I pm: "Gli accusati stavano distruggendo i documenti"
Interrogato
per tre ore il presidente del consiglio di amministrazione di Iride
Passano le ore e l'inchiesta sul porto di Genova sembra sempre più destinata a
scuotere la città. E i filoni di indagini si moltiplicano. Ieri i giudici hanno
interrogato a lungo Alfonso Pittaluga, assessore comunale della giunta Vincenzi
ed ex segretario Ds e Giorgio Alfieri, presidente del consiglio di
amministrazione di Iride Servizi, società partecipata del Comune.
Intanto si svelano i retroscena della clamorosa operazione che ha portato al
sequestro di tutti gli uffici di Palazzo San Giorgio, sede dell'Autorità
Portuale. La blindatura è scattata quando, dalle intercettazioni, gli
inquirenti hanno capito che alcuni degli indagati stavano distruggendo della
documentazione. Parola del pm Walter Cotugno. Il magistrato sarà presente
all'interrogatorio di convalida degli arresti domiciliari di Giovanni Novi il
presidente dell'Autorità Portuale dimissionario, accusato di turbativa d'asta,
falso, truffa e per un episodio anche corruzione.
L'inchiesta sta tra l'altro creando forti imbarazzi anche in procura. In alcune
intercettazioni, infatti, alcuni indagati racconterebbero di incontri con il
procuratore capo Francesco Lalla per avere informazioni sull'andamento delle
indagini. Probabilmente solo millanterie, ma tanto è bastato a rendere ancor
più caldo il clima in un palazzo dove le tensioni già non mancano.
Dai legali degli indagati intanto si alza un coro di voci contro accuse
ritenute "evanescenti". Novi è stato intanto autorizzato a far visita
alla moglie ricoverata in clinica.