La lotta alle mafie è fatta anche di segnali. Purtroppo ormai siamo abituati a
segnali pessimi, come quelli che la politica lancia in ogni occasione, che
significano disponibilità al compromesso ed alla contiguità. Le mafie sanno
leggere i segnali meglio di chiunque altro, sanno cogliere quegli spiragli di
disponibilità al dialogo o al silenzio che gli si manifestano, soprattutto
dalle Istituzioni.
Ma la lotta alle mafie è fatta anche dai segnali che ciascun individuo, ciascun
cittadino può lanciare. Segnali di rottura dell'omertà, della condizione di
sudditanza... segnali di libertà e dignità. Segnali che spesso vedono uniti cittadini, come anche esponenti istituzioni. Questi fanno paura alle mafie ed al
Potere che con essa è colluso...
Le mafie sono parte del "sistema", hanno legami profondi con il Potere, senza
mai porsi il problema del colore o della bandiera di chi ha davanti come
interlocutore. L'infiltrazione nell'economia cosiddetta "legale" è divenuta
devastante, soprattutto nel centro-nord del Paese. L'infiltrazione ed il
condizionamento delle economie locali, come degli appalti pubblici, non trova
più argine.
Ma le mafie sanno che l'attenzione e la denuncia sono per loro un pericolo
costante, capace di mettere in discussione quell'intreccio di interessi con la
politica, pezzi delle Istituzioni e dell'economia. Fare emergere dall'insabbiamento
le organizzazioni mafiose, svelare e colpire la zona grigia che ne garantisce
gli affari, le indebolisce.
Ed ecco quanto sono importanti i segnali in questa "guerra". Segnali che non
possono essere solo quelli dei reparti repressivi e giudiziari, ma necessariamente
anche civili, culturali... sociali. Segnali che non si limitano a dire no ai
galoppini delle mafie ma che si contrappongono e svelano qui patti e intrecci
politica - istituzioni - massoneria - affari - mafia.
Ma in Italia i segnali sono contrastanti. Abbiamo ad esempio una Relazione
della Commissione Antimafia, approvata ad unanimità nel febbraio scorso, sui "Testimoni
di Giustizia" che dice chiaramente che il sistema di protezione oggi non
funziona. Elenca punto per punto tutte le criticità, i buchi. Ma come avviene,
troppo spesso quando un atto è votato ad unanimità viene dimenticato, rimosso...
e così ancora oggi, chi denuncia e diventa Testimone di Giustizia passa le pene
dell'inferno.
Se denunci il galoppino delle cosche ti possono anche "perdonare", se denunci e
colpisci il sistema, quell'intreccio, quei legami tra potere legale e potere
illegale, allora non ti danno scampo. Se fai arrestare la bassa manovalanza non
ti toccano ma se osi indicare, denunciare e far condannare anche i vertici
delle cosche e gli uomini collusi e complici che operano nelle Istituzioni,
nelle Amministrazioni, sino anche nei Commissariati e nei Tribunali, allora sei
spacciato!
Ed ecco perché Pino Masciari è divenuto simbolo di tutto questo. Lui ha
denunciato e fatto condannare non solo i galoppini ma anche ‘ndranghetisti di
primo piano, pezzi delle Istituzioni che con questi erano scesi a patti e in
affari. Lui e la sua famiglia sono stati abbandonati dallo Stato.
E' stato "deportato" in una sede, cosiddetta, protetta. Non ha più potuto
lavorare, come non ha più potuto lavorare sua moglie. Non hanno avuto il cambio
di generalità ed i suoi bambini vanno a scuola con il nome originario. Hanno
perso tutto quello che avevano, hanno troncato ogni legame con le loro famiglie
ed affetti nella loro terra, la Calabria. Tutto questo è pessimo segnale!
Ma Pino Masciari ha saputo reagire ed ha saputo denunciare tutto questo. Ha
avuto la forza di testimoniare anche alla Commissione Antimafia cosa significa
subire tutto questo per il solo fatto di aver fatto il proprio dovere di
cittadino libero: denunciare e testimoniare. Ha saputo dare voce ai tanti
Testimoni di Giustizia che vivono in questo delirio dello Stato. Ha continuato
a girare l'Italia per incontrare gli studenti come gli adulti per spiegare che
la mafia la si deve sconfiggere ed ognuno deve fare la sua parte.
Lo Stato ha risposto in altro modo, nel peggiore dei modi. Ha ignorato quello
che la stessa Commissione Antimafia ha scritto in quella relazione. Ha tolto la
scorta a Pino Masciari nei suoi spostamenti. Ha lanciato un pessimo, devastante
segnale.
