con molteplici esponenti del M5S, oltre che COMANDINI), che è attivista del M5S, tra fondatori e responsabili del Meetup del M5S Arma di Taggia e dintorni, cioè quei territori dove - come abbiamo documentato - nelle elezioni politiche ed europee il M5S ha conquistato percentuali ben superiori a quelle ottenute altrove, sia imperiese che nelle altre province. Una dichiarazione di rigetto netto e totale dei voti da parte delle altre famiglie 'ndranghetiste e mafiose dell'imperiese e delle altre province liguri, è opportuna da parte del M5S (ma non solo).
P.S. 1
Sul Fatto Quotidiano online si legge un dettaglio in merito alle "dimissioni" di COMANDINI da candidato: "Oggi la decisione di fare un passo indietro. Comandini è già in lista quindi non può ritirare la candidatura, ma ha detto che chiederà di non votare per sé e se eletto si dimetterà...".
Ora è chiaro che se il COMANDINI rimanesse votabile ed eleggibile quella dell'annunciato ritiro sarebbe una pura trovata per "stoppare" l'attenzione che (giustamente) si è posta sulla questione.
Guardando sulle disposizioni ufficiali in merito alle Elezioni Regionali, sul sito del Ministero dell'Interno, si apprende invece che se un candidato vuole può ritirare la sua candidatura, presentando prima delle operazioni di voto, una "rinuncia autenticata" alla Commissione Elettorale Circondariale. Quindi COMANDINI se non lo ha già fatto può procedere subito a presentare la "rinuncia autenticata", così da non essere più candidato da subito, senza rinviare ad eventuali dimissioni una volta eletto.
Qui l'estratto del documento del Ministero dell'Interno [il testo integrale qui]:
P.S. 2
Leggiamo che dopo il vergognoso richiamo alla figura di Peppino Impastato fatto dalla SALVATORE nei giorni scorsi, per difendere la figura di MAFODDA Carmine e quindi dell'amico COMANDINI, la SALVATORE si è lanciata in un'altra citazione. Questa volta di Paolo Borsellino. Anche questa volta ha sbagliato radicalmente, come dimostra il suo ritornello sul principio secondo cui incensurato è di per sè una garanzia. Paolo Borsellino infatti affermava che non sempre la Magistratura riesce, ad esempio, a provare sul piano penale delle accuse pur in presenza di diversi elementi, ed il fatto che questi sospetti, sospetti anche gravi, non si traducano in condanne, ricordava Borsellino, non significa affatto che non ci siano elementi gravi che devono essere considerati politicamente. Insomma cita Borsellino in un discorso che smentisce la loro "logica" di certificazione.
Inoltre, se non ci sono "ombre" relativa al caso in questione, come la stessa SALVATORE ha sventolato sino a ieri, allora come mai cita (sbagliando) un Paolo Borsellino che parla di collusioni mafia-politica? Borsellino infatti affermava che bisogna anche"non soltanto essere onesti, ma apparire onesti facendo pulizia al loro interno di tutti coloro che sono raggiunti comunque da episodi o da fatti inquientanti anche se non costituenti reato". (in coda il video di Paolo Borsellino)
Comunque confidiamo che prima della prossima citazione si informi un attimo così da non ceffare ancora.
Poi, scusate se siamo leggermente pignoli... ma perché il M5S si è ostinato nel dichiarare inesistente la questione (facendo intendere che si trattasse di illazioni, di questioni di ominime...), poi si sono viste nette difese dell'esponente della famiglia MAFODDA da parte di diversi portavoce locali del M5S (tra cui il "bravo Carmine..." della SALVATORE), quindi si è passati ad un silenzio assoluto, omertoso, con il rifiuto categorico della SALVATORE di affrontare e rispondere sulla questione... per arrivare alla presentazione ufficiale delle Liste con la candidatura di COMANDINI (che nel frattempo continuava con lo sventolare la fraterna amicizia con il MAFODDA)...
Si è partiti il 20 aprile e si è arrivati così al 14 maggio con le attenzioni mediatiche, l'annuncio delle verifiche della Commissione Antimafia, ed oggi, 15 maggio, si è giunti al "ritiro" del COMANDINI. Viene da pensare seriamente che se sulla vicenda non fosse esplosa l'attenzione nazionale in modo netto, nulla sarebbe cambiato nella linea del M5S e che si sarebbe arrivati alle Elezioni con COMANDINI capolista ed il MAFODDA supporter.