Ma ci sono stati dei cittadini, che conoscono Pino, che conoscono questa
realtà, che hanno una coscienza e si sono stretti attorno a Pino ed alla sua
famiglia. Persone che lo accompagnano nei suoi spostamenti, che non lo lasciano
solo... che hanno scelto, anche loro, da che parte stare. A Bologna c'erano i
ragazzi della rete degli Amici di Pino Masciari, quelli impegni nei Meetup
degli Amici di Beppe Grillo, quelli della Casa della Legalità... cittadini liberi
che con la loro coscienza hanno scelto concretamente da che parte stare.
Martedì 30 novembre, la Commissione Affari Istituzionali del Comune di Bologna,
con la presenza dell'assessore Libero Mancuso, ha incontrato Pino Masciari. Unanimemente
ha deciso di attribuire a Pino la cittadinanza onoraria di Bologna. Un segnale
importante che sottolinea quanto le coscienze degli individui, indipendentemente
dallo schieramento (perché nella lotta alle mafie per la giustizia non ci sono
schieramenti!), ha scelto di schierarsi dalla parte giusta, quella della
Legalità e dello Stato. Il Comune di Bologna non si è tirato indietro davanti alla "responsabilità" di espimersi e schierasi, poteva non farlo, non era tenuto da alcun dovere "istituzionale"... ma lo ha fatto perchè quei consiglieri, in quella Commissione, hanno seguito la propria coscienza... dando prova di una coraggiosa "responsabilità" civile.
Questo, come quello di Torino che ha già deciso da tempo di riconoscere a Pino
Masciari la cittadinanza onoraria, è un segnale positivo. Questi sono segnali
importanti che testimoniamo che Pino non è solo. Sono segnali importanti perché
giungono adesso, e non quando magari è troppo tardi e quella solitudine ed
isolamento, che un sistema di protezione che non funziona produce, si trasformano
in tragedia. Ecco che i segnali sono importanti, lo sono quando sono concreti e
tangibili, quando restano parole, proclami o dichiarazioni d'intenti non sono
segnali, non sono scelte precise e nette ma solo parole... e delle parole le
mafie non hanno paura, anzi... quelle spesso possono fornirgli anche utili scudi.
PS 1
L'unico segnale negativo di quella bellissima giornata di Bologna è stato quello che ci ha portato a scrivere una lettera al Questore di Bologna da cui attendiamo riscontro. Ecco la lettera inviata via e-mail il 1 ottobre 2008:
Ill.mo Questore di Bologna
Con la presente desidero comunicarLe l'episodio disdicevole avvenuto durante l'incontro
con Pino Masciari e la Commissione Affari Istituzionali del Comune di Bologna
tenutosi ieri mattina (30 settembre 2008) presso gli uffici comunali, alla
quale hanno partecipato l'assessore Libero Mancuso, in rappresentanza della
Giunta, noi, il meetup Amici di Beppe Grillo e molti amici di Pino Masciari.
Nel dettaglio: durante lo svolgimento della riunione due persone, presentatisi
quali agenti della DIGOS, hanno richiesto copia ai rappresentanti comunali dell'elenco
dei partecipanti all'iniziativa, ovvero la lista dei presenti (consiglieri e
cittadini) compilata dalla Commissione Affari Istituzionali del Comune di
Bologna.
Detto fatto risulta al quanto anomalo, tanto che il Comune di Bologna si è
rifiutato di consegnare detta lista di presenza. Per quanto ci riguarda detta
richiesta rappresenta anche un segnale gravissimo in quanto tra i presenti vi
erano anche i ragazzi che svolgono il ruolo di "scorta civile" (non armata) che
accompagna gli spostamenti di Pino Masciari a seguito della decisione, della
Commissione Centrale presieduta dall'On. A. Mantovano, di negare la scorta al
testimone di giustizia nei suoi spostamenti, nonostante il perdurare delle
condizioni di pericolo per la sua incolumità.
Con la presente comunicazione si richiede al suo Ufficio di accertare se
effettivamente dette persone che hanno richiesto "copia della lista dei
presenti" siano effettivamente agenti in servizio presso la DIGOS della
Questura di Bologna, ed in ogni caso poter conoscere il suo parere e gli
eventuali provvedimenti che intende adottare.
Augurandole buon lavoro, la ringrazio per l'attenzione e porgo i nostri più
cordiali saluti.
il Presidente della Casa della Legalità
Christian Abbondanza
PS 2
"E ora vorrei dire, che la gente può cambiare qualsiasi
cosa vuole, e intendo qualsiasi cosa al mondo. La gente corre,
segue i suoi piccoli binari, ed io sono uno di loro. Ma dobbiamo
smettere tutti di seguire i nostri miseri binari. La gente può
fare qualsiasi cosa, è una cosa che sto iniziando ad
imparare. La gente la fuori si fa male a vicenda, lo fa perché
è stata disumanizzata. E' ora di riportare al centro
l'umanità, e di seguirla per un po'. L'avidità
non porta da nessuna parte. Dovrebbero scriverlo su un grande
cartello in tutte le piazze del mondo, senza gli altri non siamo
niente, questo è quello che penso." Joe
Strummer